Myrichthys tigrinus (Girard, 1859) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Ophichthidae[2].
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Neopterygii |
Infraclasse | Teleostei |
Superordine | Elopomorpha |
Ordine | Anguilliformes |
Sottordine | Congroidei |
Famiglia | Ophichthidae |
Sottofamiglia | Ophichthinae |
Genere | Myrichthys |
Specie | M. tigrinus |
Nomenclatura binomiale | |
Myrichthys tigrinus Girard, 1859 | |
È una specie endemica dell'Oceano Pacifico orientale dove ha un vasto areale che va dal Golfo di California al Perù comprese le isole Galápagos[3].
Si tratta di una specie costiera che si trova a profondità fino a 25 metri[1], eccezionalmente fino a 60[3]. Vive in fondali di sabbia o fango nei pressi di fondali duri o di barriere coralline[1].
Come tutti gli anguilliformi ha corpo molto allungato con le pinne dorsale, caudale e anale unite e pinne ventrali assenti. Le narici sono poste su un breve tubulo[3].
La taglia massima nota è di 74 cm, la taglia media è di circa 60 cm[3].
Sembra, al contrario degli altri Myrichthys, avere abitudini diurne. Caccia negli anfratti di scogli e coralli, quando non è impegnato nella caccia si infossa completamente nel sedimento[1].
La specie non è naturalmente molto abbondante in nessuna parte dell'areale. Non ha valore per la pesca e non si è a conoscenza di alcun impatto antropico che la riguardi. Per questi motivi viene classificato dalla Lista rossa IUCN come "a rischio minimo"[1].
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