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Thalictroideae (Raf., 1815) è una sottofamiglia di piante appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae, dall'aspetto di piccole erbacee.

Come leggere il tassobox
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Thalictroideae
Thalictrum flavum (Pigamo giallo) – tribù Thalictreae
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni basali
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Thalictroideae
Raf., 1815
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Thalictroideae
Tribù

Dichocarpeae (WT & Wang Fu, 1990)
Isopyreae (Schrödinger, 1909)
Thalictreae (Raf., 1815)


Etimologia


La denominazione scientifica di questa sottofamiglia deriva da una sua specie (specie tipo): Thalictrum foetidum L..
Per il significato del nome originale (thalictrum) si deve risalire a Dioscoride (40 – 90), medico, botanico e farmacista greco che esercitò a Roma, o a Plinio (23 – 79), scrittore naturalista romano, che entrambi nella forma di “thalictron” indicavano queste piante alludendo probabilmente (ma la cosa è controversa) alla loro fioritura precoce (”thallein” = rinverdire, mentre ”ictar” = presto) o al colore verde-gaio dei teneri germogli[1].
Il nome scientifico è stato proposto dal naturalista e archeologo statunitense, di origine franco-tedesca, Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz (1783 – 1840) nella pubblicazione ”Analyse de la nature, ou tableau de l'univers et des corps organisés” (Palermo) del 1815 nella quale tenta di elaborare un nuovo sistema di classificazione.


Descrizione


Il portamento (Thalictrum flavum – tribù Thalictreae)
Il portamento (Thalictrum flavum – tribù Thalictreae)

Quelle di questa sottofamiglia sono piante erbacee perenni o annuali non molto alte. La forma biologica (almeno per le specie europee) è prevalentemente geofita rizomatosa (tribù Isopyreae); in altri casi (tribù Thalictreae) è definita come emicriptofita scaposa (H scap), ossia piante con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Nel caso invece di “geofite rizomatose” sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea; durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.


Radici


Le radici sono quasi sempre di tipo secondario da rizoma o del tipo fascicolato.


Fusto



Foglie


Le foglie (Thalictrum flavum – tribù Thalictreae)
Le foglie (Thalictrum flavum – tribù Thalictreae)

Infiorescenza


Infiorescenza (Isopyrum thalictroides – tribù Isopyreae)
Infiorescenza (Isopyrum thalictroides – tribù Isopyreae)

L'infiorescenza può presentarsi con pochi o tanti fiori (anche oltre 200 nelle specie di “thalictrum”). Generalmente le infiorescenze sono cimose-terminali (ma anche ascellari) e con alla base del peduncolo delle brattee (che non formano un involucro) di tipo fogliaceo. In alcuni generi si possono avere più scapi fiorali. Si possono avere anche infiorescenze di tipo monocasio o di tipo scorpioide (nelle specie di “isopyrum”), altrimenti sono delle pannocchie di tipo racemoso o corimboso più o meno ramose e fogliose.


Fiori


Il fiore (Aquilegia atrata – tribù Isopyreae)
Il fiore (Aquilegia atrata – tribù Isopyreae)

I fiori di questa sottofamiglia (come del resto di tutta la famiglia delle Ranunculaceae) sono considerati fiori arcaici, o perlomeno derivati da fiori più arcaici dalla struttura aciclica. Il perianzio è formato da uno o due verticilli di elementi più o meno indifferenziati (fiori apoclamidati), i quali hanno una funzione di protezione e sono chiamati tepali o sepali (la distinzione dei due termini in questo caso è ambigua e quindi soggettiva). I petali veri e propri sono ridotti o quasi mancanti; in questi fiori le corolle sono praticamente assenti[2]. I fiori sono attinomorfi, tetrameri (Thalictreae) e privi di nettare o pentameri (a 5 elementi – le altre tribù), ermafroditi e dialisepali. In alcuni casi i fiori sono cleistogamici (piante con fiori che non si schiudono).

* K 4-5, C 0-5, A molti, G 1-70 (supero)[3]

Frutti


I frutti (Aquilegia vulgaris – tribù Isopyreae)
I frutti (Aquilegia vulgaris – tribù Isopyreae)

Ogni carpello si sviluppa in un frutto indipendente contenente diversi semi. Insieme i carpelli formano una fascetta di follicoli (in qualche caso si tratta di acheni). La forma di questo frutto è ovato-compressa. I semi sono piccoli e rugosi (o lisci) e di colore bruno scuro.


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Le piante di questa sottofamiglia sono un gruppo a distribuzione cosmopolita anche se le varie specie prediligono un clima temperato. Sono fondamentalmente tipiche delle zone temperate e fredde dell'emisfero boreale: Europa, Asia settentrionale (molte specie sono endemiche della Cina) e America del Nord. In Italia queste piante sono distribuite un po' ovunque, più rare nelle isole e più frequenti al nord (specialmente nelle Alpi).
L'habitat è il più vario, ma comunque mai estremo (troppo arido o troppo umido); per le specie a distribuzione europea l'habitat tipico sono i luoghi ombrosi e selvatici nei boschi.


