Questi pesci utilizzano le pinne pettorali e pelviche per spostarsi sul fondo marino, preferendo "camminare" lentamente con tali pinne anziché nuotare.[1] A causa di tale caratteristica, nel loro nome compare il termine latinobrachium che significa "braccio", assieme al termine greco ichthys che significa pesce. Dunque il loro nome scientifico ha il significato di "pesce con le braccia".
Descrizione
Hanno un aspetto caratteristico, soprattutto a causa della prima pinna dorsale che è posta molto anteriormente, quasi sul muso, e che è composta da tre raggi, il primo libero, cosiddetto illicio, e gli altri due distanti tra loro e uniti da una vistosa membrana.[1] La pelle è priva di scaglie ma può avere dei dentelli ossei sparsi.[1] Le pinne pettorali sono robuste e dotate di uno spesso peduncolo.
Le dimensioni sono piccole, non superiori a 15-17cm.[1][2]
Le femmine depositano una massa di circa 80-250 uova, che vengono successivamente fecondate dal maschio.[1] La schiusa delle uova avviene dopo circa 7-8 settimane.[1]
Distribuzione e habitat
L'areale di questa famiglia si estende nei mari della parte meridionale dell'Australia, dalla Grande Baia Australiana sino all'Australia orientale. La maggior parte delle specie si trova nei mari della Tasmania, molte hanno distribuzione microendemica.[1][2][3]
Sono pesci strettamente bentonici che si incontrano in acque poco profonde, fino a 60 m.[4]
Fossili di due brachionittidi (Histionotophorus bassanii e Orrichthys longimanus) sono stati ritrovati nei giacimenti fossiliferi di Bolca, in Italia.[1][5][6] Ciò ha fatto supporre che nell'Eocene la distribuzione della famiglia fosse ben più ampia dell'attuale e che successivamente i brachionittidi siano andati incontro a fenomeni di estinzione di massa, che li hanno portati a sopravvivere solo nell'attuale areale.[2]
Tassonomia
La famiglia comprende 5 generi e 14 specie viventi:[2]
Orrichthys longimanusCarnevale and Pietsch, 2010 †
Conservazione
Tutte le specie viventi di questa famiglia sono protette dal Tasmanian Living Marine Resources Management Act del 1995, che ne proibisce la raccolta.[1]
La Lista rossa IUCN classifica Brachionichthys hirsutus come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[8]
Note
(EN) Dianne J. Bray, Family Brachionichthyidae, su Fishes of Australia. URL consultato il 1º ottobre 2019.
(EN) Bruce, B. & Last, P. 1996, Brachionichthys hirsutus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 1º ottobre 2019.
Bibliografia
(EN) Bruce, B.D., M.A. Green & P.R. Last. 1997. Developing captive husbandry techniques for spotted handfish, Brachionichthys hirsutus, and monitoring the 1996 spawning season. Final report to Endangered Species Unit, Environment Australia. CSIRO Division of Marine Research Hobart.
(EN) Bruce, B.D., M.A. Green & P.R. Last. 1998. Threatened Fishes of the World: Brachionichthys hirsutus (Lacepede, 1804) (Brachionichthyidae). Environmental Biology of Fishes. 52: 418.
(EN) Bruce, B.D., M.A. Green & P.R. Last. 1999. Aspects of the biology of the endangered spotted handfish, Brachionichthys hirsutus (Lophiiformes: Brachionichthyidae) off southern Australia. In: Séret B. & Sire, J.-Y. (eds.) Proc. 5th Indo-Pac. Fish Conf., Noumea, 1997: 369-380.
(EN) Last, P.R., Gledhill, D.C. & Holmes, B.H. 2007. A new handfish, Brachionichthys australis sp. nov. (Lophiiformes: Brachionichthyidae), with a redescription of the critically endangered spotted handfish, B. hirsutus (Lacepède). Zootaxa 1666: 53–68.
(EN) Pogonoski, J.J., D.A. Pollard & J.R. Paxton. 2002. Conservation Overview and action Plan for Australian Threatened and Potentially Threatened Marine and Estuarine Fishes. Environment Australia, Canberra.
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