Il nome del genere deriva dal grecoμύρμηξ, myrmex, cioè formica e ἀρὰχνη, aràchne, che significa ragno; in pratica ragni-formica, per la forma del corpo che somiglia molto a quella delle formiche, al punto da ingannarle.
Caratteristiche
Sono ragni che, nell'aspetto esteriore, imitano una formica al fine di poterla ingannare per predarla o per altre ragioni opportunistiche (mirmecomorfismo). Se ne distinguono dal numero di zampe che sono sempre 8 e dalla forma dei cheliceri, difficilmente confondibili con la forma della testa della formica.
Il cefalotorace ha forma allungata, con cheliceri molto lunghi in proporzione al resto del corpo e posti dritti in avanti nei maschi. Questi ragni possiedono una strozzatura che imita quella delle formiche, a volte sul cefalotorace, a volte sull'opistosoma. I colori variano dal giallo al nero, a seconda della specie di formica imitata. Una specie di questo genere è stata osservata imitare una specie di formica quando era immaturo, per poi imitarne un'altra da adulto[1].
Il genere Bocus Peckham & Peckham, 1892 è molto simile a Myrmarachne; solo un'analisi microscopica può distinguerli[1].
Distribuzione
Le 213 specie oggi note di questo genere lo rendono cosmopolita: la maggior parte delle specie scoperte spazia nella fascia tropicale che va dall'Africa all'Australia; ben 80 specie sono state scoperte nella sola Asia sudorientale[2].
In Italia è stata reperita una sola specie di questo genere, la M. formicaria[3]
Considerato un sinonimo anteriore di Bizonella Strand, 1929 e di Emertonius Peckham & Peckham, 1892 a seguito di un lavoro di Wanless del 1978; un altro punto di vista al riguardo è analizzato in un lavoro di Prószynski & Deeleman-Reinhold del 2010[2].
Di gran lunga il genere con più specie della famiglia Salticidae, a dicembre 2010, si compone di 213 specie, 5 sottospecie e una specie fossile[2]:
La peculiarità di questo genere per forma ed abitudini fa sì che in proporzione alle specie conosciute, siano ben poche quelle trasferite ad altro genere, finora solo 10[2]:
Myrmarachne armata (Peckham & Peckham, 1892); trasferita al genere Sarinda Peckham & Peckham, 1892.
Myrmarachne calcarata Roewer, 1942; trasferita al genere Belippo Simon, 1910.
Myrmarachne championi (F. O. P.-Cambridge, 1900); trasferita al genere Sarinda Peckham & Peckham, 1892.
Myrmarachne cutleriRichman, 1965; trasferita al genere Sarinda Peckham & Peckham, 1892.
Myrmarachne hentzi Banks, 1913; trasferita al genere Sarinda Peckham & Peckham, 1892.
Myrmarachne melanops (Taczanowski, 1871); trasferita al genere Scopocira Simon, 1900.
Myrmarachne milloti Lessert, 1942; trasferita al genere Belippo Simon, 1910.
Myrmarachne mutillaeformis (Taczanowski, 1878); trasferita al genere Martella Peckham & Peckham, 1892.
Myrmarachne nexilis Simon, 1910; trasferita al genere Belippo Simon, 1910.
Myrmarachne vietteiKraus, 1960; trasferita al genere Belippo Simon, 1910.
Sinonimie
Myrmarachne providens (Peckham & Peckham, 1892); a seguito di uno studio degli aracnologi Edwards & Benjamin del 2009, è stata riscontrata l'identità e quindi la sinonimia di questi esemplari con Myrmarachne melanocephalaMacLeay, 1839[2].
Myrmarachne ramosa Badcock, 1918; a seguito di uno studio degli aracnologi Edwards & Benjamin del 2009, è stata riscontrata l'identità e quindi la sinonimia di questi esemplari con Myrmarachne melanocephala MacLeay, 1839[2].
Omonimie
Myrmarachne galianoae (Prószynski, 2001); riscontrata omonimia con M. mariaelenaeEdwards & Benjamin, 2009[2].
Myrmarachne lessertiSchenkel, 1963; riscontrata omonimia con M. schenkeliPeng & Li, 2002[2].
Myrmarachne rufescens (Simon, 1900); riscontrata omonimia con M. eugenei Wanless, 1978[2].
Nomina nuda
Myrmarachne kuroiwana Kishida (Yaginuma, in Brignoli, 1983); sono esemplari non sufficientemente analizzati dal descrittore, da considerarsi nomina nuda[2].
Myrmarachne matsumurana Kishida (Yaginuma, in Brignoli, 1983); sono esemplari non sufficientemente analizzati dal descrittore, da considerarsi nomina nuda[2].
Myrmarachne sakisimana Kishida (Yaginuma, in Brignoli, 1983); sono esemplari non sufficientemente analizzati dal descrittore, da considerarsi nomina nuda[2].
Nomina dubia
Myrmarachne exultans Caporiacco, 1949; un esemplare femminile, rinvenuto in Kenya, a seguito di uno studio dell'aracnologo Wanless del 1978, è da ritenersi nomen dubium[2].
Myrmarachne obscura (Taczanowski, 1872); gli esemplari, originariamente ascritti all'ex-genere Janus L. Koch, 1846 e rinvenuti nelle Guyana francese, a seguito di due lavori, uno dell'aracnologo Roewer del 1955 e uno della Galiano del 1969, sono da ritenersi nomen dubium[2].
Myrmarachne sansibarica Strand, 1910; un esemplare maschile, rinvenuto a Zanzibar, a seguito di uno studio dell'aracnologo Wanless del 1978, è da ritenersi nomen dubium, contra il precedente lavoro di Caporiacco del 1949[2].
MacLeay, 1839 - On some new forms of Arachnida. Annals and Magazine of Natural History, vol.2, p.1-14
Frances e John Murphy, An Introduction to the Spiders of South East Asia, Kuala Lumpur, Malaysian Nature Society, 2000.
Nelson, X.J., Jackson, R.R., Edwards, G.B. & Barrion, A.T., 2006 - Living with the enemy: jumping spiders that mimic weaver ants. The Journal of Arachnology vol.33 p.813–819. Articolo in PDFArchiviato il 7 febbraio 2012 in Internet Archive.
Jason A. Dunlop, David Penney & Denise Jekel, 2011 - A summary list of fossil spiders and their relatives. In Platnick, N. I. (ed.) The world spider catalog, version 12.0 American Museum of Natural History
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