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La nigritella nera (Gymnadenia nigra (L.) Rchb. f., 1908) è una pianta erbacea della famiglia delle Orchidacee.[1]

Come leggere il tassobox
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Nigritella nera
Gymnadenia nigra
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Monocotiledoni
Ordine Asparagales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Gymnadenia
Specie G. nigra
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Liliopsida
Ordine Orchidales
Famiglia Orchidaceae
Sottofamiglia Orchidoideae
Tribù Orchideae
Sottotribù Orchidinae
Genere Gymnadenia
Sottogenere Nigritella
Specie G. nigra
Nomenclatura binomiale
Gymnadenia nigra
(L.) Rchb. f., 1856
Sinonimi

Satyrium nigrum (bas.)
Nigritella nigra
Habenaria nigra
Nigritella angustifolia
Orchis nigra
Sieberia nigra


Etimologia


Il nome generico (Gymnadenia) deriva da due parole greche: gymnos (= nudo) e adèn (= ghiandola) e deriva dal fatto che i retinacoli (le estremità nettarifere con ghiandole vischiose per far aderire il polline agli insetti pronubi) non sono racchiusi nelle borsicole ma sono praticamente “nudi”[2]. Il termine specifico (nigra) deriva dal latino e si riferisce al colore scuro dei fiori.

Il binomio scientifico di questa pianta è stato proposto inizialmente dal botanico e naturalista svedese Carl von Linné (1707 - 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato (Gymnadenia nigra), proposto dal botanico tedesco Heinrich Gustav Reichenbach (1823 – 1889) nel 1908.


Descrizione


Descrizione delle parti della pianta
Descrizione delle parti della pianta

È una pianta erbacea alta al massimo 20 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. È un'orchidea terrestre in quanto contrariamente ad altre specie, non è “epifita”, ossia non vive a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni.


Radici


Le radici sono di tipo fascicolato e secondarie da bulbo, e sono posizionate nella parte superiore dei bulbi.


Fusto



Foglie



Infiorescenza


L'infiorescenza è una breve spiga terminale con una forma intermedia tra globosa e piramidale con molti piccoli fiori appressati e non contorti sull'asse (il labello si trova nella posizione originaria superiore). I fiori si trovano alle ascelle di brattee lunghe quanto i fiori stessi. Questi ultimi inoltre sono molto profumati (di vaniglia). Lunghezza della spiga: pochi centimetri. Le brattee sono verdognole alla base, ma annerite all'apice con bordi rossicci.


Fiore


I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[3]. I fiori sono colorati di porpora in una tonalità molto scura, quasi nera.

X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[4]

Frutti


Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[6].


Biologia


La riproduzione di questa pianta può avvenire in due modi:


Distribuzione e habitat



Tassonomia


In passato questa specie era attribuita al genere Nigritella.[8].

Il numero cromosomico di G. nigra è: 2n = 40[9].


Sottospecie


In passato sono state descritte due sottospecie, attualmente inquadrate come specie a sé stanti:


Ibridi



Sinonimi


La specie di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Specie simili


Tutte le specie del genere Gymnadenia sono molto simili tra di loro e facilmente si ibridano creando individui intermedi di difficile separazione. Sul territorio italiano si sono individuate due specie principali (più varie sottospecie e varietà) oltre a quella di questa voce. Qui descriviamo brevemente i caratteri distintivi delle due specie:


Usi



Giardinaggio


L'unico interesse per questa orchidea è nel giardinaggio rustico o alpino. Ha bisogno di una terra tipo castagno mista a sabbia, in una posizione soleggiata ma fresca al riparo della pioggia battente[10].


Conservazione


Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[11]


Note


  1. (EN) Gymnadenia nigra, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 aprile 2021.
  2. Nicolini, vol. 2, p. 374.
  3. Pignatti, vol. 3, p. 700.
  4. Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 19 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  5. Musmarra, p. 628.
  6. Strasburger, vol. 2, p. 808.
  7. Judd et al., p. 133.
  8. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su apps.kew.org. URL consultato il 19 gennaio 2010.
  9. Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 19 gennaio 2010.
  10. Nicolini, vol. 3, p. 92.
  11. CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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