L'ontano verde (Alnus alnobetula (Ehrh.) K.Koch) è una pianta legnosa caducifolia della famiglia delle Betulacee.[1]
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Fagales |
Famiglia | Betulaceae |
Genere | Alnus |
Specie | A. alnobetula |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Fagales |
Famiglia | Betulaceae |
Genere | Alnus |
Specie | A. alnobetula |
Nomenclatura binomiale | |
Alnus alnobetula (Ehrh.) K.Koch | |
Sinonimi | |
Alnus minor | |
Nomi comuni | |
ontano verde | |
Sottospecie | |
Areale | |
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Si tratta di un grande arbusto alto dai 3 ai 5 metri con una corteccia grigia liscia anche in età avanzata. Le foglie sono verde brillante, di forma ovoidale, lunghe 3–8 cm e larghe 2–6 cm. Le infiorescenze, a differenza di altri ontani, appaiono nella tarda primavera dopo le foglie. Gli amenti maschili, lunghi 4–8 cm, sono pendenti. Le infiorescenze femminili, nel tardo autunno quando sono mature, sono lunghe 1 cm e larghe 0,7 cm. I semi sono piccoli, lunghi 1–2 mm, marrone chiaro.
A. alnobetula ha un sistema radicale poco profondo. Si tratta di una pianta a crescita rapida che gode della presenza di molta luce. È una specie che si adatta bene anche a terreni poveri contribuendo all’aumento della fertilità del suolo e favorendo la ventilazione della zona superficiale. Nelle radici poco profonde della pianta vivono infatti, ospitati in particolari tubercoli, microorganismi azotofissatori che arricchiscono il suolo fissando l’azoto atmosferico.
La specie ha un areale oloartico che si estende dal Nord America all'Europa e all'Asia sino alla Siberia[1]. In Italia è presente principalmente sulle Alpi, crescendo bene tra i 200m ed i 1900m sul livello del mare.
Sì adatta ottimamente alle aree umide, trovandosi principalmente lungo le rive di torrenti, fiumi e laghi. Alle quote più elevate ed in presenza di terreni poveri o di nuova formazione svolge il ruolo di specie pioniera, esprimendo esemplari arbustivi di dimensioni contenute rispetto all'optimum.
Sono note le seguenti sottospecie:[1][2][3]
Viene usato qualche volta per la riforestazione su terreni poco fertili dato che è in grado di arricchirli grazie ai suoi noduli fissatori di azoto e allo stesso tempo non cresce in maniera tale da competere con le altre specie arboree prescelte. A. sinuata può aggiungere al terreno circa 25 kg di azoto per acro all'anno.[4]
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