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Phyllostachys clade è una denominazione provvisoria per una sottotribù di piante spermatofita monocotiledone di bambù appartenente alla famiglia Poaceae (ordine delle Poales).[1][2][3]

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Phyllostachys clade
Phyllostachys bambusoides
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Bambusoideae
Tribù Arundinarieae
Sottotribù Phyllostachys clade
(nome provvisorio)
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Generi
  • Acidosasa
  • Ampelocalamus
  • Arundinaria
  • Bashania
  • Chimonobambusa
  • Drepanostachyum
  • Fargesia
  • Himalayacalamus
  • Indocalamus
  • Oligostachyum
  • Phyllostachys
  • Pleioblastus
  • Pseudosasa
  • Sarocalamus
  • Sinobambusa
  • Yushania

Etimologia


La denominazione provvisoria del clade deriva dal suo genere più importante Phyllostachys Siebold & Zucc., 1843 il cui nome è formato da due parole greche: "phyllo" (= fogliame, foglie verdi) e "stachys" (= spiga di grano).[4]


Descrizione


Il portamentoAcidosasa notata
Il portamento
Acidosasa notata
Le foglieChimonobambusa quadrangularis
Le foglie
Chimonobambusa quadrangularis
InfiorescenzaIndocalamus tessellatus
Infiorescenza
Indocalamus tessellatus
La spighettaFargesia nitida
La spighetta
Fargesia nitida
Spighetta generica con tre fiori diversi
Spighetta generica con tre fiori diversi
  • Foglie dei culmi: le foglie dei culmi hanno le guaine decidue, possono essere con o senza padiglioni auricolari (se presenti sono fimbriati) e la lamina ha un portamento eretto o riflesso con forme da lanceolate a triangolari; a volte la consistenza è cartacea. In genere sono presenti solamente venature longitudinali. In Chimonobambusa le lamine delle foglie dei culmi sono molto ridotte (meno di 1 cm di lunghezza); spesso è presente solamente uno spuntone.
  • Foglie del fogliame: le foglie dei rami laterali sono senza padiglioni auricolari e le guaine non sono fimbriate. Le venature sono parallelinervie (quelle trasversali sono visibili e distinte, oppure assenti).
  • Glume: le glume abassiali hanno forme ovate, consistenza cartacea o membranosa, sono prive di ciglia e con 7 - 9 vene longitudinali. Quelle superiori hanno forme più lanceolate. Spesso le glume rappresentano una transizione morfologica verso i lemmi sterili prossimali.
  • Lemmi: i lemmi, con forme oblunghe o ovate, sono grandi con apice acuminato (o debolmente mucronato) e riccamente venati; la consistenza è cartacea o coriacea.
  • Palee: le palee di solito sono più corte di lemmi, si presentano con 2 carene e delle venature fra le carene.
  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[5]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da tre lodicule, delle squame, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e trasparenti sui margini.
  • L'androceo è composto fino a 6 stami (3 stami in Ampelocalamus) ognuno con un breve filamento libero, una antera e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale e colorate di giallo o viola. Il polline è monoporato. In Drepanostachyum i filamenti sono molto sporgenti.
  • Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro e con apice poco appariscente, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, breve, è unico (a due rami in Fargesia) con due/tre stigmi papillosi.

Riproduzione



Distribuzione e habitat


La distribuzione delle specie di questo gruppo è soprattutto asiatica con habitat variabili (dalle zone montane dell'Himalaya a quelle calde del sud-est asiatico).


Tassonomia


La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[8]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto al'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Arundinarieae).[1][5]


Filogenesi


La conoscenza filogenetica della tribù Arundinarieae è ancora in via di completamento. Per il momento i botanici (provvisoriamente) dividono la tribù in 12 cladi. Al gruppo di questa voce è assegnato il quinto clade (Clade V).[1][3] La posizione filogenetica del clade "Phyllostachys" è nel "core" della tribù (quindi è l'ultimo clade ad essersi evoluto) mentre la sua circoscrizione resta ancora da definire completamente in quanto la maggior parte dei generi non sono monofiletici anche se nel complesso questo clade risulta ben supportato.[2][18]

In dettaglio:[1]

