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Silurus glanis, conosciuto volgarmente come siluro o siluro d'Europa o anche pesce siluro, è un pesce d'acqua dolce europeo, appartenente alla famiglia dei Siluridae.

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Siluro d'Europa

Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
Ordine Siluriformes
Famiglia Siluridae
Genere Silurus
Specie S. glanis
Nomenclatura binomiale
Silurus glanis
Linnaeus, 1758
Sinonimi

Siluris glanis

Areale


In rosso e blu, i territori originari;
in arancione, le zone dove è stato introdotto.


Distribuzione e habitat


È originario dell'Europa orientale, dal bacino del Danubio verso est. È presente naturalmente in tutta l'Europa centro-orientale, a ovest fino all'Austria e Germania (bacino del Danubio), a nord fino all'estremo sud della Finlandia e della Danimarca e a sud fino alla Grecia settentrionale e alla Turchia europea. È stato introdotto in Gran Bretagna, Paesi Bassi, Belgio, Cipro, Germania, Francia, Spagna, Italia, Danimarca, Finlandia, Svezia e in alcune località extraeuropee tra cui Algeria, Tunisia, Cina e Afghanistan. È stato anche trovato nelle acque salate del Lago d'Aral, in prossimità della penisola di Kulandy.

In Italia è stato introdotto da circa mezzo secolo e si è molto diffuso soprattutto nei bacini del Po e dell'Adige; più recentemente è stato introdotto nei fiumi Adda, Volturno, Arno e Tevere.

Il suo habitat ideale è costituito da grandi fiumi (zona dell'Abramis brama), ma anche paludi, stagni, laghi, lanche, bracci morti e canali di bonifica. Si avvicina saltuariamente al mare, in prossimità delle foci dei grandi fiumi, ma non è ancora chiaro quanto possa spingersi all'interno di ambienti caratterizzati da acque salmastre. È una specie bentonica che quindi abita le zone più profonde, senza però disdegnare acque decisamente più basse, soprattutto durante la caccia. Ama nascondersi tra rami e fanghiglia, riposando durante la maggior parte della giornata. Col giungere delle tenebre inizia a nutrirsi, portandosi spesso nelle zone d'acqua più vicine alla superficie.


Descrizione


Particolare della testa
Particolare della testa
Pesce siluro albino catturato in Repubblica Ceca
Pesce siluro albino catturato in Repubblica Ceca
Un esemplare pescato in Spagna, nel fiume Ebro
Un esemplare pescato in Spagna, nel fiume Ebro

L'aspetto di questo grosso pesce è singolare. I piccoli esemplari sono spesso confusi con il pesce gatto, al quale il siluro somiglia. Gli occhi sono piccoli, il corpo cilindrico, ma si assottiglia e si comprime sempre di più verso la coda. L'arma subacquea chiamata "siluro" deve il suo nome alla somiglianza tra la sua forma e quella di questo pesce. La grande bocca è provvista di tre paia di barbigli, un paio sulla mascella e 2 sulla mandibola, che aiutano il pesce nella ricerca di cibo. La pinna caudale è a delta, corta e tozza, le pettorali sottili, così come la dorsale e le ventrali. La pinna anale invece è molto lunga.

La livrea è chiara sul ventre, bruna su fianchi e dorso, marezzata di marrone e bianco. È privo di squame e totalmente coperto di muco.

In acque molto limpide - acque britanniche, grandi laghi prealpini italiani, corsi d'acqua pedemontani - mostra livree tendenti a sottolineare il contrasto tra dorso nero e ventre bianco. In acque torbide - laghi molto organici, lanche morte dei delta dei fiumi kazaki, cave e stagni del basso corso dell'Adige - assume colorazioni tendenti al marrone fino a giungere al giallo screziato di marrone, tipico degli esemplari che vivono in paludi.


