L'eoneuste (gen. Eoneustes) è un rettile marino estinto, appartenente ai crocodilomorfi. Visse nel Giurassico medio (Bajociano - Batoniano, circa 168 - 167 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Francia.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Classe | Sauropsida |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
(clade) | Archosauria |
Superordine | Crocodylomorpha |
Sottordine | Thalattosuchia |
Superfamiglia | Metriorhynchoidea |
Genere | Eoneustes |
Specie | |
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Questo animale, nonostante fosse imparentato con i coccodrilli, possedeva un'anatomia molto diversa: come tutti i suoi stretti parenti (ad esempio Metriorhynchus e Gracilineustes), doveva possedere un corpo privo di corazza (o comunque con corazza ridotta) e quattro arti molto corti (in particolare il paio anteriore) e trasformati in strutture simili a pagaie. Il cranio era allungato e assottigliato anteriormente, e munito di denti conici e aguzzi.
Eoneustes fa parte dei metriorincoidi, un gruppo di rettili simili a coccodrilli che ben si adattarono all'ambiente marino nel corso del Giurassico. A causa di alcune caratteristiche primitive nel cranio, Eoneustes non è considerato un vero e proprio metriorinchide, bensì una forma basale, forse vicina all'origine del gruppo.
Il genere Eoneustes è stato istituito nel 2010, per accogliere due specie precedentemente attribuite ai generi Metriorhynchus e Teleidosaurus. La specie tipo, Eoneustes gaudryi, è basata su vari fossili: l'olotipo (un cranio parziale) e un esemplare attribuito ritrovati in Côte d'Or in Burgundia, e un altro cranio incompleto dalla regione di Alpes-de-Haute-Provence; tutti questi resti provengono da strati al limite tra Bajociano e Batoniano. Un'altra specie è Eoneustes bathonicus, il cui olotipo (ritrovato nella regione di Calvados in Normandia e proveniente da strati del Batoniano) è andato distrutto durante la seconda guerra mondiale. Il fossile venne descritto per la prima volta da Mercier, nel 1933.
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