Le emidi[1] (Emys Duméril, 1805) sono un genere di testuggini della famiglia degli emididi, di cui costituiscono le uniche specie presenti nel Vecchio Mondo.
![]() |
Questa voce sull'argomento cheloni è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
|
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Testudines |
Sottordine | Cryptodira |
Famiglia | Emydidae |
Sottofamiglia | Emydinae |
Genere | Emys Duméril, 1805 |
Nomi comuni | |
Emide | |
Specie | |
In Italia il genere è rappresentato dall'E. orbicularis galloitalica (diffusa in Sardegna e lungo le coste della Penisola a sud del bacino del Po), dall'E. o. hellenica (presente in Pianura Padana e sulla costa adriatica), dall'E. o. ingauna (originaria della Riviera di Ponente), e dall'E. trinacris (endemica della Sicilia).[2]
Il nome Emys è una latinizzazione del greco antico ἐμύς ‑ύδος (emýs ‑ýdos, «tartaruga d'acqua dolce»),[3] usato ad esempio da Aristotele nella sua Historia Animalium nel IV secolo a.C. Il termine latino ĕmys emy̆des si trova per la prima volta nella Naturalis Historia (Lib. XXXII, cap. xiv) di Plinio il Vecchio, e risale dunque al 77-79 d.C.
Al genere Emys sono ascritte 2 specie:
Altri progetti
![]() |