La perlina rossiccia (nome scientifico Parentucellia latifolia (L.) Caruel, 1885) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV. Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Il nome generico (Parentucellia) è stato dato in ricordo di Tommaso Parentucelli (1397-1455), papa Niccolò V, fondatore della Biblioteca Apostolica Vaticana e del Giardino Botanico nel Vaticano[2], mentre L'epiteto specifico (latifolia) significa "con foglie larghe".[3]
Il binomio scientifico della pianta di questa voce è stato proposto inizialmente da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione "Species Plantarum", perfezionato successivamente dal botanico italiano, di origine franco-inglese, Théodore Caruel (Chandernagor, 27 giugno 1830 – Firenze, 4 dicembre 1898) nella pubblicazione "Flora Italiana - 6:480. 1885" del 1885.[4]
Descrizione
Queste piante raggiungono una altezza di 3 – 25cm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Sono piante semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla) e sono provviste di uno o più austori connessi alle radici ospiti per ricavare sostanze nutritive.[5][6][7][8][9]
Radici
Le radici sono tipo fittone.
Fusto
La parte aerea del fusto è eretta e semplice (o poco ramosa) con peli ghiandolari a portamento patente. Lunghezza dei peli: 0,5 – 1mm.
Foglie
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. La lamina ha una forma lanceolata indivisa con 2 - 4 denti patenti per lato. Dimensione delle foglie lineari: larghezza 3 – 8mm; lunghezza 7 – 15mm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono compatte a forma da subsferica a cilindrica. Sono presenti delle brattee, quelle inferiori sono simili alle foglie, quelle superiori sono progressivamente più ridotte. Larghezza dell'infiorescenza: 1 – 4cm.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice – corolla – androceo – gineceo). in genere sono più o meno pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). Lunghezza del fiore: 8 – 10mm.
Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (4), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula[6]
Calice: il calice, gamosepalo, ha quattro denti (tetramero); la forma è tubuloso-cilindrica. I denti in genere sono lunghi 1/8 - 1/4 del tubo; mentre alla fruttificazione il calice è lungo quanto la capsula. Lunghezza del calice: 6 – 8mm. Lunghezza dei denti: 1 – 2mm.
Corolla: la corolla, pentamera (a cinque lobi) e simpetala, è bilabiata e priva di sperone; il labbro inferiore ha tre lobi più o meno interi; il colore è purpureo. Lunghezza della corolla: 8 – 10mm.
Androceo: gli stami dell'androceo sono quattro didinami; sono inseriti nel tubo corollino. Le antere sono glabre e sporgono dalle fauci corolline. Le antere sono conniventi ed hanno una loggia portante un cornetto allungato (i cornetti sono uguali fra di loro). Le sacche polliniche hanno l'estremità inferiore a forma di freccia[8]
Gineceo: i carpelli del gineceo sono due e formano un ovario unico supero biloculare (derivato dai due carpelli iniziali). Lo stilo è unico lievemente più lungo degli stami ed è inserito all'apice dell'ovario; lo stimma è capitato.
Fioritura: da marzo a giugno.
Frutti
Il frutto è del tipo a capsula deiscente; la forma è obovata con superficie densamente pubescente. I semi sono numerosi e reticolati. Lunghezza della capsula: 6 – 9mm. Dimensione dei semi: minore di 1mm.
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
In queste piante il semiparassitismo è tale per cui anche i semi per germogliare hanno bisogno della presenza delle radici della pianta ospite; altrimenti le giovani piantine sono destinate ad una precoce degenerazione.
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[10] – Distribuzione alpina[11])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-mediterraneo.
Distribuzione: in Italia è presente ovunque (manca sono nel Nord-Est). Nelle Alpi è presente nella provincia di Cuneo e in Francia (dipartimento delle Alpes-Maritimes). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani.[11] Nel resto dell'Europa si trova soprattutto nell'areale del Mediterraneo compresa l'Anatolia, l'Asia mediterranea e il Magreb africano.[12]
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli aridi e gli incolti; ma anche le aree in prossimità di affioramenti rocciosi. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.[11]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1200 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[11]
Formazione: delle comunità a emicriptofite e camefite delle praterie rase magre secche
Classe: Festuco-Brometea
Sistematica
La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[13][14]) distribuiti in tutti i continenti. Il genere Parentucellia è distribuito soprattutto in Europa con poche specie di cui 2 sono presenti nella flora spontanea italiana.[7]
Basionimo: per questa specie il basionimo è: Bartsia latifolia L., 1753 (famiglia Scrophulariaceae).[11]
Filogenesi
La classificazione tassonomica del Parentucellia latifolia è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suo genere apparteneva alla famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Orobanchaceae (tribù Rhinantheae).[15]
Sottospecie
Per questa specie sono riconosciute le seguenti due sottospecie:[12]
David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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