Esemplare all'acquario di GenovaParticolare della testa, evidente il barbiglio sotto il mentoParticolare della livrea
Distribuzione e habitat
Comune nel mar Mediterraneo e nelle acque italiane, è presente anche nel mar Nero[4], e nell'oceano Atlantico orientale tra il golfo di Guascogna e la Guinea[5]. È presente anche nelle acque di Capo Verde e delle Isole Canarie[5]. È penetrata nel mar Rosso attraverso il canale di Suez, è dunque tra le poche specie che hanno fatto il percorso inverso rispetto alla migrazione lessepsiana[6][5].
Si tratta di un pesce legato ai fondi sabbiosi nei pressi delle spiagge[7]. Si trova prevalentemente in acque poco profonde e a breve distanza dalla riva, anche se può arrivare a vivere a 200 m di profondità[1]. Essendo eurialino penetra frequentemente nelle foci dei fiumi e nelle lagune, soprattutto da giovane[8][1].
Descrizione
Questa specie ha ventre piatto e dorso arcuato con sagoma allungata. Le pinne dorsali sono due, la prima più alta e triangolare, la seconda più lunga e quasi attaccata alla prima. La pinna anale è corta ed ha forma triangolare, ventrali e pettorali sono abbastanza sviluppate e la pinna caudale finisce tronca. La testa è massiccia, la bocca abbastanza piccola, con labbro superiore sporgente ed un caratteristico, corto barbiglio sotto il mento[8].
La livrea è argentata con strie oblique ondulate di colore giallastro e azzurro alternato sul dorso e i fianchi. Le pinne sono giallastre scure o beige, con bordi scuri. A differenza dell'ombrina fosca, presenta un bordo dell'opercolo branchiale di colore nero[8].
La lunghezza massima registrata è di 73 cm per 3 kg di peso; in genere non supera comunque i 40[4].
Biologia
Alimentazione
Si ciba principalmente di invertebrati che cattura nella sabbia grufolando in piccoli gruppi. Le sue prede preferite sono crostacei (come Upogebia e anche granchi come Liocarcinus[9]), molluschi (soprattutto cannolicchi), echinodermi e policheti. Può predare anche altri pesci ossei (clupeidi, sgombridi) e seppie[1].
Riproduzione
Raggiunge la maturità sessuale intorno ai tre anni di età[1]. Si riproduce in primavera ed estate[10][6]. Le uova, trasparenti e sferiche[11], sono disperse nell'acqua e non ci sono cure verso di esse. I giovani fino a 3 cm sono nerastri con pinne bianche.
Pesca
Le sue carni sono tra le più pregiate tra quelle dei pesci mediterranei. Viene insidiata con le reti da posta e con ogni tipo di rete costiera[1] e, dai pescatori sportivi, con la tecnica del surf casting, di cui rappresenta una tipica preda.
Conservazione
Presente nell'appendice III della convenzione di Berna e in seguito elencata dalla Convenzione di Barcellona come una delle specie la cui pesca deve essere regolamentata[1], l'ombrina è minacciata dal degrado degli habitat costieri e dalla sovrapesca. La lista rossa IUCN la classifica come "vulnerabile" perché le sue popolazioni appaiono essere in declino[1].
Note
(EN) Bizsel, K., Pollard, D.A., Yokes, B., Goren, M., Chao, L., Di Natale, A. & Kara, M. 2020, Umbrina cirrosa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
Rupert Riedl, Fauna e flora del Mediterraneo, Franco Muzzio Editore, 1983.
Costa F., Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991, ISBN88-425-1003-3.
Louisy P., Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito E., Milano, Il Castello, 2006, ISBN88-8039-472-X.
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