bio.wikisort.org - Animalia

Search / Calendar

Tupandactylus (il cui nome significa "dito di Tupan", in riferimento al dio del tuono Tupi) è un genere estinto di pterosauro pterodactyloide tapejaride vissuto nel Cretaceo inferiore, circa 112 milioni di anni fa (Albiano), in quella che oggi è la Formazione Crato, in Brasile. Il genere contiene due specie: la specie tipo T. imperator e T. navigans, entrambi originariamente identificate come specie di Tapejara. L'animale si distingue per la sua grande cresta cranica, composta in parte da osso e in parte da tessuti molli, che varia per forma e dimensione tra le due specie, probabilmente usate come display intraspecifici per altri Tupandactylus, in modo simile a come i tucani usano i loro becchi colorati per distinguersi gli uni dagli altri. Le creste di entrambe le specie consistevano in una cresta semicircolare sul muso e, nel caso della specie tipo T. imperator, un polo osseo che si estendeva dietro la testa. La seconda specie, T. navigans, mancava di questo polo e aveva una cresta molto più verticale. Le impronte di tessuti molli dimostrano che anche le piccole creste ossee erano estese da una struttura molto più grande fatta di un materiale cheratinoso. In vita, la cresta di T. navigans si estendeva in una "cupola" affilata, simile a una vela, in alto sopra il resto del cranio.

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Tupandactylus
Scheletro di T. imperator, al Museo nazionale del Brasile
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Ordine † Pterosauria
Sottordine † Pterodactyloidea
Famiglia † Tapejaridae
Sottofamiglia † Tapejarinae
Genere Tupandactylus
Kellner & Campos, 2007
Sinonimi
  • Ingridia Unwin & Martill, 2007
Specie
  • T. imperator
    (Kellner & Campos, 1997) (originariamente Tapejara) (tipo)
  • T. navigans
    (Frey, Martill & Bucky, 2003) (originariamente Tapejara)

Descrizione


Ricostruzione di T. imperator
Ricostruzione di T. imperator

La specie tipo T. imperator è nota da quattro teschi quasi completi. L'esemplare olotipo, MCT 1622-R, un cranio e una mandibola parziale, rinvenuta nella Formazione Crato, e risalente al confine delle fasi Aptiano-Albiano del Cretaceo inferiore, circa 112 milioni di anni fa.[1] Inizialmente venne descritta come una specie del genere Tapejara,[2] ma successive ricerche indicarono che dovesse essere attribuito a un proprio genere. Il cranio era privo di denti e sul muso presentava una vistosa sporgenza sagittale prominente, di cui solo la base era costituita da osso: la parte anteriore della cresta mostrava un'asta ossuta alta che si estendeva verso l'alto e all'indietro, mentre la parte posteriore della cresta era sorretta da un polo osseo allungato che sporgeva da dietro la testa. La maggior parte della cresta era costituita da tessuti molli simili alla cheratina, sostenuta dall'asta che partiva dal muso e dal polo osseo dietro la nuca, alleggerendone il peso.[3] Un altro cranio descritto nel 2011, l'esemplare CPCA 3590, conservava una parte maggiore della mandibola, dimostrando che come Tapejara, T. imperator presentava una cresta asimmetrica, simile a una "chiglia" sul lato inferiore della punta della mandibola.

Alcuni esemplari di Tupandactylus conservano la prova di un becco cheratinoso sulla punta della mascella. Tuttavia, questo era limitato alla porzione crestata della mandibola, poiché un altro esemplare conserva anche picnofibre (filamenti simili a piume tipici degli pterosauri) che ricoprono gran parte del muso e parte della cresta.[4] Sullo stesso esemplare è stato possibile determinare la presenza melanosomi, dimostrando la presenza di eumelanina sulla parte cheratinosa della cresta dell'animale. Tuttavia, la microscopia elettronica a scansione seguita da analisi statistiche, ha rivelato che i melanosomi conservati contenenti eumelanina sono indistinguibili dagli organelli portatori di feomelanina dei vertebrati esistenti, mettendo in dubbio la validità delle ricostruzione della colorazioni di organismi estinti grazie a questo metodo.[5]


