La Cicerchia primaticcia (nome scientifico Lathyrus vernus, (L.) Bernh. 1800) è un piccolo arbusto perenne ed erbaceo appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Progetto:Forme di vita - implementazione Classificazione APG IV. Il taxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.
Il genere Lathyrus è abbastanza corposo: comprende da 100 a 200 specie a seconda delle varie classificazioni di cui almeno 40 vivono spontaneamente in Italia.
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia di questa specie (Fabaceae) è chiamata Leguminosae ma anche Papilionaceae.
Il genere di questa specie è polimorfo. Infatti Linneo inizialmente aveva sistemato la specie di questa scheda in un genere a parte, ora divenuto una sezione del genere Lathyrus: Orobus (L.); sezione caratterizzata da piante perenni, prive di cirri ma con strutture fogliari terminanti con una breve “seta” (o resta - filamento terminale rigido).
Variabilità
La variabilità di questa specie si manifesta nella forma e nelle dimensioni delle foglie (vedere il paragrafo “Varietà alpine”). Facilmente si possono trovare individui “stenofili” (con foglie a segmenti filiformi), oppure piante con infiorescenze di dimensioni maggiori della norma.
Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):
Con altre specie Lathyrus vernus forma il seguente ibrido interspecifico:
Lathyrus ×tournefortii (Lapeyr.) A.W. Hill (1926) – Ibrido fra: Lathyrus occidentalis e Lathyrus vernus
Sinonimi
La specie di questa scheda, in altri testi, può essere chiamata con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
Orobus vernus L. (1753) (basionimo di Lathyrus vernus subsp verbus)
Orobus gracilis Gaudin (1829) (basionimo di Lathyrus vernus subsp gracilis)
Specie simili
Vicia oroboides Wulfen– Veccia bastarda: molto simile, ma i racemi sono quasi privi di peduncolo e le stipole sono più piccole.
Lathyrus venetus (Mill.) Wohlf. - Cicerchia veneta: il fusto è striato e con foglie più grandi; il racemo inoltre è più numeroso (fino a 20 fiori); l'habitat è un po' diverso (clima più mediterraneo; si trova nei boschi di castagno, rovere e cerro).
Etimologia
Si dice che il creatore della denominazione del genere sia il botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656– 1708). Sembra che pensando alle presunte proprietà afrodisiache di alcune piante del genere abbia accostato due termini: la particella intensiva la e il verbo greco thero (= io riscaldo) e abbia quindi creato il nome del genere lathyrus. In realtà tale nome era conosciuto già nei tempi antichi: Teofrasto lo aveva usato per alcune non meglio identificate leguminose.
L'epiteto specifico (venus = primavera) fa riferimento alla precocità della fioritura ed è stato assegnato dal naturalista svedese Carl von Linné nel 1753 inizialmente ad un altro genere: Orobus; mentre invece l'assegnazione definitiva al genere attuale è opera del botanico tedesco Johann Jakob Bernhardi (1774-1850).
Gli inglesi chiamano questa pianta con nome di Spring-vetch.
Morfologia
Descrizione delle parti della pianta
È una pianta alta al massimo 30- – 40cm, quasi glabra. La forma biologica è del tipo geofita rizomatosa (G rhiz): quindi sono piante la cui parte sotterranea del fusto (chiamata rizoma), ad ogni nuovo anno produce nuove radici e nuovi fusti (chiamati avventizi).
Radici
Radici secondarie da rizoma.
Fusto
Portamento. Località Passo Duran, Agordo (BL), 1598 m s.l.m., maggio 2008
Parte ipogea: la parte interrata è un rizoma.
Parte epigea: la parte aerea è eretta e semplice (le foglie e l'infiorescenza si presentano solo nella parte alta del fusto); la sezione del fusto è angolosa.
Foglie
Le foglie
Le foglie sono paripennate (o pennato-composte in numero pari) con 4– 8 segmenti largamente lanceolati (quasi ovali) e terminanti con una robusta punta. La lamina fogliare è penninervia. Sono presenti inoltre delle stipole semi astate; mentre la parte apicale della foglia (asse centrale o rachide) si prolunga in una breve resta. Le foglie non sono persistenti, cadono dopo la fioritura. Dimensioni delle foglie: larghezza 10- – 13mm, lunghezza 22- – 35mm; dimensioni delle stipole: larghezza 9mm, lunghezza 18mm.
Infiorescenza
Infiorescenza. Località Val Piana, Limana (BL), 850 m s.l.m., maggio 2008
L'infiorescenza si compone di pochi fiori (5– 8 fiori) ed è lungamente peduncolata. I fiori sono penduli dalla tipica forma papilionacea. La fioritura inoltre non è contemporanea ma procede dal basso verso l'alto (fioritura acropeta). Dimensione dei peduncoli fiorali: 4- – 5mm.
Fiori
Il fiore. Località Passo Duran, Agordo (BL), 1598 m s.l.m., maggio 2008
I fiori sono ermafroditi, pentameri (calice e corolla a 5 parti) e zigomorfi.
