Psilocybe (Fr.) P. Kumm. 1871 è un genere di funghi basidiomiceti appartenente alla famiglia delle Hymenogastraceae.[1]
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Sottodivisione | Agaricomycotina |
Classe | Agaricomycetes |
Sottoclasse | Agaricomycetidae |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Hymenogastraceae |
Genere | Psilocybe (Fr.) P. Kumm. 1871 |
Ad esso appartengono funghi privi di interesse alimentare, ma che in diverse zone del mondo vengono consumati per le proprietà psichedeliche dovute agli alcaloidi psicotropi psilocina e psilocibina in essi contenuti, che hanno uno spiccato effetto sul sistema nervoso centrale. I due alcaloidi vennero isolati nel 1958 dal chimico svizzero Albert Hofmann che intendeva appurare affinità e differenze tra funghi psichedelici e l'LSD di sua invenzione, sintetizzato a partire dall'ergot[2].
Il termine Psilocybe significa «con la testa nuda» (dal greco psilos = spogliato e kube = testa).
Gli Psilocybe sono funghi di piccole dimensioni con aspetto mycenoide o collybioide. Le lamelle sono ventricose ascendenti largamente adnate. Il colore della sporata è bruno-nerastro tendente al violaceo scuro e l'ambiente di crescita prevalente è caratterizzato da substrati di deiezioni animali e residui vegetali.
Il cappello è generalmente liscio, glabro e con aspetto viscido.
Il gambo si presenta piuttosto variabile da quasi liscio a fibrilloso-squamuloso, e spesso visibile un residuo di velo parziale sotto forma di sottile anellino fugace. A volte, in particolare alla sua base, sono presenti colorazioni verdi-bluastre.
Alcune specie incluse sono:
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Altri progetti
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 23532 · LCCN (EN) sh85108317 · GND (DE) 4581625-6 · BNF (FR) cb12236964k (data) |
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