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La verga d'oro maggiore (nome scientifico Solidago gigantea Aiton, 1789) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteraceae.

Come leggere il tassobox
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Verga d'oro maggiore
Solidago gigantea
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi II
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Sottotribù Solidagininae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Sottotribù Solidagininae
Genere Solidago
Specie S. gigantea
Nomenclatura binomiale
Solidago gigantea
Aiton, 1789
Nomi comuni

Pioggia d'oro
(DE) Riesen-Goldrute
(FR) Solidage géant
(EN) Early Goldenrod


Etimologia


Il nome scientifico accettato (Solidago gigantea) è stato proposto dal botanico britannico William Aiton (1731 – 1793) nella pubblicazione del 1789 Hortus Kewensis, un catalogo delle specie coltivate nel Royal Botanic Gardens di Kew[1].


Descrizione


Il portamento
Il portamento

Sono piante la cui altezza può arrivare fino 5 – 25 dm. Possono trovarsi isolate ma facilmente formano gruppi compatti. Ogni pianta produce da 1 a 20 gambi. La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante erbacee perenni con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e dotate di un asse fiorale più o meno eretto.


Radici


Le radici sono secondarie da rizoma.


Fusto


Fusto con foglie
Fusto con foglie

Foglie


Le foglie
Le foglie

In questa specie non sono presenti foglie radicali[2]. La disposizione delle foglie lungo il fusto è alterna. Sono sottili (a forma lanceolato-lineare) con apice acuto e con margini fittamente dentellati e con alcune nervature (tre) in rilievo nella parte inferiore. Entrambe le facce sono glabre; lievemente vellutate sulla faccia inferiore specialmente lungo le nervature. Le foglie inferiori facilmente appassiscono alla prima fioritura. Dimensione delle foglie: larghezza 1 – 5 cm; lunghezza 8 – 15 cm.


Infiorescenza


Infiorescenza
Infiorescenza

L'infiorescenza è composta da racemi unilaterali formati ognuno da numerosi capolini (fino a 60) peduncolati, eretti e disposti su rami arcuati e più o meno corimbosi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae : il peduncolo sorregge un involucro cilindrico composto da diverse squame che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: i fiori esterni ligulati, e i fiori centrali tubulosi. In particolare, quelli periferici sono femminili, mentre quelli centrali sono ermafroditi. I fiori femminili periferici sono disposti in un'unica circonferenza (da 8 a 15); sono fertili ed hanno una corolla ligulata con la ligula molto allargata e patente verso l'esterno (sono di ¼ più lunghi dei fiori centrali tubulosi); quelli interni tubulosi sono altrettanto numerosi (7 - 12). L'involucro è formato da numerose scaglie (a forma oblunga o campanulato-ristretta) disposte in modo embricato su più serie (3 - 4), mentre il ricettacolo è nudo (senza pagliette) e convesso. Alla base dell'infiorescenza possono essere presenti delle bratteole lanceolate. Dimensione dei capolini: 3 – 6 mm. Lunghezza dell'involucro: 4 mm. Lunghezza del peduncolo: 1,5 – 3 mm.


Fiore


I fiori
I fiori

I fiori sono zigomorfi (quelli periferici ligulati) e attinomorfi(quelli centrali tubolosi). Entrambi sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi)[3].

* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[4][5]

Frutti


I frutti (degli acheni) hanno una forma più o meno cilindrica con le estremità assottigliate. La superficie è percorsa da coste. Ogni achenio è sormontato da un pappo senza coroncina e con i peli disposto in unico rango (raramente due). Dimensione degli acheni 1,3 – 1,5 mm; dimensione del pappo: 2 – 2,5 mm.


Biologia



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[6] – Distribuzione alpina[7])
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[6] – Distribuzione alpina[7])

Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[7]:

Formazione: delle comunità delle macro- e megaforbie terrestri
Classe: Filipendulo-Convolvuletea
Ordine: Convolvuletalia
Alleanza: Convolvulion sepium

Sistematica


La famiglia di appartenenza del Solidago gigantea (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[5] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[8]). Il genere di appartenenza (Solidago) comprende oltre 100 specie, diffuse soprattutto nelle zone temperate del Nord America.
Il genere (essendo abbastanza numeroso) è suddiviso in varie sezioni. La specie di questa voce è inserita (insieme alla specie Solidago canadensis), dal botanico toscano Adriano Fiori, nella sezione UNILATERALES con riferimento alla disposizione e alla dimensione (sono più piccoli) dei capolini lungo i rami dell'infiorescenza[9].
Il numero cromosomico di S. gigantea è: 2n = 18, 36, 54[1][2].