Formula fiorale:
K (5), C 5, A (5+5), G 1
Calice: il calice è a tubo; i denti sono di lunghezze diverse (quello inferiore è più lungo degli altri). Lunghezza del tubo calicino: 4- – 5mm.
Corolla: la corolla è composta da 5 petali (corolla papilionata); quello superiore (che normalmente ha funzioni vessillifere) è spatolato, allargato, eretto e ripiegato in alto; i due petali intermedi (le ali) e i due inferiori sono concresciuti a forma di carena ottusa (questa racchiude l'androceo e il gineceo). Alla fioritura è rossa o rosea-violetta, nella fase intermedia è azzurra e alla fine blu-verde. Il vessillo ha 18- – 19mm di larghezza con un'unghia (parte basale d'attacco) di 10- – 12mm; la carena è lunga 13mm; in tutto la corolla è lunga 1,5- – 2cm.
Androceo: gli stami sono 10 monadelfi (riuniti tutti alla base in un unico fascetto fino ad un medesimo livello).
Gineceo: l'ovario è supero e uniloculare (formato da 1 carpello); lo stilo è ricurvo con stimma apicale ed è pubescente sul lato superiore.
Fioritura: questa specie incomincia a fiorire in aprile e termina in maggio.
Impollinazione: tramite insetti; è da notare che la particolare forma del calice favorisce l'accesso ad insetti del tipo calabroni.
Frutti
Il frutto è di colore bruno; la forma è lineare e piatta ed è glabro; all'interno sono contenuti diversi semi scuri. Si apre in due valve (è un frutto deiscente). Dimensioni del legume: larghezza 5- – 7mm, lunghezza 30- – 35mm.
Distribuzione e habitat
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Eurasiat., ossia una zona compresa tra l'Europa e il Giappone attraverso l'Asia.
Diffusione: la “Cicerchia primaticcia” si trova in quasi tutta l'Europa; verso oriente arriva fino al Caucaso e alla Siberia. In Italia è comune soprattutto sui rilievi montani, ma è assente nelle isole.
Habitat: le piante di questa specie vivono di preferenza nei boschi di latifoglie (faggete), ma anche nei querceti.
Diffusione altitudinale: le quote alle quali è possibile trovare questa pianta vanno dai 400 ms.l.m. del piano collinare ai 1800 ms.l.m. del piano subalpino, passando per il piano vegetazionale montano.
In questo paragrafo vengono descritte le due sottospecie alpine vernus e gracilis (vengono evidenziati soprattutto quei dati che si discostano dalla specie base).
Lathyrus vernus subsp. vernus
Nome comune: Cicerchia primaverile
Morfologia: i lobi fogliari sono più ovali (o anche oblanceolati); dimensione dei segmenti fogliari: larghezza 1,5- – 2,5cm, lunghezza 3,5- – 5cm.
Diffusione: è la specie più comune e si trova praticamente in tutte le zone alpine. Il tipo corologico (area di origine) è Eurosib., quindi zone fredde e temperato-fredde dell'Eurasia.
Habitat: l'habitat tipico per questa sottospecie sono i boschi di faggio, abete, acero, betulle in ambienti termofili o meso-termofili; con substrato calcareo o calcareo-siliceo, con terreno dal pH basico e con valori nutrizionali e di acqua medi.
Fitosociologia - questa varietà appartiene alla seguente comunità vegetale:
Formazione: Comunità forestali;
Classe: Carpino-Fagetea sylvaticae
Lathyrus vernus subsp. garcilis
Nome comune: Cicerchia gracile
Morfologia: i lobi fogliari sono più numerosi (fino a 12) e sensibilmente più lineari; dimensione dei segmenti fogliari: larghezza 0,2- – 1cm, lunghezza 4- – 12cm.
Diffusione: questa varietà si trova più facilmente nelle Alpi orientali (province: UD BL TN BS BG CO SO). Il tipo corologico (area di origine) è S. Eur.-Mont., quindi zone montane dell'Europa meridionale.
Habitat: si possono trovare nei querceti termofili submediterranei (questa varietà non è presente nel piano vegetazionale subalpino, ma solo in quelli inferiori), ma anche nei boschi di faggio e abeti mesofili; il substrato preferito da queste piante è quello calcareo, con pH basico ma bassi livelli nutrizionali in ambiente abbastanza secco.
Fitosociologia - questa varietà appartiene alla seguente comunità vegetale:
Formazione: Comunità forestali;
Classe: Carpino-Fagetea
Ordine: Fagetalia sylvaticae
Alleanza: Aremonio-Fagion
Usi
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Farmacia
Sostanze presenti: è considerata una pianta officinale; contiene alcuni glucosidi, acido tannico, oli e sostanze coloranti.
Proprietà curative: astringente (limita la secrezione dei liquidi) e vulneraria (guarisce le ferite).
Giardinaggio
La “Cicerchia primaticcia” è una pianta di facile coltura: resiste a temperature anche rigide e a condizioni di scarsa acqua (ha radici abbastanza profonde). La posizione migliore è quella in mezzombra con impasti nutrizionali medi di terreno.
Galleria d'immagini
Note
AA.VV., Flora Alpina, Bologna, Zanichelli, 2004.
Bibliografia
Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
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