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Lo storione cobice[2] (Acipenser naccarii Bonaparte, 1836) è un pesce eurialino semi-anadromo endemico del Mar Adriatico.

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Storione cobice
Un esemplare in acquario
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Ittiopsidi
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Chondrostei
Ordine Acipenseriformes
Famiglia Acipenseridae
Genere Acipenser
Specie A. naccarii
Nomenclatura binomiale
Acipenser naccarii
Bonaparte, 1836
Sinonimi

Accipenser lutescens (Rafinesque, 1820)
(ambiguo)

Acipenser heckelii (Brandt & Ratzeburg, 1833)
Acipenser heckelii (Fitzinger, 1836)
Acipenser ladanus (Nardo, 1847)
Acipenser ladanus (Ninni, 1872)
Acipenser naccari (Bonaparte, 1836)
(errore ortografico)

Acipenser nardoi (Heckel, 1851)
Acipenser nasus (Heckel, 1847)
Acipenser platycephalus (Bonaparte, 1846)
Acipenser platycephalus (Heckel, 1836)
Acipenser sturionaster (Brusina, 1902)
(errore ortografico)

Acipenser sturionellus (Nardo, 1860)
(errore ortografico)

(fonti: FishBase e WoRMS)

Nomi comuni

(IT) Storione cobice
(IT) Storione reale
(IT) Storione del Naccari
(EN) Adriatic sturgeon
(SQ) Blini i bardhe
(HR) Jadranska
(FR) Esturgeon de l'Adriatique
(DE) Adriatischer Stör
(EL) Xyrychi Adriatikis


Etimologia


Il nome scientifico fu assegnato in onore di Fortunato Luigi Naccari, naturalista veneto autore di Ittiologia Adriatica e primo a intuire l'esistenza della specie.[3]


Distribuzione ed habitat


La specie si ritrova soltanto nel Mar Adriatico e non esistono segnalazioni autorevoli da altri mari. Per la riproduzione risale soprattutto il fiume Po ed alcuni suoi affluenti (tra cui Ticino e Adda) ma anche Adige, Brenta, Piave, Tagliamento, Livenza ed altri tributari dell'Adriatico, anche appenninici. Sul lato orientale del Mar Adriatico risale sicuramente i fiumi Cetina e Narenta ma la sua distribuzione non è nota con certezza. Pare accertata la sua presenza nel Lago di Scutari tra Albania e Montenegro.[1] Durante la sua vita marina frequenta prevalentemente gli estuari dei fiumi in fondali sabbiosi e fangosi profondi, talvolta spingendosi fino agli scogli. Durante la sua vita fluviale predilige i fiumi a portata maggiore, con acque lente e fondali sabbiosi.[4]


Descrizione


Capo di Storione cobice
Capo di Storione cobice
Acipenser naccarii
Acipenser naccarii

Il muso è conico e corto, con capo largo e arrotondato. I 4 barbigli a funzione sensoriale sono distanziati dalla bocca protrattile, che presenta un labbro inferiore continuo, interrotto solo nel centro. La pinna caudale è eterocerca (asimmetrica) Le placche ossee sono organizzate in 5 file: le dorsali sono 5-14, le laterali 32-42 per lato, le ventrali 8-11 per lato. Colore verde olivaceo-marrone sul dorso, più chiaro sui fianchi,con ventre biancastro.[5]

Assai simile allo storione comune (Acipenser sturio), se ne differenzia principalmente per alcuni particolari:


Riproduzione


Essendo una specie semi-anadroma risale i fiumi per la riproduzione ma pare esistano popolazioni residenti in acqua dolce, ad esempio quelle del Po a monte della diga di Isola Serafini che possano riprodursi con successo nonostante sia loro precluso l'accesso al e dal mare. Tale evidenza fa ritenere[7] che la specie possa essere migratoria facoltativa, al contrario di quanto avviene per le altre due della famiglia delle Acipenseridae un tempo presenti in Italia: Acipenser sturio e Huso huso. L'attività di risalita dal mare parrebbe raggiungere l'acme nel mese di maggio, e la deposizione delle uova tra giugno e luglio. Vengono deposte circa 40.000-55.000 uova per kg di peso corporeo della femmina. Le uova sono grigio-ardesia con riflessi bronzei e si schiudono dopo circa una settimana; gli avannotti alla nascita misurano poco meno di 1 cm. I maschi raggiungono la maturità sessuale intorno ai 7-11 anni, quando la loro taglia è di 70 cm, le femmine a 12-14 anni, quando raggiungono i 100 cm.[5] Molti aspetti della biologia riproduttiva della specie restano ancora oscuri.[4]

In cattività gli storioni cobice non riescono a riprodursi in maniera naturale: è necessario usare prodotti ormonali per indurre la femmina a produrre uova.[5]


Alimentazione


Lo storione cobice è una specie opportunista: in ambiente fluviale il regime alimentare è a base di invertebrati acquatici (Gammaridi, Ditteri, Oligocheti) a cui gli esemplari maggiori aggiungono dei piccoli pesci. In ambiente marino la dieta consiste di Anellidi, Anfipodi, Gasteropodi, Bivalvi e, occasionalmente, di piccoli pesci. Dall'analisi del contenuto dell'apparato digerente di esemplari catturati, si è ipotizzata anche una alimentazione parzialmente a base di detriti organici (vegetali).[5]


