Lo scinco (Scincus scincus (Linnaeus, 1758)), detto anche pesce delle sabbie per il suo aspetto e per la capacità di 'nuotare' all'interno di dune e agglomerati sabbiosi[1], è un sauro appartenente alla famiglia degli Scincidi, nativo del Nord Africa e dell'Asia sud-occidentale.[2]
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Stato di conservazione | |
![]() Specie non valutata | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Lepidosauromorpha |
Superordine | Lepidosauria |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Lacertilia |
Infraordine | Scincomorpha |
Famiglia | Scincidae |
Sottofamiglia | Scincinae |
Genere | Scincus |
Specie | S. scincus |
Nomenclatura binomiale | |
Scincus scincus (Linnaeus, 1758) | |
Lo scinco misura fino a 21 centimetri, il suo corpo è ricoperto di squame, il collo è quasi indistinguibile, le sue zampe, corte, sono robuste, mentre la coda è cilindrica e breve. La bocca è disposta ventralmente rispetto al capo, la palpebra inferiore è coperta di squame e l'apertura auricolare è difesa dal bordo inferiore da frange formate da lamine triangolari. La colorazione dello scinco è prevalentemente giallo caramello, attraversata da bande trasversali nero-marroni.
Lo scinco è presente nell'Africa centro-settentrionale, nella penisola Arabica e in Iran; frequenta ambienti desertici, aridi e sabbiosi.
Lo scinco scava la propria tana nella sabbia, e vive quasi sempre in ambienti sabbiosi. Se disturbato si insabbia velocemente, nascondendosi dai predatori. Osservazioni ai raggi X[3] hanno dimostrato che questa lucertola letteralmente nuota all'interno della sabbia: avanza utilizzando un movimento ondulatorio degli arti raggruppati contro i fianchi, senza pagaiare con le estremità[4].
Si nutre essenzialmente di insetti, che caccia seguendo le loro vibrazioni.
In ambito sahariano, i principali predatori dello scinco sono la ceraste cornuta, il varano del deserto e il fennec[5].
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