Dimensioni


I siluri di solito raggiungono i 1,3-1,6 metri e raramente superano i 2 metri[1]. Si ritiene che possano raggiungere i 4 metri di lunghezza ma tali lunghezze sono estremamente rare e inoltre non si hanno delle prove certe. Secondo alcuni rapporti, tra i quali il libro Vita degli Animali di Alfred Edmund Brehm, nel XIX secolo sono stati pescati siluri lunghi 3 metri e pesanti 200–250 kg nel Danubio.

Nei fiumi di Polonia, Ucraina, Francia, Spagna, Italia e Grecia, i siluri possono raggiungere grandezze considerevoli grazie alla scarsa concorrenza, all'abbondanza di cibo e alle condizioni di vita favorevoli. Il più grande siluro registrato è stato pescato nel Delta del Po ed era lungo 2,78 m per un peso di 144 kg[2].


Alimentazione


Il pesce siluro è tra i maggiori predatori delle acque interne e si nutre di pesci vivi e morti, vermi, larve e quant'altro possa trovare sul fondo. Nello specifico, durante la fase giovanile la sua alimentazione è composta da invertebrati di fondale, mentre nella fase adulta si alimenta di pesci quali anguille e ciprinidi (barbo, scardola, carpa e carassio). In certi casi quando il siluro è a caccia risale dal fondo per vedere se c'è pesce nelle vicinanze e spesso è attirato da animali in movimento (esca efficace: un verme agganciato all'amo e un pezzo di carne "possibilmente sanguinante"). La quantità di pesce di cui si nutre giornalmente è pari al 1,99% del peso corporeo, difatti un esemplare di 10 kg di peso si nutre di 72,8 kg di pesce all'anno, ovvero 1,45 kg a settimana. La sua arma principale sono i barbigli, che gli consentono di individuare la preda al buio e in presenza di torbidità elevata. A dimostrazione di questo, numerosi sono i pescatori che sottolineano l'elevato numero di catture realizzate quando i fiumi risultano essere in piena.

Molte leggende ruotano intorno all'aggressività e voracità del pesce siluro verso l'uomo. Tra le tante, alcune lo vogliono assalitore di cani, bestiame, bambini e sommozzatori. Scientificamente è documentato un comportamento aggressivo durante il periodo riproduttivo e in condizioni di particolare stress. Il siluro è un predatore particolarmente versatile che nella fase adulta sa adattare le strategie di caccia al tipo di prede più facilmente disponibili nell'ambiente in cui vive, siano essi pesci, piccoli mammiferi, anatidi o uccelli[3]. Diversi studi scientifici hanno evidenziato come una percentuale significativa nella dieta degli esemplari più grossi sia basata su piccoli mammiferi ed uccelli acquatici ed ipotizzato per questo un impatto ecologico negativo anche sull'avifauna palustre.


Pesca


La pesca professionale di questa specie, attiva soprattutto nella zona del Danubio ed in Russia, è pressoché inesistente in Italia ed Europa occidentale, sia per lo scarso apprezzamento dei mercati sia per la scomparsa quasi totale dei pescatori fluviali.

Nel contempo la pesca sportiva è in crescita, in particolare in alcune zone dove la presenza di questo pesce è elevata (ad esempio nel Delta del Po), così come nelle zone d'origine dove il consumo delle carni è molto apprezzato.

La pesca sportiva è praticata per le difficoltà di cattura soprattutto degli esemplari più grandi. Sono usate lenze di fondo molto robuste con esche quali vermi e pesci. In Italia, dati i tassi di crescita elevati e l'abbondanza del siluro, esso è oggetto di bracconaggio allo scopo di rivendere gli esemplari sui mercati dell'Europa orientale.


Riproduzione


Dopo l'accoppiamento, che avviene quando la temperatura dell'acqua supera i 20 °C, la femmina depone le uova, che vengono poi curate dal maschio fino a quando gli avannotti non saranno indipendenti. Famose tra i pescatori sono le abrasioni, riscontrabili nel periodo di fregola, sul dorso degli esemplari catturati.