Sistematica


La sottofamiglia Thalictroideae comprende tre tribù, due delle quali sono spontanee dei territori italiani. La famiglia delle Ranunculaceae invece comprende oltre 2000 specie distribuite su circa 47 generi[4] (2500 specie e 58 generi secondo altre fonti[5]). La composizione della sottofamiglia non è accettata in modo univoco da tutti i botanici; probabilmente sono necessari ulteriori studi (soprattutto nel campo della filogenetica) per definirla in modo completo e definitivo.
Tribù della sottofamiglia:

  • Dichocarpeae WT & Wang Fu (1990)
  • Isopyreae Schrödinger, (1909)
  • Thalictreae Raf. (1815)


Le divergente di classificazione riguardano soprattutto i generi Dichocarpum e Thalictrum che a volte sono considerati separatamente[6] (in tribù diverse come in questa sede – vedere le differenze tra le varie tribù elencate più sotto), oppure accorpati in altri gruppi. In alcune classificazioni[7] la sottofamiglia di questa voce viene sostituita dalla sottofamiglia delle Isopyroideae Schrödinger (1909) comprendente le sottotribù delle Isopyrineae Schrödinger (1909) (generi delle Isopyreae con l'aggiunta del genere Dichocarpum) e della sottotribù delle Thalictrineae (comprende il genere Thalictrum). Anche la posizione tassonomica del gruppo Isopyrum è soggetto a revisioni a causa delle sue caratteristiche chimiche e in base ad alcuni studi[8] si propone il suo inserimento in una sottofamiglia specifica (Isopyroideae).
Le differenze morfologiche riscontrabili tra le tribù di questa sottofamiglia (e che almeno in parte ne giustificano la separazione in gruppi diversi) sono le seguenti:


Filogenesi


Cladogramma
Cladogramma

La sottofamiglia delle Thalictroideae insieme alla sottofamiglia delle Coptoideae è considerata parafiletica nelle Ranunculaceae e basale insieme ai generi Hydrastis e Galucidium[4]. In questi generi sono presenti alcune plesiomorfie (caratteri ancestrali) come la presenza di berberina, i rizomi orizzontali e striscianti o le piccole dimensioni dei tricomi.
In particolare da analisi filogenetiche basate sulle sequenze dei cloroplasti[9] solo in parte viene confermata la divisione della sottofamiglia in tre tribù. Dallo studio citato si individuano, all'interno della famiglia, tre gruppi lievemente diversi:

  • (1)Thalictrum, Leptopyrum, Paropyrum e Paraquilegia
  • (2)Urophysa, Semiaquilegia e Aquilegia
  • (3)Dichocarpum, Enemion, e Isopyrum.

Si individuano poi dei clade separati costituiti da singole specie non altrimenti classificabili. I dati indicano che il genere Isopyrum sia in realtà parafiletico. In questo studio inoltre si critica il punto di vista che le specie senza petali siano le più primitive suggerendo che in generi come Thalictrum e Enemion la perdita dei petali sia in realtà secondaria (avvenuta due volte in tempi diversi considerando che i due generi non sono monofiletici).
Gli ultimi studi su queste piante[10] confermano a grandi linee la struttura della sottofamiglia; il cladogramma a lato (tratto dallo studio citato) evidenzia i legami filogenetici tra i vari generi (sia della tribù di questa sottofamiglia che di altre sottofamiglie vicine).


Usi


Queste piante sono velenose per la presenza di alcaloidi di vario tipo[11], derivati da tirosina e altri composti cianogeni[12]. L'impiego principale delle specie di questo genere è nel giardinaggio.


Note


  1. Motta, p. 826.
  2. Pignatti, vol.1 - p. 277.
  3. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 4 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  4. Botanica Sistematica, p. 327.
  5. Strasburger, p. 817.
  6. The Taxonomicon & Systema Naturae 2000, su taxonomicon.taxonomy.nl. URL consultato il 6 ottobre 2010.
  7. Germplasm Resources Information Network, su ars-grin.gov. URL consultato il 6 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2010).
  8. Peng Y, Chen SB, Liu Y, Wang LW, Xiao PG, Preliminary pharmaphylogenetic study on Isopyroideae (Ranunculaceae), in China. Materia Medica, 31: 1210-1214..
  9. Wang, Wei, Chen, Duan Zhi, Generic level phylogeny of Thalictroideae (Ranunculaceae) — implications for the taxonomic status of Paropyrum and petal evolution [collegamento interrotto], in Taxon, Volume 56, Numero 3 agosto 2007, pp 811-821 (11).
  10. Ying-fan Cai, et al., Molecular phylogeny of Ranunculaceae based on internal transcribed spacer sequences. (PDF), in African Journal of Biotechnology Vol. 8 (20), pp. 5215-5224, 19 October, 2009.
  11. Motta, p. 510.
  12. 07-10-2010, su mobot.org.

Bibliografia



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