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L'Equiseto variegato (Equisetum variegatum Schleich., 1797) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia Equisetaceae.

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Equiseto variegato
Equisetum variegatum
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Pteridophyta
Classe Equisetopsida
Ordine Equisetales
Famiglia Equisetaceae
Genere Equisetum
Specie E. variegatum
Nomenclatura binomiale
Equisetum variegatum
Schleich., 1797
Sinonimi

vedi testo


Sistematica


La pianta di questa scheda appartiene alla grande divisione delle Pteridophyte, gruppo di piante più primitive rispetto alle Angiosperme, senza organi sessuali distinti, che si propagano e riproducono per mezzo di spore. La famiglia di appartenenza (Equisetaceae) comprende il solo genere Equisetum con circa 20 o 30 specie (a seconda dei vari Autori) delle quali una decina appartengono alla nostra flora spontanea.
Il genere è diviso in due sezioni: Hippochaete e Euequisetum. La pianta di questa scheda appartiene alla prima sezione cui appartengono specie tropicali ma anche delle zone temperate con piante sempreverdi e con stomi situati profondamente nelle “cavità vallecolari” (vedi figura sotto).


Variabilità


Sono piante abbastanza polimorfe; in questo caso specifico un genotipo può generare diversi fenotipi dipendenti dall'ambiente chiamati anche ecotipi che spesso dai vari Autori sono considerati sottospecie distinte. La ”deriva” si manifesta soprattutto nella variabilità dell'altezza (da 30 cm si può arrivare fino a 80 cm), oppure nel tipo di portamento (eretto o prostrato). In effetti sono piante con un elevato numero di diploidi: 216 (108 copie di cromosomi). Questo numero è 5 volte superiore al numero di diploidi umani (46).
Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):


Ibridi


Nell'elenco che segue sono indicati alcuni ibridi interspecifici:


Sinonimi


La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:


Specie simili


L'“equiseto variegato” può essere confuso con la specie Equisetum ramosissimum Desf. Quest'ultima si distingue dalla specie di questa scheda per la cavità centrale del fusto più ampia (è grande oltre la metà del diametro del fusto) e per gli strobili molto più scuri; oltre naturalmente ad avere una ramosità più accentuata.


Etimologia


Il nome generico (Equisetum) deriva dal latino e significa “crine di cavallo”. Dobbiamo a Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa), che fu un medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, una delle prime descrizioni dettagliate di queste piante[1].
L'epiteto specifico (variegatum) deriva dal latino (“variego”) e potrebbe indicare le varietà di colori bianco-neri delle sue foglie.
Il binomio scientifico attualmente accettato (Equisetum variegatum) è stato proposto dal botanico tedesco Johann Christoph Schleicher (1768-1834) in una pubblicazione del 1797.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Bunter Schachtelhalm; in francese si chiama Prêle panachée; in inglese si chiama Variegated Horsetail.


Morfologia


PortamentoGiardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 14/6/2009
Portamento
Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 14/6/2009

La forma biologica della specie è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante perenni erbacee che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei detti rizomi (un fusto ipogeo dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei). In realtà anche durante i periodi più avversi la pianta deve continuare a vivere per cui alcuni brevi rami ipogei laterali si trasformano in tuberi rotondi contenenti sostanze di riserva per lo svernamento. L'altezza media varia da 10 a 30 cm.


Radici


Le radici sono secondarie (fascicolate) da rizoma e di tipo avventizio. Generalmente sono dei ciuffi che si diramano dai nodi del rizoma e durano un anno al massimo.