Acquariofilia


Il siluro viene anche allevato in grandi acquari pubblici o in laghetti privati. Oltre alla livrea naturale, esistono altre variazioni melaniche: si trovano in commercio esemplari albini e mandarino, che risultano molto più vistosi ed apprezzati. Anche in natura sono possibili incontri, rarissimi, con queste variazioni.


Stato di conservazione e problemi creati dalla sua introduzione


Minacciato nei paesi d'origine dalla pesca, dall'inquinamento e dalla costruzione di bacini e dighe, nelle acque in cui è stato introdotto è fonte di problemi e di impatti drammatici sulle popolazioni autoctone: nelle acque interne italiane, ad esempio, è auspicabile ma irrealizzabile la sua totale eradicazione.[4] La sua immissione nell'ecosistema è avvenuta quando la situazione ambientale dei fiumi del nord Italia era più compromessa dalla canalizzazione e dalle bonifiche, che avevano eliminato canneti e le zone di acqua bassa nei corsi più imponenti, molto importanti ai fini riproduttivi per numerose specie, tra cui la tinca ed il luccio. La scomparsa dello storione provocata dalla realizzazione di numerose dighe, e la lenta uscita di scena del luccio, hanno favorito notevolmente l'insediamento del siluro nelle acque italiane. L'introduzione di altre specie alloctone, come il carassio e la breme, ha fatto il resto, fornendo abbondanti risorse trofiche a questo grande predatore (da non dimenticare che nel Po è quasi esclusivamente piscivoro e che i suoi tassi di accrescimento sono sensibilmente maggiori che nelle zone di origine[4]). A causa delle sue elevate dimensioni è alla sommità della catena alimentare è bene ricordare come il siluro si sia insediato oramai da oltre mezzo secolo nelle acque italiane; in talune zone sono stati presi provvedimenti per salvaguardare le specie autoctone, vietando ai pescatori la reimmissione in acqua del pesce siluro (come di ogni altra specie alloctona invasiva)[senza fonte]. La presenza di questa specie è considerata uno dei principali ostacoli alla rinaturalizzazione dei corsi d'acqua del Nord Italia anche se, stante il grande interesse sportivo ed economico che la sua presenza ha sollevato nel bacino padano, si sono sollevate voci favorevoli al suo mantenimento. Da non dimenticare il carattere di massa dell'invasione del siluro nel Po: indagini in provincia di Rovigo hanno mostrato come in media il 27% della biomassa del fiume Po sia costituito da questa specie, che è anche la più rappresentata come numero di individui.[5][6]


Note


  1. Il Siluro d'Europa, su ittiofauna.org.
  2. Pescato Siluro da 2,66m e 144 Kg, su gazzettadimantova.gelocal.it.
  3. (EN) The Fish That Hunts Pigeons, su youtube.com, BBC Earth. URL consultato il 19 settembre 2021.
  4. Zerunian S. Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole 2002; pagg. 171-172
  5. Zerunian S. Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei Pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole 2002; pag. 151/ pagg. 171-172
  6. Turin P., Maio G., Zanetti M., Bilò M.F., Rossi V., Salviati S. (1999) - Carta ittica delle acque dolci interne Prov. Rovigo

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Controllo di autoritàThesaurus BNCF 53309 · LCCN (EN) sh85122584 · GND (DE) 4129535-3 · BNF (FR) cb13547906h (data) · J9U (EN, HE) 987007543868805171
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На других языках


[es] Silurus glanis

El siluro europeo (Silurus glanis), o simplemente siluro, es una especie de pez de agua dulce de la familia Siluridae, originario de los grandes ríos de Europa Central.

[fr] Silure glane

Silurus glanis
- [it] Silurus glanis

[ru] Обыкновенный сом

Обыкнове́нный сом[1], или европейский сом (лат. Silurus glanis), — крупная[2] пресноводная бесчешуйчатая рыба семейства сомовых (Siluridae).



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