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Australopithecus africanus (Dart, 1925) è una specie estinta di ominide del genere Australopithecus, vissuta in Africa tra 3 e 2 milioni di anni fa.[1]

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Australopithecus africanus
A. africanus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Superfamiglia Hominoidea
Famiglia Hominidae
Sottofamiglia Homininae
Tribù Hominini
Sottotribù Hominina
Genere Australopithecus
Specie A. africanus
Nomenclatura binomiale
Australopithecus africanus
Dart, 1925

Reperti fossili sono stati trovati in Sudafrica, a Taung (1924), Sterkfontein (1935), Makapansgat (1948) e Gladysvale (1992).[2]


Ritrovamenti


Il teschio di  Mrs. Ples, il primo esemplare adulto di Australopithecus africanus scoperto. Museo del Transvaal, Pretoria
Il teschio di "Mrs. Ples", il primo esemplare adulto di Australopithecus africanus scoperto. Museo del Transvaal, Pretoria

Molto prima che Donald Johanson e Meave Leakey incominciassero la loro opera di paleoantropologi in Africa, Raymond Dart e Robert Broom avevano scoperto la specie di ominidi nota come Australopithecus africanus.

La prima scoperta fu fatta nel 1924 a Taung in Sudafrica. Il "Bambino di Taung" era un cranio fossile completo di mascelle e di denti. L'età di questo fossile venne stimata tra i 2 e i 3 milioni di anni. I denti dimostrano che si tratta di un bambino di 5 o 6 anni, ma considerando che gli umani maturano meno velocemente forse ne aveva soltanto 3. Il volume del cervello era di 410 cc e da adulto poteva arrivare a 440 cc. Il cranio era molto arrotondato mentre i canini erano piccoli, distinguendosi dalle scimmie. La posizione più avanzata del foro occipitale, che nelle scimmie è situato dietro la testa, fece supporre a Raymond Dart che questa specie fosse bipede. Nonostante la fama raggiunta dalla scoperta, la sua interpretazione venne rifiutata dalla comunità scientifica fino alla metà degli anni quaranta, quando vennero scoperti fossili simili.[3]

Nel 1936 Robert Broom rinvenne a Sterkfontein il secondo fossile di questa specie. La scoperta consisteva in parte delle ossa del volto, della mascella superiore e frammenti della scatola cranica. Prima di essere riconosciuto come Australopithecus africanus questo esemplare venne chiamato Plesianthropus transvaalensis, ossia "prossimo all'uomo".

L'opera di ricerca di Broom a Sterkfontein continuò e nel 1947 scoprì Mrs Ples, che, a dispetto del nome, era un maschio adulto risalente a 2.5 milioni di anni. Il teschio era in buone condizioni e il volume del cervello era di 485 cc. Nello stesso anno Broom e J.T. Robinson trovarono una colonna vertebrale quasi completa, l'osso pelvico, diversi frammenti di costole e parte di un femore di un esemplare adulto di femmina molto piccolo (un esempio di dimorfismo sessuale), datati 2,5 milioni di anni. L'osso pelvico è più allungato rispetto a quello delle scimmie, costituendo un'altra prova del bipedismo di queste specie.

I reperti fossili indicherebbero che l'A. africanus era decisamente più moderno dell'Australopithecus afarensis, con un cranio di forma più vicina a quella umana che avrebbe permesso un cervello più grande e un aspetto facciale più umanoide.[senza fonte] Tuttavia Lee Berger, studiando l'articolazione del ginocchio, si è convinto che l'andatura di A. africanus fosse più vicina al modello delle scimmie antropomorfe di quella di Lucy e ha così respinto l'idea che Australopithecus afarensis abbia dato origine ad'A. africanus.

Calco del cranio
Calco del cranio

Note


  1. Human Ancestors Hall: Tree, su mnh.si.edu. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2005).
  2. Australopithecus africanus, su archaeologyinfo.com. URL consultato il 9 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2006).
  3. Brain, C.K. Raymond Dart and our African Origins, in A Century of Nature: Twenty-One Discoveries that Changed Science and the World, Laura Garwin and Tim Lincoln, eds.

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[es] Australopithecus africanus

Australopithecus africanus es una especie extinta de hominino de Sudáfrica. Su nombre significa «mono del sur de África». Los primeros restos fósiles, el cráneo de un niño conocido como el niño de Taung, fueron descubiertos en 1924 por Raymond Dart en Taung, Sudáfrica,[1] pero no fue tomado en cuenta hasta 30 años después. Posteriores descubrimientos se realizaron en Sterkfontein y Makapansgat.

[fr] Australopithecus africanus

Australopithecus africanus est une espèce éteinte du genre Australopithèque, qui vivait en Afrique australe du Pliocène final jusqu'au début du Pléistocène, il y a entre 2,8 et 2,3 millions d’années. Les restes fossiles de cette espèce ont été découverts en Afrique du Sud. Aucune industrie lithique n’a été mise au jour en relation avec les fossiles.
- [it] Australopithecus africanus

[ru] Африканский австралопитек

Африканский австралопитек (лат. Australopithecus africanus) — вымерший вид австралопитека, семейство гоминид, живший около 3,5—2,4 миллиона лет назад[1]. В отличие от афарского австралопитека имел более обезьяноподобный скелет, но более объёмный череп. Основные местонахождения останков этого вида — известняковые пещеры Южной Африки: Таунг (1924), Стеркфонтейн (1935), Макапансгат (1948), Глэдисвэйл (1992)[2].



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