Fusto


Spicchio di una sezione del fusto: sc=sclerenchimi costali; cs=cordone sclerenchimatico; tc=tessuto clorofilliano; as=aperture stomatiche; p=parenchima; cv=canali vallecolari; fc=fasci cribro-vascolari; c=grande cavità vuota[1][2]
Spicchio di una sezione del fusto: sc=sclerenchimi costali; cs=cordone sclerenchimatico; tc=tessuto clorofilliano; as=aperture stomatiche; p=parenchima; cv=canali vallecolari; fc=fasci cribro-vascolari; c=grande cavità vuota[1][2]
  • fusti sterili, di colore verde e quindi fotosintetici. In questi fusti le foglie sono così poco significative che il fusto si sostituisce ad esse per il processo fotosintetico insieme a degli stomi. Le cellule di tipo clorofilliane sono profondamente immerse nelle depressioni dell'epidermide. Questi fusti sono semplici o ramificati (poco) solo alla base; i rami sono ascendenti e indivisi.
  • fusti fertili atti alla riproduzione; generalmente sono non ramificati ma con nodi e internodi con un solo strobilo apicale quasi nero dotato di un mucrone acuto. Lo strobilo porta dei sporofilli (foglie modificate contenenti gli sporangi, alloggiamento delle spore - i “semi” delle Pteridophyte). Dimensione dello strobilo: altezza 5 – 12 mm; diametro 3 - 4 mm.

I fusti in generale sono persistenti, ruvidi al tatto, molto sottili e fortemente scanalati con evidenti costole (da 4 a 10) disposte longitudinalmente (sono alati); le striature verticali presentano inoltre la particolarità di essere sfalsate passando per due internodi contigui. I fusti sono cavi (cavità midollare) o fistolosi, infatti all'interno è presente una cavità centrale longitudinale almeno 2-5 volte più larga di quelle laterali chiamate anche “canali vallecolari”. In questa specie anche i fusti fertili sono verdi (contrariamente ad altre specie dello stesso genere) e quindi adatti alla funzione fotosintetica. Diametro del fusto: 1 – 3.


Foglie


Le foglie (in questo caso chiamate più precisamente microfille) sono situate in corrispondenza dei nodi del fusto. Sono erette e appressate al fusto stesso. Sono concresciute le une alle altre e formano una specie di collaretto lobato, svasato come una guaina attorno al fusto) e non sono differenziate in picciolo e lamina fogliare; le loro dimensioni sono tali per cui ricoprono meno della metà dell'internodio. Le guaine giovani sono bianco-scariose, mentre i denti alla base sono orlati di nero. La forma è lanceolata, quasi lesiniforme di consistenza squamosa con un unico nervo dorsale e con apice acuminato persistente di colore bruno. Sono presenti al massimo una decina di denti e relative foglie saldate nella parte basale. Lunghezza delle guaine: 5 mm.


Apparato riproduttivo


StrobiloGiardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni, Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 14/6/2009
Strobilo
Giardino Botanico Alpino "Giangio Lorenzoni", Pian Cansiglio, Tambre d'Alpago (BL), 1000 m s.l.m. - 14/6/2009

Distribuzione e habitat



Fitosociologia


Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[3]:

Formazione: comunità delle paludi e delle sorgenti
Classe: Scheuchzerio-Caricetea fuscae
Ordine: Caricetalia davallianae
Alleanza: Caricion atrofusco-saxatilis

Usi


Avvertenza
Avvertenza
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia



Altri usi


Anche questo “Equiseto” come altri, anticamente veniva usato per la pulizia delle pentole grazie al suo alto contenuto di silice (in inglese il nome comune è Scouring Rush).


Altre notizie


L'Equisetum variegatum è una pianta molto antica; si pensa che sia comparsa circa 300 milioni di anni fa. I resti fossili di alcune specie dell'ordine delle Equisetales indicano che erano piante diffuse già alla fine dal Devoniano (395 – 345 milioni di anni fa)[2].


Note


  1. Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
  2. Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 731-733, ISBN 88-7287-344-4.
  3. AA.VV., Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
  4. Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 30 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2009).

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Biologia
Portale Botanica

На других языках


[en] Equisetum variegatum

Equisetum variegatum, commonly known as variegated horsetail[1] or variegated scouring rush, is a species of vascular plant in the horsetail family Equisetaceae. It is native to the Northern Hemisphere where it has a circumpolar distribution.

[es] Equisetum variegatum

Equisetum variegatum, es una planta perteneciente a la familia Equisetaceae donde se incluye la cola de caballo y sus similares.

[fr] Equisetum variegatum

Equisetum variegatum, la prêle panachée, est une espèce de plantes de la famille des Equisetaceae.
- [it] Equisetum variegatum

[ru] Хвощ пёстрый

Хвощ пёстрый (лат. Equisétum variegatum) — вид многолетних травянистых растений рода Хвощ семейства Хвощёвые (Equisetaceae).



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