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Gymnadenia buschmanniae (Teppner & Stern) Teppner & E.Klein, 1998 è una piccola pianta della famiglia delle Orchidacee.[1]

Come leggere il tassobox
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Nigritella di Adolfine Buschmann
Gymnadenia buschmanniae
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Gymnadenia
Specie G. buschmanniae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Gymnadenia
Sottogenere Nigritella
Specie G. buschmanniae
Nomenclatura trinomiale
Gymnadenia buschmanniae
(Teppner & Stern)
Teppner & E.Klein, 1998
Sinonimi

Nigritella buschmanniae (bas.)
Nigritella rubra subsp. buschmanniae

Nomi comuni

Nigritella del Brenta
(DE) Adolfine Buschmanns Männertreu
(FR) Nigritelle d'Adolfine Buschmann


Etimologia


Il nome generico (Gymnadenia) deriva da due parole greche: gymnos (= nudo) e adèn (= ghiandola) e deriva dal fatto che i retinacoli (le estremità nettarifere con ghiandole vischiose per far aderire il polline agli insetti pronubi) non sono racchiusi nelle borsicole ma sono praticamente “nude”[2]. Il termine (nigritella), deriva dal latino e si riferisce al colore scuro dei fiori della specie tipo (Nigritella nigra, ora Gymnadenia nigra). L'epiteto specifico (buschmanniae) è dedicata all'insegnante di botanica tedesca Adolfine Buschmann.


Descrizione


È una pianta erbacea alta da 5 a 15 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.


Radici


Le radici sono di tipo fascicolato e secondarie da bulbo, e sono posizionate nella parte superiore dei bulbi.


Fusto



Foglie


Tutte le foglie hanno un margine biancastro dentellato-papilloso.


Infiorescenza


L'infiorescenza è una breve spiga terminale con una forma ovoide o anche emisferica con molti piccoli fiori appressati e non contorti sull'asse (il labello si trova nella posizione originaria superiore). Alla fine dell'infiorescenza la forma della spiga è più allungata. I fiori si trovano alle ascelle di brattee lunghe quanto i fiori stessi o anche di più; anche le brattee sono marginate di bianco. Il colore dei fiori è rosa pallido (quasi bianco) alla base dell'infiorescenza, che diventa più carico con sfumature violette verso l'apice.


Fiore


I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3]. Il fiore non è molto aperto. Dimensione dei fiori: 6 – 9 mm.

X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[4]
Descrizione del perigonio
Descrizione del perigonio

Frutti


Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[6].


Biologia


La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:


Distribuzione e habitat



Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale[9]:

Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
Classe: Elyno-Seslerietea variae
Ordine: Seslerietalia variae
Alleanza: Seslerion variae
Associazione: Seslerienion variae

Tassonomia


In passato questa pianta veniv attribuita al genere Nigritella[10].

Il numero cromosomico di G. buschmanniae è: 2n = 100[7]; quindi rispetto alle altre “nigritelle” è una entità poliploide.


Variabilità


A causa della prevalente riproduzione di tipo apomittico (riproduzione asessuata), e quindi di scarso scambio di polline tra fiore e fiore, la variabilità genetica è ridotta al minimo; le differenze morfologiche (minime) riscontrabili in individui in stazioni diverse sono causate soprattutto dall'ambiente (substrato, umidità, clima, quota, posizione rispetto al sole, ecc.).


Sinonimi



Specie simili


Tutte le specie del genere Gymnadenia sono molto simili tra di loro, facilmente si ibridano creando individui intermedi di difficile separazione, inoltre sono delle piante molto variabili (alcune sono tetraploidi). Qui di seguito elenchiamo alcune di queste specie e sottospecie:


Conservazione


Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]


Note


  1. (EN) Gymnadenia buschmanniae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 aprile 2021.
  2. Nicolini, vol. 2, p. 374.
  3. Pignatti, vol. 3, p. 700.
  4. Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 22 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  5. Musmarra, p. 628.
  6. Strasburger, vol. 2, p. 808.
  7. GIROS, p. 78.
  8. Judd et al., p. 133.
  9. Flora alpina, vol. 2, p. 1114.
  10. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su apps.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2010.
  11. CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia



Voci correlate



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