Classificazione


Cranio, con diagramma, di T. imperator
Cranio, con diagramma, di T. imperator

A partire dal 2006, diversi ricercatori, tra cui Kellner e Campos (che nominarono Tupandactylus), ipotizzarono che le tre specie tradizionalmente assegnate al genere Tapejara (T. wellnhofferi, T. imperator e T. navigans) fossero in realtà distinte entrambe in anatomia e nei loro rapporti con altri pterosauri tapejaridi, e quindi avevano bisogno di ricevere nuovi nomi generici. Tuttavia, il modo in cui le tre specie dovevano essere divise si rivelò controverso. Kellner e Campos ritenevano che T. imperator fosse l'unico a meritare un nuovo genere, creando Tupandactylus.[3] Tuttavia, un altro studio pubblicato nel 2007 da Unwin e Martill scoprì che T. navigans, precedentemente assegnato a Tapejara, era in realtà più strettamente legato a T. imperator e apparteneva a questo nuovo genere separato da Tapejara. Nel 2007, in occasione di un simposio in onore del famoso ricercatore di pterosauri Peter Wellnhofer, Unwin e Martill annunciato il nuovo nome del genere Ingridia, in onore della defunta moglie di Wellnhofer, Ingrid. Tuttavia, quando pubblicarono questo nome in un volume del 2007, assegnarono imperator come specie tipo del loro nuovo genere, piuttosto che navigans, che includevano come specie di Ingridia.[6] Inoltre, l'articolo di Unwin e Martill non venne pubblicato fino a diversi mesi dopo l'articolo simile di Kellner e Campos. Pertanto, poiché entrambi i gruppi di autori hanno utilizzato imperator come specie tipo, Ingridia è considerata un sinonimo junior obiettivo di Tupandactylus.[7] Solo nel 2011, T. navigans è stato formalmente riclassificato nel genere Tupandactylus, in uno studio successivo a sostegno delle conclusioni di Unwin e Martill nel 2007.[4]

Ricostruzione dei profili di (dall'alto verso il basso) Tapejara wellnhoferi, Tupandactylus navigans e Tupandactylus imperator
Ricostruzione dei profili di (dall'alto verso il basso) Tapejara wellnhoferi, Tupandactylus navigans e Tupandactylus imperator

Il seguente cladogramma segue lo studio di Andres et al. (2014):[8]

 Azhdarchoidea 

 Neoazhdarchia

Tapejaromorpha

Bennettazhia oregonensis

Eopteranodon lii

"Sinopterus" gui

Nemicolopterus crypticus

Huaxiapterus jii

Tapejaridae

Sinopterus dongi

Tapejarinae

"Huaxiapterus" benxiensis

"Huaxiapterus" corollatus

Tapejarini

Tupandactylus navigans

Tupandactylus imperator

Bakonydraco galaczi

Europejara olcadesorum

Tapejara wellnhoferi


Paleobiologia


Non è chiaro a cosa servisse la grande cresta di Tupandactylus; una struttura di tali dimensioni potrebbe aver impacciato l'animale sulla terraferma o sulle cime degli alberi, quindi è probabile che questo animale vivesse sulle scogliere. Forse la cresta era particolarmente aerodinamica, o forse era ricoperta da colori vivaci e veniva utilizzata come segnale intraspecifico. Le mascelle prive di denti di questo animale non aiutano a capire di cosa si cibasse, ma è stato ipotizzato che Tupandactylus fosse uno pterosauro piscivoro (si nutrisse di pesci).


Mimica del volo


Ricostruzione di T. navigans
Ricostruzione di T. navigans

Veicolo aereo senza pilota Pterodrone


Un gruppo di ricerca composto dal paleontologo Sankar Chatterjee della Texas Tech University, dall'ingegnere aeronautico Rick Lind dell'Università della Florida, e dai loro studenti Andy Gedeon e Brian Roberts hanno cercato di imitare le caratteristiche fisiche e biologiche di questo pterosauro: pelle, vasi sanguigni, muscoli, tendini, nervi, placca cranica, struttura scheletrica e altro ancora - per sviluppare un veicolo aereo senza pilota che non solo volasse ma che camminasse e navigasse proprio come l'animale, chiamato lo Pterodrone.[9] La grande e sottile vela simile a un timone sulla sua testa funzionava come un organo sensoriale che agiva in modo simile a un computer di volo in un aereo moderno e aiutava anche l'agilità di virata dell'animale. "Questi animali prendono le parti migliori di pipistrelli e uccelli", riferì Chatterjee. “Avevano la manovrabilità di un pipistrello, ma potevano scivolare nell'aria come un albatro. Oggi nessun animale vivente è paragonabile alle prestazioni e all'agilità di questi animali. Hanno vissuto per 160 milioni di anni, quindi non erano animali stupidi. I cieli erano oscurati da interi stormi. Erano gli animali volanti dominanti del loro tempo. "" [Abbiamo] scoperto che potevano davvero navigare nel cielo per periodi di tempo molto lunghi mentre sorvolavano gli oceani ... Alzando le ali come vele su una barca, potevano usare la minima brezza nello stesso modo in cui un catamarano si muove sull'acqua."[10]

Tuttavia, l'accuratezza di questi studi è stata talvolta contestata. È stato notato come i tapejaridi avevano ali corte, adatte a planare come quelle dei Galliformi, che sono effettivamente coerenti con gli adattamenti per uno stile di vita più terrestre. Allo stesso modo, non vi è alcuna prova sulla presunta aerodinamicità della cresta cranica,[11][12] e Sankar Chatterjee sembra aver ignorato gli studi aerodinamici più recenti sugli pterosauri per le sue conclusioni.[13]


