I Tiflopoidei (Typhlopoidea Gray, 1845) sono una superfamiglia del sottordine dei serpenti, unica superfamiglia dell'infraordine Scolecophidia.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Lepidosauromorpha |
Superordine | Lepidosauria |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Serpentes |
Infraordine | Scolecophidia Cope, 1864 |
Superfamiglia | Typhlopoidea Gray, 1845 |
Famiglie | |
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Si tratta di serpenti di piccole dimensioni, comunemente denominati "serpenti verme", che hanno una corpo cilindrico-tubolare, ricoperto da piccole ma resistenti squame; la testa è difficilmente distinguibile dal resto del corpo e gli occhi sono vestigiali.[1] La maggior parte delle specie non supera i 30 cm di lunghezza; un'unica specie, Afrotyphlops schlegelii (Typhlopidae), può raggiungere lunghezze di circa 1 m.
Il raggruppamento comprende specie caratterizzate da abitudini fossorie.[1]
Trascorrono la loro esistenza sottoterra, nutrendosi di formiche, termiti e delle loro larve.
La maggior parte delle specie è ovovivipara, poche sono le specie vivipare.
La superfamiglia Typhlopoidea comprende le seguenti famiglie:[2]
Alcuni Autori hanno recentemente proposto, sulla base di risultanze di analisi molecolari, di elevare Leptotyphlopidae e Anomalolepidae al rango di superfamiglie a sé stanti (rispettivamente Leptotyphlopoidea e Anomalepidoidea)[3], ma tale impostazione non è universalmente accettata.
Gli scolecofidi sono presenti in tutti continenti esclusa l'Antartide; la maggior parte delle specie si trova nelle aree tropicali dell'emisfero meridionale[1][4][5][6].
I tiflopidi sono il raggruppamento con l'areale più esteso, essendo presenti nell'area neotropicale, in Africa, Madagascar, Europa sud-orientale, Asia meridionale e Australia[1]. L'unica specie presente in Europa è Xerotyphlops vermicularis (sin.: Typhlops vermicularis), diffuso nella penisola balcanica, nelle isole dell'Egeo, a Cipro e in Turchia[7].
I leptotiflopidi si estendono dai neotropici all'Africa tropicale, e attraverso la penisola arabica raggiungono l'Asia sud-occidentale.[5]
I gerropilidi sono presenti in India, nel sud-est Asiatico, Indonesia, Filippine e Nuova Guinea.[4]
L'areale degli anomalepididi è ristretto all'America centrale e al Sud America[1], mentre la famiglia Xenotyphlopidae, rappresentata da un'unica specie, è endemica del Madagascar[6].
La storia evolutiva degli scolecofidi inizia nel supercontinente Gondwana nel Mesozoico, e la loro iniziale diversificazione fu causata dalla separazione, occorsa circa 150 milioni di anni fa, tra Gondwana orientale e occidentale, con anomalepididi e leptotiflopidi che si evolsero nella parte occidentale del supercontinente, da cui si origineranno Sud America e Africa, e tiflopidi, gerropilidi e xenotiflopidi nella parte orientale, nella massa continentale da cui deriveranno India e Madagascar.[1] Successivamente i tiflopidi si diffusero verso l'Africa e l'Eurasia. I tiflopidi sudamericani apparentemente si evolsero, circa 60 milioni di anni fa, da tiflopidi africani a seguito di dispersione trans-oceanica attraverso l'Atlantico, per diffondersi successivamente nei Caraibi circa 33 milioni di anni fa.[1] Similarmente, i tiflopidi raggiunsero l'Australia dal sud-est asiatico o dall'Indonesia circa 28 milioni di anni fa.[1]
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