Sono molluschi eutineuri, che presentano cioè una detorsione del sacco dei visceri.
Le due maggiori sinapomorfie di questo raggruppamento sono la presenza di una ghiandola pedale sotto la membrana della cavità viscerale e la presenza di due paia di appendici cefaliche retrattili, dette comunemente "antenne" o "corna".[2]
Biologia
Riproduzione
Lo stesso argomento in dettaglio: Dardo (malacologia).
Coppia di Cornu aspersum in fase di accoppiamento, una di esse con un dardo.
Sono organismi ermafroditi insufficienti, che si riproducono in genere per fecondazione incrociata, anche se alcune specie sono in grado di praticare l'autofecondazione.[3]
Il rituale di accoppiamento di alcune famiglie dell'ordine (in particolare quelle della superfamiglia Helicoidea ma anche Arionoidea, Helicarionoidea e Zonitoidea) contempla l'utilizzo di dardi calcarei che vengono infilzati nel mantello del partner.[4][5][6][7] I dardi sono costituiti in gran parte di carbonato di calcio, secreto da un organo specializzato presente nel sistema riproduttivo, detto 'stiloforo' o 'sacco del dardo'.[8]
Il significato funzionale di tale caratteristica non è ancora del tutto chiaro. In passato si riteneva che i dardi avessero una non meglio precisata funzione 'stimolante' durante l'accoppiamento. Studi condotti su chiocciole della specie Cornu aspersum hanno dimostrato che un rilascio efficace del dardo si associa con un maggiore successo riproduttivo.[9][10] Osservazioni ulteriori hanno puntato l'attenzione su sostanze mucose associate al dardo, rivelatesi in grado di stimolare la recettività agli spermatozoi.[11]
La classificazione di Bouchet e Rocroi del 2017,[19] fatta propria dal World Register of Marine Species (2020),[1] riconosce al raggruppamento Stylommatophora il rango di ordine, suddividendolo in tre sottoordini:
(EN) Gómez B.J., Structure and Functioning of the Reproductive System, in Barker G. M. (ed.): The biology of terrestrial molluscs, CABI Publishing, Oxon, UK, pp.307-330, ISBN0-85199-318-4.
(EN) Chung D. J. D., Molluscan 'Love darts'?, in Hawaiian Shell News, 34(5), 1986 May, pp.3-4.
Il termine gruppo informale ("informal group") veniva utilizzato dalla classificazione di Bouchet e Rocroi del 2005 per indicare raggruppamenti la cui monofilia non era stata dimostrata.
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