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Catalpeae DC. ex Meisn., 1840 è una tribù di piante Spermatofite Dicotiledoni appartenenti alla famiglia Bignoniaceae (ordine delle Lamiales.[1]

Come leggere il tassobox
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Catalpeae
Catalpa speciosa
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi I
Ordine Lamiales
Famiglia Bignoniaceae
Tribù Catalpeae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Scrophulariales
Famiglia Bignoniaceae
Tribù Catalpeae
DC. ex Meisn., 1840
Generi
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome della tribù deriva dal suo genere più importante (Catalpa Scop., 1777) la cui etimologia è un po' incerta. Alcuni fanno derivare il nome dai pellerossa "Catawba" che vivevano nelle stesse zone di origine delle piante di questo genere. Altri, più verosimilmente, fanno derivare il nome da un albero chiamato "kutuhlpa" (= testa alata) dalle popolazioni native americane Creek originarie del sud-est degli Stati Uniti.[2][3][4] Il nome scientifico della tribù è stato definito per la prima volta dal botanico svizzero Carl Meissner (1800-1874) perfezionato in seguito dal botanico e micologo svizzero Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione "Plantarum Vascularium Genera Secundum Ordines - Tab. Diagn. 300, Comm. 208. 25-31"[5] del 1840.[6]


Descrizione


Il portamentoCatalpa bignonioides
Il portamento
Catalpa bignonioides
Le foglieCatalpa bignonioides
Le foglie
Catalpa bignonioides
Il fiore Chilopsis linearis
Il fiore
Chilopsis linearis
  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
* K (5), [C (2 + 3), A (2 + 2 + 1)], G (2), supero, capsula[9]
  • Il calice, gamosepalo, a consistenza membranosa, è composto da 5 sepali irregolarmente connati; può essere diviso quasi del tutto di tipo bilabiato (Catalpa) oppure spatiforme-bilabiato (Chilopsis).
  • La corolla, gamopetala, campanulata, è composta da 5 petali connati in modo bilabiato; delle due labbra quella superiore ha due lobi più piccoli, mentre quella inferiore è formata da tre lobi più grandi.
  • L'androceo è formata da 2 stami fertili ricurvi e altri 3 staminoidi minori tutti sempre interni alla corolla (Catalpa); il resto della tribù (Chilopsis) ha invece i 4 tipici stami didinami delle Bignoniaceae. Le antere, glabre, sono a due teche divergenti e sagittate; i filamenti degli stami sono attaccati (adnati) al tubo corollino. I granuli pollinici sono di vario tipo, in alcuni casi sono dispersi in tetradi o poliadi.
  • Il gineceo ha un ovario, oblungo e squamato, supero bicarpellare (biloculare) con placentazione assile, ossia sono presenti due placente con un setto separatore centrale. Il nettare forma un anello discoide attorno all'ovario. Lo stilo è bilobato (a 2 stigmi sensitivi che si chiudono immediatamente a contatto con l'impollinatore) ed è alquanto più lungo degli stami. Gli ovuli per loculo sono numerosi e multiseriati in genere di tipo anatropo; hanno un tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[10]
I fruttiCatalpa bignonioides
I frutti
Catalpa bignonioides

Riproduzione



Distribuzione e habitat


La distribuzione di questa tribù è subcosmopolita: 4 specie in Asia orientale, 3 specie nell'America del Nord e 4 nelle Antille. Nessuna specie è presente in Europa. L'habitat tipico per le specie di questa tribù varia da quello dei climi temperati a quello dei climi subtropicali (anche aridi).


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa tribù (Bignoniaceae) comprende circa 850 specie con oltre un centinaio di generi[7][8] con una distribuzione soprattutto neotropicale (solo poche specie di questa famiglia: 2 - 3 sono presenti nella flora spontanea italiana). La tribù Catalpeaa è una delle 8 tribù nella quale attualmente è suddivisa la famiglia e comprende 3 generi con 11 specie.[1]


Filogenesi


Cladogramma della tribù
Cladogramma della tribù

Una recente ricerca di tipo filogenetico[11] ha suddiviso la famiglia in 8 cladi principali. La tribù Catalpeae ha una posizione centrale nella famiglia: è "gruppo fratello" della tribù Oroxyleae; insieme sono "gruppo fratello" del "core" delle Bignoniaceae formato dalla "Tabebuia alleanza" e dal "Clade paleotropicale". Tuttavia la posizione della tribù Catapeae all'interno del "core" delle Bgnoniaceae non è ancora risolta del tutto.[11]

All'interno della tribù le due specie Catalpa e Macrocatalpa (quest'ultimo genere da poco formato dal genere Catalpa) sono "gruppo fratello". Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato mostra la struttura filogenetica interna della tribù relativamente ai vari generi.[11]


Descrizione dei generi della tribù


Elenco dei generi attualmente descritti all'interno della tribù.[7][11]


Specie della flora spontanea italiana


Nella flora spontanea italiana di questa tribù è presente solamente la specie Catalpa bignonioides Walt. presente nell'Italia del Nord. In genere è coltivata per ornamento, altrimenti è considerata subspontanea.[12][13]


Sinonimi


L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Alcune specie



Note


  1. Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 23 luglio 2015.
  2. Gerard, William R. Plant names of Indian origin_II. Garden and Forest. volume 9, no. 436. page 262. (1896).
  3. Cassidy, Fred. Lemmatization—The case of "Catalpa". in McIntosh, Language Form and Linguistic Variation: Papers Dedicated to Angus McIntosh. Amsterdam : Benjamins, 1982. Current issues in linguistic theory, 15.
  4. Motta 1960, Vol. 1 - pag. 488.
  5. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 23 luglio 2015.
  6. Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 23 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. Kadereit 2004, pag. 16.
  8. Judd 2007, pag. 497.
  9. Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 18 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  10. Musmarra 1996.
  11. Olmstead et al.
  12. Conti et al. 2005, pag. 72.
  13. Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 618.

Bibliografia



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Collegamenti esterni


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