L'epiteto sottospecifico (iricolor) fa riferimento ai colori iridescenti del labello.
Descrizione
È una pianta erbacea alta 10 – 25cm (massimo 40cm). La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.
Radici
Le radici sono secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.
Fusto
Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale e arrotondata; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo. Il colore dei bulbi è biancastro. Dimensione dei bulbi: 1 – 3cm.
Parte epigea: la parte aerea del fusto è breve, semplice ed eretta. Il colore è verde.
Foglie
Le foglie principali (2 – 4) sono disposte in una rosetta radicale a forma strettamente ellittica. Hanno un portamento ripiegato a doccia con apice acuto. Sono presenti anche alcune foglie cauline ma più brevi, a portamento amplissicaule e progressivamente di aspetto bratteale. Dimensione delle foglie inferiori: larghezza 1 – 3cm; lunghezza 5 – 15cm.
Infiorescenza
L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme con pochi (1 – 4, massimo 8) fiori sessili. Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lineare e scanalata; sono lunghe come l'ovario. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso. Dimensione delle brattee: 2 – 3cm.
I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3].
Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono concavi e patenti a forma largamente ovata. Quello mediano (centrale) è incurvato, ossia ripiegato a cappuccio sul ginostemio. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli a forma strettamente oblunga, quasi lineare (sono tre volte più lunghi che larghi). Colore dei tepali esterni: verde chiaro quasi brillante. Colore dei tepali interni: giallastro-bruno. Dimensione dei tepali esterni: larghezza 6 – 9mm; lunghezza 9 – 15mm. Dimensione dei petali interni: larghezza 1,5 – 3,5mm; lunghezza 6 – 9mm.
Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) è ampio, carnoso e brevemente pubescente; si presenta con un portamento pendente con margini incurvati. La parte terminale è formata da tre lobi, i due lobi esterni sono poco evidenti, mentre quello centrale, molto più grande, è a sua volta suddiviso in due parti. In questa specie non è presente lo sperone. Colore del labello: bruno all'esterno, violaceo al centro con macchie più scure; inoltre a metà basale del labello si possono intravedere delle macule azzurre e lucide. Dimensione del labello: larghezza 13 – 18mm; lunghezza 8 – 16mm (massimo fino a 23mm).
Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore e in questa specie è molto breve e non è rostrato. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6]. L'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[3]. L'ovario non è contorto.
Fioritura: da marzo a maggio.
Frutti
Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]
Biologia
La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:
per via vegetativa in quanto uno dei due bulbi possiede la funzione vegetativa per cui può emettere gemme avventizie capaci di generare nuovi individui (l'altro bulbo generalmente è di riserva).
per via sessuata grazie all'impollinazione degli insetti pronubi; la germinazione dei semi è tuttavia condizionata dalla presenza di funghi specifici (i semi sono privi di albume – vedi sopra). Come per altre specie di Ophrys anche in questa l'impollinazione avviene tramite un ben definito maschio di imenottero del genere Andrena[2] (in particolare Andrena morio[8][9]) che riconosce (o crede di riconoscere) nella figura disegnata sul labello una propria femmina e quindi tenta una copulazione col solo risultato di trasferire il polline da un individuo floreale all'altro. Anche il profumo (non sempre gradevole per noi umani) emesso dall'orchidea imita i ferormoni dell'insetto femmina per incitare ulteriormente l'insetto maschio all'accoppiamento. Questo fiore è privo di nettare per cui a impollinazione avvenuta l'insetto non ottiene nessuna ricompensa; questa specie può quindi essere classificata tra i “fiori ingannevoli”[10].
Distribuzione e habitat
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Steno-Mediterraneo.
Diffusione: in Italia questa orchidea è rara, ma è possibile trovarla in Toscana e nelle isole maggiori.
Habitat: l'habitat tipico sono le macchie, le garighe e incolti.
Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 900 ms.l.m.; frequentano quindi il seguente piano vegetazionale: collinare.
Tassonomia
Sinonimi
La specie di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature:[1]
Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]
Note
(EN) Ophrys fusca subsp. iricolor, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 16 maggio 2021.
Gruppo italiano per la ricerca sulle orchidee spontanee (GIROS), Orchidee d'Italia. Guida alle orchidee spontanee, Cornaredo (MI), Il Castello, 2009, ISBN978-88-8039-891-2.
Judd, Campbell, Kellogg, Stevens e Donoghue, Botanica sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
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