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La melica di Transilvania (nome scientifico Melica transsilvanica Schur, 1853 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae ex Graminaceae).[1]

Come leggere il tassobox
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Melica di Transilvania
Melica transsilvanica
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
(clade) Commelinidae
Ordine Poales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Meliceae
Genere Melica
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Sottoclasse Commelinidae
Ordine Cyperales
Famiglia Poaceae
Sottofamiglia Pooideae
Tribù Meliceae
Genere Melica
Specie M. transsilvanica
Nomenclatura binomiale
Melica transsilvanica
Schur, 1853

Etimologia


Il nome generico (Melica) fa riferimento alla parola "miele" ossia "erba del miele", nome assegnato dal botanico, medico e anatomista italiano Andrea Cesalpino (Arezzo, 6 giugno 1519 – Roma, 23 febbraio 1603) ad una specie di sorgo.[2] Tale nome è stato dato probabilmente per la dolcezza del gambo di alcune specie di questo genere.[3] L'epiteto specifico (transsilvanica) indica l'origine della pianta: Transilvania (Romania).[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal farmacista e botanico austro-germanico Philipp Johann Ferdinand Schur (1799 – 1878) nella pubblicazione "Verhandlungen und Mittheilungen (Mitteilungen) des Siebenbürgischen Vereins für Naturwissenschaften zu Hermannstadt. Hermannstadt. (86)" del 1853.[5]


Descrizione


Il portamento
Il portamento
Le foglie
Le foglie
Infiorescenza
Infiorescenza
I fiori
I fiori
Spighetta generica con tre fiori diversi
Spighetta generica con tre fiori diversi

Queste piante arrivano ad una altezza di 3 - 10 dm (il culmo ha un diametro di 2 – 3 mm). La forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[6][7][8][9][10][11][12]


Radici


Le radici sono secondarie (fascicolate) da corti rizomi striscianti.


Fusto


La parte aerea del fusto (culmo) è eretta, liscia, fogliosa fino in alto. L'apice del culmo può essere incurvato. A volte l'internodo più basso del culmo è ingrandito.


Foglie


Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.

  • Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e priva di auricole. La guaina delle foglie inferiori è pubescente.
  • Ligula: la ligula è membranosa e lunga 2 - 5 mm con forme oblunghe lacerate. È presente una "antiligula" formata da un anello membranoso che circonda il culmo.
  • Lamina: la lamina ha delle forme lineari-acuminate ed è carenata e/o piatta. La consistenza delle foglie è rigida; il colore è verde-chiaro. Dimensioni delle foglie: larghezza 3 - 6 mm; lunghezza 10 - 20 cm.

Infiorescenza


Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, sono ramificate e formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia cilindrica (le spighette sono dirette in ogni senso). La pannocchia si presenta bianco-lanosa. Alla base della pannocchia è presente una o più squame sterili (2 - 3 raramente 1 - 4). La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Lunghezza della pannocchia: 5 – 11 cm.


Spighetta


Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da uno o due fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili (ridotto ad un corpo clavato); in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sotto le glume persistenti. Inizialmente le spighette sono violacee, poi assumono con il tempo una colorazione crema-dorata. Lunghezza delle spighette: 4,5 – 9 mm.

  • Glume: le glume sono scabre a talvolta sparsamente pubescenti e ricoprono interamente il fiore. La consistenza varia da membranosa a cartacea; gli apici sono traslucidi. Sono percorse longitudinalmente da tre a sette nervature. La gluma inferiore è concava. Lunghezza delle glume: quella inferiore è lunga 1/3 - 2/3 rispetto a quella superiore.
  • Plaea: la palea è un profillo con due venature; inoltre è cigliata.
  • Lemma: il lemma, con forme lanceolate, nella parte inferiore e sul bordo è provvisto di peli.

Fiore


I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:[7]
  • , P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
  • Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
  • L'androceo è composto da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale. Il polline è monoporato. Lunghezza delle antere: 0,6 - 1,2 mm.
  • Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, breve, è unico con due stigmi papillosi e distinti.
  • Fioritura: da giugno a luglio.

Frutti


I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.


