Galinsoginae Benth., 1873 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Millerieae).[1]
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Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV.
Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica. |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Millerieae |
Sottotribù | Galinsoginae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Heliantheae |
Sottotribù | Galinsoginae Benth., 1873 |
Generi | |
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Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Galinsoga il quale a sua volta deriva dal medico spagnolo Mariano Martinez de Galinsoga (1766-1797), medico a Madrid e Soprintendente per il Giardino Botanico di Madrid[2][3].
Il nome scientifico della sottotribù è stato definito per la prima volta dal botanico inglese George Bentham (1800-1884) nella pubblicazione "Genera Plantarum ad exemplaria imprimis in herbariis Kewensibus - 2(1): 167, 198. 1873" del 1873.[4]
Le specie di questa sottotribù sono delle erbe annuali o perenni oppure degli arbusti (anche subarbusti). L'altezza varia da pochi centimetri fino a 3 metri.[5][6]
Le foglie sono sia basali che cauline. Quelle basali raramente formano delle rosette. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, sono picciolate o sessili. La forma della lamina fogliare è da lineare a ovata, ma può essere anche rombica, pennata o palmata, raramente è suborbicolare. I bordi normalmente sono dentati, ma possono essere anche interi. La superficie è per lo più trinervata, inoltre può essere glabra o pubescente, ma anche ispida, spinulosa, scabrosa o strigosa; possono essere presenti delle ghiandole punteggiate o dei peli stipato-ghiandolari.
Le infiorescenze sono composte da capolini terminali, radiati o discoidi, solitari o pochi raccolti in gruppi aperti di tipo corimboso o panicolato. I capolini normalmente sono formati da un involucro a forma da campanulata a emisferica o cilindrica, composto da diverse squame (o brattee) disposte su 2 - 5 serie, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le squame, da 6 a 30, in genere persistenti e sono da subuguali a fortemente scalate in altezza con superficie striata; la consistenza può essere sia erbacea che membranosa; la forma varia da ellittica a lanceolata, oppure lanceolato-lineare o lanceolato-ovale. Il ricettacolo comunemente ha una forma da piatta a convessa a conica. Le pagliette del ricettacolo hanno delle forme da ovate a filiformi (ma anche oblunghe o lanceolate), talvolta sono trilobate; inoltre qualche volta sono caduche, altre volte sono caduche con il frutto achenio.
Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori del raggio (da 0 a 21) sono tutti femminili e fertili con corolle colorate di bianco, giallo o bianco sfumato di rosa; i lobi della corolla talvolta sono invisibili. I fiori del disco (da 5 a 150), tubulosi, sono ermafroditi e fertili o raramente funzionalmente maschili; le corolle sono colorate di giallo o giallo-verde, qualche volta porpora; i tubi sono più brevi della gola. Il calice è ridotto ad una coroncina di squame.[8]
L'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[8] Le appendici delle antere sono da strettamente lanceolate a ovate; normalmente sono prive di tricomi ghiandolari. Le teche delle antere sono pallide o lievemente oscurate.
Il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[8]. Lo stilo è unico e con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono provvisti di due ampie e parallele superfici stigmatiche (raramente sono fuse insieme). Le appendici degli stigmi corte o assenti, se presenti sono papillose (su due righe) e raramente hanno una forma cilindrica.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è da obconica a obpiramidale (spesso è compressa), con sezione trasversale da subcilindrica a debolmente angolata (3 - 4 - 5 angoli); la superficie è nera, da glabra a moderatamente pubescente; a volte può essere strigosa. In qualche caso l'achenio è "tenuto" in una tasca ottenuta dalla fusione di una squama con 2 - 3 pagliette adiacenti. Il pappo è assente oppure è persistente e formato da poche (da 1 a 10) squamette di setole sia affusolate che troncate, oppure da setole (da 5 a 20) barbellate o piumose (a volte caduche, a volte persistenti) di uguale o differente lunghezza sempre disposte su una sola serie.
La distribuzione delle specie di questo gruppo è unicamente relativa all'America. Solamente due specie del genere Galinsoga si sono naturalizzate nel Vecchio Mondo. L'habitat è quello tipico delle zone tropicali o subtropicali o anche caldo-temperate.[6] Diverse specie abitano a quote elevate e quindi con clima più freddo. Nella tabella sottostante è indicata la distribuzione specifica per ogni genere.
La famiglia di appartenenza della sottotribù (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale e comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[9] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[10]). La sottofamiglia (Asteroideae) è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Millerieae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Millerieae a sua volta è suddivisa in 8 sottotribù (Galinsoginae è una di queste).
Questo gruppo inizialmente fu incluso nella tribù Heliantheae (Robinson, 1981[11]) assieme ad altre 5 sottotribù e con una circoscrizione diversa di generi; solamente in seguito a studi di tipo filogenetico sul DNA la sottotribù venne descritta all'interno della tribù Millerieae. Le Galinsoginae sono incluse in un clade ben supportato la cui caratteristica maggiore è il numero cromosomico (2n = 16).[12]
Il numero cromosomico prevalente delle specie di questo gruppo è 2n = 16 (2n = 8 per Sabazia e 2n = 34 per Oteiza).[5]
La sottotribù comprende 9 generi e circa 87 specie.[5]
Genere | N. specie | Distribuzione |
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Alepidocline S.F. Blake, 1934 | 5 spp. | Messico, America Centrale e Venezuela |
Alloispermum Willd., 1807 | circa 15 spp. | Messico, America Centrale e Ande (settentrionali) |
Aphanactis Wedd., 1856 | 13 spp. | Messico, America Centrale e Ande |
Faxonia Brandegee, 1894 | 1 sp. (F. pusilla Brandegee) | Messico |
Galinsoga Ruiz. & Pav., 1794 | 15 spp. | Zona neotropicale (questo genere è presente in Italia) |
Oteiza La Llave, 1832 | 4 spp. | Messico e Guatemala |
Sabazia Cass., 1827 | 17 spp. | Messico, America Centrale e Sud America (parte settentrionale) |
Schistocarpha Less., 1831 | 16 spp. | Messico e America Centrale |
Selloa Kunth, 1818 | 1 sp. (S. plantaginea Kunth) | Messico |
Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche:[5]
Altri progetti
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