L'olmo montano (Ulmus glabra Huds.) è una pianta della famiglia Ulmacee.[2]
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Stato di conservazione | |
![]() Dati insufficienti[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Ulmaceae |
Genere | Ulmus |
Specie | U. glabra |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Hamamelidae |
Ordine | Urticales |
Famiglia | Ulmaceae |
Genere | Ulmus |
Specie | U. glabra |
Nomenclatura binomiale | |
Ulmus glabra Huds. | |
Nomi comuni | |
Olmo montano | |
Areale | |
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L'olmo montano può essere alto fino a 25 metri fusto dritto.
I rami possono partire dal tronco a breve altezza.
La corteccia quando è giovane è liscia, poi diventa squamosa.
Le foglie cadono in autunno, hanno forma ellittica e picciolo breve; sono facilmente riconoscibili per l'asimmetria della base.
I fiori compaiono prima delle foglie verso marzo-aprile e sono ermafroditi composti in 5-6 stami di colore fra il rosa ed il porpora.
I frutti vengono chiamati samare di forma simil ovale ed hanno un seme centrale.
La pianta deve essere piantata in terreni fertili profondi calcarei o silicei.
Si tratta di una specie d'importanza secondaria forestale.
Molto sensibile alla grafiosi, che può portare l'ulmus glabra alla morte.
Il colore del legno va dal bianco rosato fino a colori più scuri nel durame può essere usato per impallacciature ed essere impiegato per la fabbricazione compensati e mobili.
Lo si può trovare in tutta Europa.
In Italia lo si trova nelle Alpi e negli Appennini centrale e settentrionale ad una quota che varia dai 400 m ai 1400 m s.l.m. insieme ad altre latifoglie. Stazioni isolate di Ulmus glabra sono state scoperte sulle Madonie settentrionali[3] e sui Nebrodi[4] in Sicilia e rappresentano ad oggi il limite meridionale di distribuzione areale della specie in Europa.[3]
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