Pesca


Attualmente la pesca, sia sportiva che commerciale è rigorosamente vietata[8], ma nel passato lo storione cobice è stato ampiamente pescato per le sue carni di ottima qualità e per le sue dimensioni spesso importanti.[5]


Conservazione


La IUCN red list classifica Acipenser naccarii come specie in pericolo critico.[1]

Sono state individuate le seguenti minacce o fattori di rischio per la conservazione della specie in natura:

È di particolare rilievo la sua conservazione in quanto il suo areale è ridotto e le principali località di riproduzione si trovano in Italia. Attualmente si sta sperimentando, con buoni risultati, l'allevamento in ambiente protetto e la reimmissione in natura di giovani esemplari. Nel 2020, in occasione del World Fish Migration Day ( Giornata mondiale dei pesci migratori) sono stati liberati nei fiumi Savio e Reno oltre 1000 esemplari giovanili e subadulti.
La conservazione dello storione cobice è stata oggetto di diversi progetti LIFE finanziati dall’Unione europea, all’interno dei quali si è realizzata una imponente scala di risalita presso la Centrale idroelettrica di Isola Serafini di Monticelli d'Ongina, la più importante mai costruita in Italia, che permetterà di ripristinare le rotte di migrazione della fauna ittica per centinaia di chilometri dal mare Adriatico fino al Lago di Lugano. Grazie a questa scala di risalita, entrata in funzione nei primi mesi del 2017, vi sarà un importante effetto positivo per numerose specie migratrici a rischio di estinzione, e protette dall'UE, quali storione comune, storione cobice, anguilla, cheppia e, ipoteticamente, lo storione ladano, noto a livello internazionale con il nome russo di beluga, che necessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa. Ulteriori misure di salvaguardia riguardano l'ampliamento delle conoscenze sul ciclo biologico della specie per individuare i siti di riproduzione da tutelare particolarmente al fine di aumentarne la percentuale di sopravvivenza nella delicata fase embrionale.[5]


Ruolo degli acquari


Gli acquari rivestono un ruolo fondamentale per garantire la conservazione in natura dello storione cobice e di altre specie ittiche minacciate di estinzione. Numerosi sono gli esemplari di questa specie conservati in acquari e in centri destinati alla riproduzione, tra cui:

Gli acquari sostengono i progetti di conservazione e a tal fine organizzano eventi di sensibilizzazione e divulgazione all’interno delle proprie strutture.


Note


  1. (EN) Bronzi, P., Congiu, L., Rossi, R., Zerunian, S. & Arlati , G. 2011., Acipenser naccarii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it.
  3. Carlo Luciano Bonaparte, Iconografia della fauna italica per le quattro classi di vertebrati, vol. 3, Tipografia Salviucci, 1832-1841.
  4. Lo storione cobice, Acipenser naccarii
  5. autori vari, ACTION PLAN dello Storione cobice Acipenser naccarii (Bonaparte 1834-1841) (PDF), su server.ambiente.regione.lombardia.it, 2010.
  6. Patrick Williott, Eric Rochard, Natalhie Desse-Berset, Frank Kirschbaum, Jörn Gessner, Biology and Conservation of the European Sturgeon, 2011.
  7. MARCONATO E., MAIO G., BUSATTO T., SALVIATI S., Il progetto di recupero dello storione cobice (Acipenser naccarii) nelle acque del F. Piave., in Biologia Ambientale, vol. 20, n. 1, 2006, pp. 25-32.
  8. 8 settembre 1997, n. 357, articolo 8, in materia di "attuazione della direttiva 92/43/CEE"

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Adriatic sturgeon

The Adriatic sturgeon (Acipenser naccarii) is a species of fish in the family Acipenseridae. It is native to the Adriatic Sea and large rivers which flow in it of Albania, Greece, Italy, Montenegro, Croatia, Bosnia and Herzegovina and Slovenia. Specimens can be seen in several public aquarium, such the Milan Aquarium, Aquarium Finisterrae, Aquarium of the Po, and Oasis of Sant'Alessio in Lombardy.

[fr] Esturgeon de l'Adriatique

Acipenser naccarii, communément appelé l'Esturgeon de l'Adriatique est une espèce de poissons de la famille des Acipenseridae, endémique de la mer Adriatique et en particulier dans les eaux douces du nord de l'Italie et le long des côtes adriatiques de l'Albanie, de la Croatie, de la Grèce, du Monténégro et de la Slovénie[2]. Des spécimens peuvent être observés dans plusieurs aquariums publics italiens, tels que l'Aquarium de Milan[3] et l'Aquarium de Gênes, ainsi qu'en Espagne à l'Aquarium Finisterrae[4]. C'est un poisson allongé qui peut atteindre une longueur maximale d'environ 2 m et une masse maximal de 25 kg avec un dos brun olive, des flancs plus pâles et un ventre blanchâtre[5].
- [it] Acipenser naccarii

[ru] Адриатический осётр

Адриатический осётр[1] (Acipenser naccarii) — рыба семейства осетровых. Редкий малоизученный вид.



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