  • Acidosasa è polifiletico in quanto la specie Acidosasa purpurea forma un "gruppo fratello" con la specie Arundinaria gigantea inclusa nel Clade VI (sottoclade "Japan-North American").[3]
  • Ampelocalamus è polifiletico: una specie, Ampelocalamus calcareus C.D. Chu & C.S. Chao, forma un clade separato (Clade XI) mentre altre specie, in base ad alcune ricerche, sembrano essere collegate a Chimonocalamusa (Clade III).[2]
  • In alcune ricerche nel clade "Phyllostachys" sono inserite due specie del genere Arundinaria:
(1) Arundinaria ibityensis A. Camus, considerata sinonimo di Thamnocalamus tessellatus (Nees) Soderstr. & R.P.Ellis in altre checklist[19];
(2) Arundinaria wightiana Nees, considerata sinonimo di Yushania wightiana (Nees) R.B.Majumdar in altre checklist[20]
  • Bashania è derivato da una sezione di Arundinaria, e comunque rimane correlato a questo genere.
  • Alcune specie poco studiate (Qiongzhuea gracilis W. T. Lin, Qiongzhuea multigemmia T. P. Yi e alcune specie di Menstruocalamus) potrebbero essere incluse nel genere Chimonobambusa.[13]
  • Drepanostachyum non è monofiletico; potrebbe essere derivato all'interno di "Himalayacalamus".
  • Fargesia non è monofiletico; potrebbe esserlo con l'inclusione dei generi Borinda Stapleton, 1994 e Sinarundinaria Nakai, 1935.
  • Himalayacalamus non è monofiletico (potrebbe essere parafiletico derivato all'interno del genere Drepanostachyum).
  • Indocalamus è polifiletico; la quasi totalità delle 23 specie definite tradizionalmente per questo genere ricadono praticamente in ogni clade delle Arundinarieae.
  • Oligostachyum non è monofiletico. Altri studi posizionano la specie O. shiuyingianum nel Clade VI (sottoclade "Sino Japanese").[2][3]
  • Phyllostachys potrebbe non essere monofiletico.
  • Pleioblastus non è monofiletico. Le specie di questo clade appartengono alla sect. Amari S.L. Chen e G.Y. Sheng. Altre specie (P. maculatus e P. japonica) sono inserite nel Clade VI (sottoclade "Sino Japanese") e formano un clade ben sostenuto.[3] Probabilmente la principale suddivisione filogenetica del genere è dovuta ai due tipi di rizoma presenti nelle specie del genere Pleioblastus (1. rizomi "leptomorfi" monopodiali, corti, spessi e cigliati; 2. rizomi "leptomorfi" allungati e più comuni).
  • Pseudosasa come è tradizionalmente circoscritto risulta polifiletico; una specie (P. usawae) risulta in questo clade.[2] In altre ricerche questo genere (o alcune sue specie) è incluso nel VI clade.[3]
  • Sinobambusa potrebbe non essere monofiletico; è collegato al genere Indosasa (Clade VI, sottoclade "Sino Japanese") e si distingue per il numero minore di stami (Indosasa ne ha sempre 6).
  • Yushania è polifiletica; il genere potrebbe diventare monofiletico escludendo i bambù africani (spesso descritti all'interno del genere Oldeania).

Il clade Phyllostachys si stima che si sia formato attorno ai 2,4 - 3,1 milioni di anni fa (il primo valore è calcolato con procedure di calibrazione sul DNA; il secondo dato è ricavato dalle analisi dei fossili).[21]

Le sinapomorfie per i vari generi sono:[1]

  • Chimonobambusa: (1) i nodi basali spesso si presentano con radici modificate e formano un anello di spine; (2) le lamine delle foglie dei culmi sono molto ridotte (meno di 1 cm di lunghezza); spesso è presente solamente uno spuntone.
  • Drepanostachyum: (1) dai nodi si diramano fino a 80 rametti raggruppati in 2 o 3 righe, tutti più o meno uguali; (2) le guaine sono adassialmente scabre.
  • Fargesia: lo stilo ha due rami.
  • Yushania: i rizomi sono "pachimorfi" con colli allungati.

Il cladogramma seguente (provvisorio) è una sintesi basata sugli ultimi studi della tribù Arundinarieae.[2][3]

xxxPhyllostachys_cladexxx

Phyllostachys

Pleioblastus

Pseudosasa

Fargesia

Chimonobambusa

Bashania

Yushania

Indocalamus

Drepanostachyum

Himalayacalamus

Sarocalamus


Composizione del clade


Il clade si compone di 16 generi e circa 350 - 400 specie. Il numero dei generi e delle specie di questo gruppo è provvisorio e attende ulteriori studi per definire meglio la sua circoscrizione. Per le note riguardanti i singoli generi vedere il paragrafo Filogenesi.[1][2][22][23]

GenereSpecieDistribuzione
Acidosasa
C.D.Chu & C.S.Chao ex Keng f., 1982
11Cina meridionale, Vietnam
Ampelocalamus
S.L.Chen , T.H.Wen & G.Y.Sheng, 1981[2]
13Dall'Himalaya centrale al sud della Cina
Arundinaria
Michx, 1803
2USA sud-orientale
Bashania
Keng f. & T.P. Yi, 1982
2Cina
Chimonobambusa
Makino, 1914
37Cina e Giappone
Drepanostachyum
Keng f., 1983
10Regioni himalayane del Bhutan, Cina, India e Nepal.
Fargesia
Franchet, 1893
90Asia orientale e sudorientale
Himalayacalamus
Keng f., 1983
8Bhutan, Cina, India e Nepal
Indocalamus
Nakai, 1925
?Cina
Oligostachyum
Z.P.Wang & G.H.Ye, 1982
15Cina
Phyllostachys
Siebold & Zucc., 1843
51Asia
Pleioblastus
Nakai, 1925
Circa 40Cina e Giappone
Pseudosasa
Makino ex Nakai, 1925
?Cina, Giappone, Taiwan e Corea.
Sarocalamus
Stapleton, 2004
3Bhutan, Cina, India e Nepal
Sinobambusa
Makino ex Nakai, 1925
10Cina, Taiwan, Vietnam
Yushania
Keng f., 1957
77Africa, Madagascar e Asia orientale e sudorientale

Alcune specie



Note


  1. Kellogg 2015, pag. 162.
  2. Zhang et al. 2016, pag. 122.
  3. PeerJ 2018, pag. 14.
  4. David Gledhill 2008, pag. 302.
  5. Judd et al 2007, pag. 311.
  6. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  7. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  8. Strasburger 2007, pag. 814.
  9. Pasqua et al 2015, pag. 467.
  10. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  11. Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  12. Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  13. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  14. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  15. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 26 agosto 2018.
  16. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 27 agosto 2018.
  17. Kellogg 2015, pag. 65.
  18. PeerJ 2018, pag. 33.
  19. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-396035. URL consultato il 25 agosto 2018.
  20. The Plant List, http://www.theplantlist.org/tpl1.1/record/kew-396359. URL consultato il 25 agosto 2018.
  21. Zhang et al. 2016, pag. 124.
  22. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 25 agosto 2018.
  23. The Plant List, http://www.theplantlist.org/1.1/browse/A. URL consultato il 25 agosto 2018.

Bibliografia



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