Marshallia Schreb., 1791 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Helenieae, unico genere della sottotribù Marshalliinae ).[1]
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Helenieae |
Sottotribù | Marshalliinae H. Rob., 1978 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Genere | Marshallia Schreb., 1791 |
Il nome del genere è stato dato dal botanico e naturalista germanico Johann Christian Daniel von Schreber (1739 – 1810) in onore del botanico americano Mosè Marshall (1758-1813)[2] e pubblicato per la prima volta in “ Genera Plantarum Eorumque Characteres Naturales Secundum Numerum, Figuram, Situm, & Proportionem Omnium Fructificationis Partium. (Ed. 8[a]). Frankfurt am Main ” nel 1791.[3]
La sottotribù Marshalliinae è stata definita dal botanico Harold Ernest Robinson nella pubblicazione “Phytologia; Designed to Expedite Botanical Publication. New York” nel 1978.[4]
Le specie di questo genere sono erbe perenni, dall'aspetto per lo più glabro. L'altezza di queste piante varia da 20 a 80 cm (massimo 120 cm)[5][6][7]
Le radici sono fibrose e secondarie da rizoma.
La parte sotterranea del fusto può essere un rizoma, mentre la parte aerea è in genere eretta, ramificata con superficie striata.
Le foglie in maggioranza sono basali; sono comunque presenti anche le foglie cauline. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. Possono essere sia picciolate che sub-sessili. Le lamine sono intere e lineari oppure con forme da strettamente ovate a ovali. La superficie della foglia può essere innervata: con una singola venatura centrale o con tre nervi sub-paralleli. La superficie è glabra oppure ricoperta da ghiandole punteggiate.
Le infiorescenze sono formate da singoli capolini discoidi oppure da ampie cime da panicolate a corimbose. Il capolino è formato da un involucro composto da diverse squame (o brattee) al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori del disco da 45 a 90 (quelli esterni i fiori del raggio in questo gruppo sono assenti).[8] L'involucro ha una forma da campanulata a emisferica. Le brattee sono persistenti ed hanno una consistenza erbacea (a volte con margini scariosi) e sono da 10 a 24 disposte su due serie; la forma è da strettamente oblunga a lineare. Il ricettacolo è da piatto a leggermente convesso ed è provvisto di pagliette (lineari, filiformi e di tipo erbaceo) a protezione della base dei fiori. Diametro dell'involucro: 10 – 25 mm.
I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). Sono tutti ermafroditi.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è ob-piramidale con 5 angoli (o coste) appena pronunciati. La superficie è cosparsa da tricomi affusolati, mentre le coste sono intervallate con tricomi ghiandolari. Il pappo è formato da 5 - 6 scaglie acuminate con un aspetto da ialino a ferruginoso.
Le specie di questo gruppo si trovano solamente in America: Messico del nord-est e USA meridionali (parte orientale).[5] L'habitat tipico per le specie di questo genere sono gli ambienti aperti, come i bordi delle strade, le paludi, i boschi radi o le aree dominate da pini. Diverse specie sono associate a zone umide.
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[12] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[13]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Helenieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Helenieae a sua volta è suddivisa in 5 sottotribù (Marshalliinae è una di queste). Il genere Marshallia è formato da 7 specie (vedi più avanti).
All'interno della grande famiglia delle Asteraceae la tribù Helenieae (e quindi la sottotribù Marshalliinae) fa parte del gruppo Heliantheae Alliance; che a sua volta fa parte della sottofamiglia Asteroideae (una delle due grandi divisioni della famiglia – l'altra è il “supergruppo” Non-Asteroideae contenente il resto delle undici sottofamiglie). Il gruppo “Heliantheae Alliance” si distingue soprattutto per le brattee involucrali disposte su 1 – 3 serie, per le teche delle antere che sono spesso annerite e senza speroni e code, per la presenza di peli sotto la divisione dello stilo, per i rami dello stilo (gli stigmi) s'incurvano a maturità e per le appendici dello stilo che sono solitamente più corte della porzione stigmatica. Questo gruppo viene anche definito Phytomelanic cipsela e forma un clade caratterizzato dalla presenza nella cipsela di uno strato di fitomelanina.[7]
Inizialmente il genere di questa voce era associato alla tribù delle Eupatorieae (gruppo normalmente privo di pagliette nel ricettacolo), in seguito venne trasferito nella tribù delle Heliantheae; ma recenti studi di tipo filogenetico hanno dimostrato che Marshallia è “gruppo fratello” della sottotribù delle Gaillardiinae e vicino ai generi Pelucha S. Watson, Trichoptilium A. Gary e Psathyrotes (Nutt.) A. Gary della sottotribù Psathyrotinae B.G. Baldwin.[8] Le ultime ricerche posizionano il genere Marshallia come "gruppo basale" della tribù Helenieae.[7]
Il numero cromosomico del genere è: 2n = 18.[5]
Le seguenti specie appartenenti al genere Marshallia sono tutte a ciclo biologico perenne:[14]
Altre checklist comprendono altre tre specie oltre a quelle citate:[15]
Per meglio comprendere ed individuare le varie specie del genere l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue una specie dall'altra):[2]
L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[16]
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