Note


  1. Martill, D.M., Bechly, G. and Loveridge, R.F. (2007). The Crato fossil beds of Brazil: window into an ancient world. Cambridge University Press. ISBN 0-521-85867-4, ISBN 978-0-521-85867-0
  2. D.A. Campos e Kellner, A.W.A., Short note on the first occurrence of Tapejaridae in the Crato Member (Aptian), Santana Formation, Araripe Basin, Northeast Brazil, in Anais da Academia Brasileira de Ciências, vol. 69, n. 1, 1997, pp. 83–87.
  3. A.W.A. Kellner e Campos, D.A., Short note on the ingroup relationships of the Tapejaridae (Pterosauria, Pterodactyloidea, in Boletim do Museu Nacional, vol. 75, 2007, pp. 1–14.
  4. Felipe L. Pinheiro, Daniel C. Fortier, Cesar L. Schultz, José Artur F.G. De Andrade e Renan A.M. Bantim, New information on Tupandactylus imperator, with comments on the relationships of Tapejaridae (Pterosauria), in Acta Palaeontologica Polonica, vol. 56, n. 3, 2011, pp. 567–580, DOI:10.4202/app.2010.0057.
  5. Felipe L. Pinheiro, Gustavo Prado, Shosuke Ito, John D. Simon, Kazumasa Wakamatsu, Luiz E. Anelli, José A. F. Andrade e Keely Glass, Chemical characterization of pterosaur melanin challenges color inferences in extinct animals, in Scientific Reports, vol. 9, 2019, pp. Article number 15947, DOI:10.1038/s41598-019-52318-y, PMC 6828676, PMID 31685890.
  6. Unwin, D. M. and Martill, D. M. (2007). "Pterosaurs of the Crato Formation." In Martill, D. M., Bechly, G. and Loveridge, R. F. (eds), The Crato Fossil Beds of Brazil: Window into an Ancient World. Cambridge University Press (Cambridge), pp. 475–524.
  7. Naish, D. (2008). "Crato Formation fossils and the new tapejarids." Weblog entry. Tetrapod Zoology. 18 January 2008. Accessed 31 January 2008 ( Archived copy, su scienceblogs.com. URL consultato il 15 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).).
  8. B. Andres, J. Clark e X. Xu, The earliest pterodactyloid and the origin of the group, in Current Biology, vol. 24, n. 9, 2014, pp. 1011–1016, DOI:10.1016/j.cub.2014.03.030, PMID 24768054.
  9. Pterodactyl-Inspired Robot To Master Air, Ground And Sea, in Geological Society of America (2008, October 2), ScienceDaily, 2 ottobre 2008. URL consultato il 1º luglio 2012.
  10. Ancient Airways: Flying Drone Design Based On Prehistoric Flying Reptile, in Texas Tech University (2008, October 13), ScienceDaily, 13 ottobre 2008. URL consultato il 1º luglio 2012.
  11. http://pterosaur-net.blogspot.pt/2011/01/what-despair-pterosaurs-and-david.html
  12. Pterosaurs: Natural History, Anatomy, Evolution, Mark P. Witton
  13. http://pterosaur-net.blogspot.pt/2012/11/how-giant-pterosaurs-are-struggling-to.html

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Paleontologia
Portale Rettili

На других языках


[fr] Tupandactylus

Tupandactylus (littéralement « doigt de Tupan », en référence au dieu tupi du tonnerre) est un genre éteint de ptérosaures de la famille des Tapejaridae du Crétacé inférieur de la formation de Crato, au Brésil.
- [it] Tupandactylus

[ru] Tupandactylus

Tupandactylus (лат.) — род птерозавров из семейства тапеярид, ископаемые остатки которых найдены в нижнемеловой формации Крато Бразилии. Примечателен большим гребнем на черепе, состоящем частично из костной, а частично из мягкой ткани. В род включают два вида, имеющие гребни различного размера и формы, которые, возможно, служили для опознавания животными других особей своего вида. Гребни Tupandactylus состояли из костных полукружий над клювом, а у вида Tupandactylus imperator костяной зубец ещё и простирался назад за голову. Второй вид, Tupandactylus navigans, был лишён этого зубца и имел гораздо бо́льший вертикальный гребень. Отпечатки мягких тканей показывают, что гребни этих животных вырастали в гораздо более крупную структуру из ороговевшей ткани. Полный гребень Т. navigans вырастал в яркий, парусоподобный «купол» над головой. Родовое название переводится как «палец Тупана» и названо в честь бога грома в мифологии народа тупи.



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2025
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии