Schedophilus medusophagus, conosciuto comunemente come mangiameduse, è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Centrolophidae.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Osteichthyes |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Famiglia | Centrolophidae |
Genere | Schedophilus |
Specie | S. medusophagus |
Nomenclatura binomiale | |
Schedophilus medusophagus (Cocco, 1839) | |
Questa specie è diffusa nell'Atlantico boreale, dalla Groenlandia al North Carolina e dalla Norvegia alle Isole Azzorre. È presente anche nel Mediterraneo occidentale. Alcuni studi sembrano confermare la sua presenza anche in acque australiane. Gli esemplari giovanili vivono in acque più basse, gli adulti si spingono anche a profondità più elevate.
Il corpo è ovaloide, piuttosto compresso ai fianchi, gli occhi grandi (ma più piccoli degli altri congeneri). La pinna dorsale è bassa e allungata, così come la pinna anale, più corta. La pinna caudale è bilobata, le ventrali sottili. La livrea giovanile presenta una colorazione rosso cupo tendente al viola, con macchie più scure su corpo e pinne, mentre la testa è più chiara. Gli adulti invece sono olivastri, tendenti al blu grigio scuro, con chiazze nerastre su corpo e pinne.
Raggiunge una lunghezza di 50 cm.
Si nutre di ctenofori e meduse (tra cui quelle del genere Atolla).
Pescato occasionalmente, soprattutto mediante le reti a strascico. Sembra che le sue carni, forse a causa della dieta a base di meduse urticanti, possano causare qualche disturbo gastroenterico[1]
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