Varietà e forme


È una specie poliploide (e quindi variabile) con la caratteristica di formare dei gruppi omogenei di poliploidia. In America è diploide, per lo più a est dei monti Appalachi, mentre è tetraploide in tutta l'area orientale delle foreste centrali, ed esaploide nelle praterie . Questo crea non pochi problemi di classificazione e spesso i vari individui sono scambiati con altre specie simili (Solidago shinnersii, Solidago lepida e Solidago leavenworthii)[2].
In Italia sono indicate due varietà[6]:

  • subsp gigantea: presente (ma non con certezza – e comunque sempre naturalizzata) nel Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
  • subsp serotina (Kuntze) McNeill: distribuita nelle seguenti regioni: VDA, PIE, LOM, FVG?, EMR, MAR e LAZ.


Nella tabella seguente sono indicate alcune sottospecie, varietà e forme non presenti in Italia. L'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie:

  • var. leiophylla Fernald
  • var. pitcheri (Nuttall) Shinners
  • var. salebrosa (Piper) Friesner (1941)
  • var. shinnersii Beaudry

Sinonimi


Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Aster latissimifolius (Miller) Kuntze var. serotinus Kuntze
  • Doria dumetorum (Lunell) Lunell
  • Doria pitcheri (Nuttall) Lunell
  • Solidago cleliae De Candolle
  • Solidago dumetorum Lunell
  • Solidago glabra
  • Solidago pitcheri Nuttall
  • Solidago serotina Aiton (1789)
  • Solidago serotinoides Á. Löve & D. Löve
  • Solidago shinnersii (Beaudry) Beaudry
  • Solidago somesii Rydberg

Specie simili


In Italia allo stato spontaneo si trovano solamente due altre specie di Solidago oltre alla Verga d'oro maggiore. Si distinguono per i seguenti caratteri:

  • Solidago virgaurea L. - Verga d'oro comune: è più bassa, l'infiorescenza è più raccolta e i capolini sono più grandi e in numero minore.
  • Solidago canadensis L. - Verga d'oro del Canada: l'infiorescenza si presenta con dei rami più diritti e le foglie sono meno dentellate.

Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia


I rizomi contengono il polimero glucidico inulina[9]. Secondo la medicina popolare la Verga d'oro maggiore ha le seguenti proprietà medicamentose[10]:

  • astringente (limita la secrezione dei liquidi);
  • catartica (proprietà generiche di purificazione dell'organismo);
  • diuretica (facilita il rilascio dell'urina);
  • febbrifuga (abbassa la temperatura corporea);
  • emostatica (blocca la fuoriuscita del sangue in caso di emorragia).

Cucina


In alcune zone (America del Nord) i rizomi sono considerati commestibili.

il solidago è una pianta mellifera essendo bottinata dalle api, si può ottenere saltuariamente del miele, spesso uniflorale.


Giardinaggio


È una pianta a volte usata nel giardinaggio in quanto la fioritura è più tardiva rispetto ad altre specie; la sua altezza e la sua ricca infiorescenza inoltre decorano vivacemente qualunque ambiente.


Note


  1. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 15 dicembre 2010.
  2. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 14 dicembre 2010.
  3. Pignatti, Vol. 3 - p. 1.
  4. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 13 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  5. Botanica Sistematica, p. 520.
  6. Checklist of the Italian Vascular Flora, p. 168.
  7. Flora Alpina, Vol. 2 - p. 428.
  8. Strasburger, vol. 2 - p. 858.
  9. Motta, Vol. 3 - p. 728.
  10. Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 15 dicembre 2010.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Solidago gigantea

Solidago gigantea is a North American plant species in the family Asteraceae.[3]: 211  Its common names include tall goldenrod[4] and giant goldenrod,[5] among others.

[fr] Solidage géant

Solidago gigantea
- [it] Solidago gigantea

[ru] Золотарник гигантский

Золота́рник гига́нтский, также золота́я ро́зга гига́нтская (лат. Solidágo gigantéa), — вид двудольных цветковых растений, относящийся к роду Золотарник (Solidago) семейства Астровые, или Сложноцветные (Asteraceae).



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