bio.wikisort.org - Animalia

Search / Calendar

L'Australopithecus sediba è una specie proposta di australopiteco presentata il 9 aprile 2010 e candidata dai suoi scopritori (Lee R. Berger e collaboratori) come specie di transizione tra l'Australopithecus africanus e l'Homo habilis, ipotesi però scartata da successivi e più approfonditi studi condotti da due paleoantropologi dell'Università di Chicago.[1]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Australopithecus sediba
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Famiglia Hominidae
Genere Australopithecus
Specie A. sediba
Nomenclatura binomiale
Australopithecus sediba
Berger et al., 2010

La specie stata codificata a seguito del ritrovamento di due scheletri parziali appartenenti a un giovane maschio di 12-13 anni e a una femmina adulta risalenti a 1,78-1,95 milioni di anni fa,[2] scoperti in depositi sedimentatisi ad opera di acque correnti entro una grotta nel sito di Malapa in Sudafrica, a una quindicina di chilometri dal più noto sito fossilifero paleoantropologico di Sterkfontein. Il primo scheletro è stato rinvenuto col cranio discretamente conservato, con una capacità di 420 - 450 centimetri cubi; la statura di entrambi gli esemplari è stimata a circa 1,27 metri, con una probabile ulteriore crescita per il giovane, mentre il peso degli individui è stimato sui 27 kg il maschio e a 33 kg la femmina.


Conservazione


Ricostruzione facciale
Ricostruzione facciale

L'abbondanza di reperti e il loro spettacolare stato di conservazione hanno colpito sin dall'inizio i ricercatori. L'intera zona di Malapa circa 2 milioni di anni fa si presentava come una distesa di valli boscose e colline, sotto le quali correva una falda idrica costellata entro cavità carsiche sviluppatesi nel sottosuolo. Alcune di queste cavità si aprivano tramite ingressi scoscesi o pozzi verticali lunghi fino a 50 metri. Queste pozze d'acqua attiravano molti animali che nei periodi secchi si avventuravano seguendo il rumore e l'odore dell'acqua rischiando di cadere o di non riuscire più a risalire. I corpi vennero trasportati dalle acque ancora più all'interno del sistema di grotte e vennero ricoperti dal sedimento nel giro di pochi giorni o settimane, in un'unica colata detritica torrentizia di sabbia e argilla. Gli ominidi (a oggi almeno quattro) sarebbero, quindi, morti tutti a distanza di poche settimane o giorni suggerendo la possibilità che si conoscessero.

Il seppellimento rapido ha lasciato gli scheletri nella stessa disposizione che avevano gli individui in vita, conservando inalterata persino la posizione delle minuscole ossa di mani e piedi. Inoltre potrebbe aver permesso anche la conservazione di pelle sul cranio del ragazzino e sulla mascella della donna vicino al mento: un caso che non ha precedenti in un ominide.


Caratteristiche


L'antropologa Nina Jablonski spera, nell'eventualità di ricavare frammenti o anche impronte fossili di pelle dagli scheletri, di chiarire se queste contengano traccia di cuoio capelluto, peluria facciale e un'alta percentuale di ghiandole sudoripare. Lo scimpanzé, nostro parente più stretto oggi vivente, passa la maggior parte del tempo in un ambiente alberato al riparo dal sole. Ma in un ambiente arido e aperto come quello di 2 milioni di anni fa il calore del sole rappresentò un problema per il cervello, specie se di maggior volume. Per quanto riguarda il cervello le dimensioni rientrano in quelle solite delle australopitecine. Ciò che colpisce è una forte asimmetria dei due lobi frontali come rilevato da un calco endocranico virtuale effettuato sul ragazzino. Un'asimmetria marcata tra i due emisferi è una caratteristica dell'essere umano perché il nostro cervello si è sviluppato impegnando maggiormente la parte sinistra nel linguaggio. A. sediba rappresenta un ottimo candidato come specie di transizione, essendo un mix di caratteri primitivi e moderni, costituendo come ha detto lo scopritore Lee Berger l'immagine migliore di una specie in transizione. Caratteri primitivi sono le dimensioni cerebrali ridotte, gli zigomi alti e larghi, cuspidi dei molari primitive, arti superiori lunghi e calcagno molto primitivo, forse più di quello di Lucy. Le somiglianze con Homo comprendono un prosencefalo riorganizzato, un naso sporgente, denti e muscoli della masticazione più piccoli, fianchi stretti simili a quelli umani, gambe più lunghe, mano con presa di precisione, caviglie moderne.


Note


  1. Alla ricerca dell'antenato più diretto di Homo, su lescienze.it, 9 maggio 2019. URL consultato il 10 maggio 2019.
  2. P. H. G. M. Dirks, J. M. Kibii, B. F. Kuhn, C. Steininger, S. E. Churchill, J. D. Kramers, R. Pickering, D. L. Farber, A.-S. Mériaux, A. I. R. Herries, G. C. P. King e L. R. Berger, Geological Setting and Age of Australopithecus sediba from Southern Africa, in Science, vol. 328, n. 5975, 2010, pp. 205–208, DOI:10.1126/science.1184950.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi

На других языках


[es] Australopithecus sediba

Australopithecus sediba es una especie extinta de homínido australopitecino, cuyos únicos restos descubiertos tienen una datación de entre 1,78 a 1,95 millones de años, viviendo en el Calabriense (Pleistoceno medio).[1] La especie es conocida por dos esqueletos parciales descubiertos en la llamada Cuna de la Humanidad, en Sudáfrica: un macho de unos 10 años (holotipo) y una hembra de entre 20 y 30 años (paratipo).[2] Más de 130 elementos de la especie han sido recuperados hasta la fecha,[2] incluyendo un niño de entre 12 y 18 meses.[3] Los esqueletos parciales fueron inicialmente descritos en la revista Science por el profesor Lee Rogers Berger y sus colegas como una nueva especie de los primeros ancestros humanos, llamado Australopithecus sediba ("sediba" significa "manantial" o "pozo de agua" en idioma sesotho).[2]

[fr] Australopithecus sediba

Australopithecus sediba est une espèce du genre Australopithecus proposée en 2010 par une équipe dirigée par Lee R. Berger à la suite de la découverte de deux nouveaux fossiles en Afrique du Sud. Lors du congrès international d'anthropologie qui s'est tenu en avril 2011 à Minneapolis, Lee R. Berger et ses collègues ont développé leur théorie : Australopithecus sediba, l'espèce définie à partir d'un fossile découvert dans une grotte de Malapa, pourrait représenter un descendant d'Australopithèque d'Afrique du Sud, dont la lignée est parallèle à celle du genre Homo déjà présent en Afrique orientale à 2,8 MA, à Ledi-Geraru (LD 350-1)
- [it] Australopithecus sediba

[ru] Австралопитек седиба

Австралопитек седиба[1] (лат. Australopithecus sediba) — вымерший вид австралопитеков, обнаруженный в пещере Малапа на территории «Колыбели человечества» в ЮАР.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии