Il nome generico (Misopates) deriva dal latino botanico e vuole significare "riluttante-aperto".[2] Altre etimologie fanno derivare il termine direttamente dl grecomisos ( = odio) e patein (= calpestare), ossia "calpestare questa pianta rovinerebbe la sua bellezza".[3] Il termine specifico (orontium) deriva dal nome di un fiume dell'Asia Minore (Vicino Oriente), ora Siria, Oronte, un vecchio nome generico per alcune piante acquatiche.[4][5]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal biologo e archeologo statunitense, di origine franco-tedesca Constantine Samuel Rafinesque-Schmaltz (Galata, 22 ottobre 1783 – Filadelfia, 18 settembre 1840) nella pubblicazione "Autikon botanikon. Icones plantarum select. nov. vel rariorum, plerumque americana, interdum african. europ. asiat. oceanic. - Pag 158. 1840" del 1840.[6][7]
Descrizione
Il portamentoLe foglieInfiorescenzaI fioriIl frutto
Queste piante arrivano ad una altezza di 3 - 8 dm. La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[8][9][10][11][12]
Radici
Le radici sono fittonanti.
Fusto
La parte aerea del fusto è eretta, ascendente e ramosa. La superficie è ricoperta da sparsi peli ghiandolari.
Foglie
Le foglie disposte in modo alterno hanno delle lamine lineari-lanceolate con apice ottuso e margini interi. le foglie superiori sono strettamente lineari. Dimensioni delle foglie: larghezza 4 – 6mm; lunghezza 30 – 40mm.
Infiorescenza
Le infiorescenze sono formate da racemi allungati. I fiori sono subsessili e distanziati.
Fiore
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (i verticilli del perianzio hanno 4 elementi).
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[9]
Il calice, attinomorfo e gamosepalo, è completamente diviso in cinque lacinie lineari, più o meno della stessa lunghezza (il lobo adassiale può essere più lungo) e superanti la corolla. Alla base sono ispide. Lunghezza delle lacinie: 8 – 11mm.
La corolla, gamopetala e zigomorfa, ha delle forme tubolari cilindriche ed è del tipo bilabiato. La base del tubo è rigonfio abassialmente ma privo dello sperone. Le fauci della corolla sono completamente chiuse da un rigonfiamento del labbro superiore (corolla personata con palato occluso). Il colore della corolla è roseo o violaceo. Lunghezza della corolla: 13 – 15mm (minimo 10mm, e massimo 17mm).
L'androceo è formato da 4 stami didinami tutti fertili. Può essere presente un quinto stame di tipo staminoide. I filamenti sono adnati alla base della corolla e sono inclusi o poco sporgenti. Le antere sono formate da due teche distinte e divaricate. La deiscenza è longitudinale attraverso due fessure. I granuli pollinici sono tricolpoporati.
Il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario è supero con placentazione assile (le placente sono grandi) e forme da ovoidi a suborbicolari. I loculi possono essere ineguali. Gli ovuli per loculo sono numerosi, hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[13] Lo stilo inserito all'apice dell'ovario ha uno stigma bifido. Di norma è presente un disco nettarifero.
Fioritura: da maggio a settembre (ottobre).
Frutti
I frutti sono delle capsule ovoidi gozzute. I semi sono numerosi con teste reticolate-alveolate o crestate. Sono presenti delle strette ali. Dimensioni delle capsule: 5 x 8mm,
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) quali imenotteri, lepidotteri o ditteri o il vento (impollinazione anemogama).[14]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
Distribuzione della pianta (Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[12])
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Euri-Mediterraneo divenuto Paleotemperato.
Distribuzione: in Italia è una specie comune e si trova su tutto il territorio. Nelle Alpi è più rara. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (tutti i dipartimenti alpini), in Svizzera (cantoni Vallese, Ticino e Grigioni), in Austria (Länder della Carinzia e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Alpi Dinariche, Monti Balcani e Carpazi.[12] Nel resto dell'Europa si trova dalla Penisola Iberica alla Grecia (sono escluse le aree più a nord). Misopates orontium è presente anche in Anatolia, Asia mediterranea e Africa settentrionale.[16]
Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i campi, le vigne, gli incolti aridi; ma anche gli ambienti ruderali, le scarpate e le strade rurali. Il substrato preferito è siliceo con pH acido, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[12]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1.000 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
Dal punto di vista fitosociologico alpino questa specie appartiene alla seguente comunità vegetale:[12]
Formazione: delle comunità terofitiche pioniere nitrofile
Classe: Stellarietea mediae
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[9] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[10], o anche 117 generi e 1904 specie[17] o 90 generi e 1900 specie[18]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di 7 specie distribuite dall'Europa fino all'India.[8]
La specie Misopates orontium fino a poco tempo fa era circoscritta alla famiglia Veronicaceae o Scrophulariaceae a seconda dei vari Autori.[8] L'attuale posizione tassonomica è stata realizzata con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG).[18]
Il basionimo per questa specie è: Antirrhinum orontium L, 1753[12]
Il numero cromosomico di Misopates orontium è: 2n = 16.[19]
Sottospecie
Per la specie di questa voce è riconosciuta la seguente sottospecie:[1][16]
Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p.496, ISBN978-88-299-1824-9.
Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol.92, n.2, 2005, pp.297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
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