Riproduzione



Distribuzione e habitat


Distribuzione della pianta  (Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])
Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])

Fitosociologia



Areale alpino

Dal punto di vista fitosociologico alpino la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]

  • Classe: Festuco-Brometea
  • Ordine: Festucetalia valesiacae

Areale italiano

Per l'areale completo italiano la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]

  • Classe: Festuco valesiacae-Brometea erecti Br.-Bl. & Tüxen ex Br.-Bl., 1949
  • Ordine: Scorzonero villosae-Chrysopogonetalia grylli Horvatić & Horvat in Horvatić, 1963
  • Alleanza: Hippocrepido glaucae-Stipion austroitalicae Forte & Terzi, 2005

Descrizione. L'alleanza Hippocrepido glaucae-Stipion austroitalicae è relativa alle praterie steppiche che si sviluppano su substrati calcarei nel bioclima mediterraneo dell’Italia sud-orientale. Questa alleanza è endemica dell’Italia peninsulare orientale limitata alle regioni: Molise, Gargano e Basilicata.[17]

Specie presenti nell'associazione: Stipa austroitalica, Koeleria splendens, Anthyllis vulneraria, Teucrium polium, Scorzonera villosa, Convolvulus cantabrica, Ruta graveolens, Euphorbia myrsinites, Eryngium amethystinum, Asperula aristata, Jurinea mollis, Hippocrepis glauca, Linum tommasinii, Dianthus garganicus, Alyssum diffusum e Iris pseudopumila

Altre alleanze per questa specie sono:[16]


Tassonomia


La famiglia di appartenenza di questa specie (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[10]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il genere Melica è descritto all'interno della sottofamiglia Pooideae (tribù Meliceae) e raccoglie una novantina di specie distribuite nelle zone temperate in tutto il mondo.[6][7]


Filogenesi


Il genere di questa specie (Melica) è descritto all'interno della supertribù Melicodae Soreng, 2017 (tribù Meliceae Link ex Endl., 1830).[6] La supertribù Melicodae, dal punto di vista filogenetico, è la seconda supertribù, dopo la supertribù Nardodae Soreng, 2017, ad essersi evoluta nell'ambito della sottofamiglia Pooideae.[18]

Per il genere di questa voce è descritta la seguente sinapomorfia: gli apici delle glume sono traslucidi.

Il numero cromosomico di M. transsilvanica è: 2n = 18.[19]


Sottospecie


Per questa specie sono descritte due sottospecie (non sempre riconosciute da altre checklist[1]):[15][20]


Specie simili


Le due specie Melica ciliata e M. transsilvanica spesso sono confuse l'una dall'altra. La transsilvanica si distingue in quanto i fusti sono incurvati all'apice, la guaina è pubescente, la lamina è fortemente carenata, la spiga principale ha le spighette dirette in ogni direzione (non è unilaterale).[8]


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]


Note


  1. The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 5 maggio 2019.
  2. David Gledhill 2008, pag. 255.
  3. Etymo Grasses, pag. 187.
  4. David Gledhill 2008, pag. 383.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 5 maggio 2019.
  6. Kellogg 2015, pag. 220.
  7. Judd et al 2007, pag. 311.
  8. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 511.
  9. Motta 1960, Vol. 2 - pag. 841.
  10. Strasburger 2007, pag. 814.
  11. Pasqua et al 2015, pag. 467.
  12. eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 5 maggio 2019.
  13. Conti et al. 2005, pag. 128.
  14. Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 908.
  15. EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 7 maggio 2019.
  16. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 7 maggio 2019.
  17. Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 51.4.1 ALL. HIPPOCREPIDO GLAUCAE-STIPION AUSTROITALICAE FORTE & TERZI IN FORTE, PERRINO & TERZI 2005. URL consultato il 7 maggio 2019.
  18. PeerJ 2018, pag. 13.
  19. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 5 maggio 2019.
  20. Conert, H.J. 1992. Illustrierte Flora von Mitteleuropa. Verlag Paul Parey, Berlin and Hamburg, Germany, su herbarium.usu.edu, p. Melica transsilvanica. URL consultato il 6 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Melica transsilvanica

Melica transsilvanica is a species of grass found in Europe and temperate Asia, including Caucasus and China.[2]
- [it] Melica transsilvanica

[ru] Перловник трансильванский

Перловник трансильванский[2] (лат. Melica transsilvanica) — вид однодольных растений рода Перловник (Melica) семейства Злаки (Poaceae). Впервые описан немецко-австрийским ботаником Филиппом Иоганном Фердинандом Шуром в 1853 году[3][4].



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