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Il prolago sardo (Prolagus sardus Wagner, 1829) è un mammifero lagomorfo estinto, appartenente alla famiglia Ochotonidae che attualmente comprende un solo genere vivente (Ochotona). Talvolta alcuni studiosi fanno ricadere il genere Prolagus nella famiglia Prolagidae.

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Prolagus sardus
Stato di conservazione
Estinto (1774)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Eutheria
Superordine Euarchontoglires
(clade) Glires
Ordine Lagomorpha
Famiglia Prolagidae
Genere Prolagus
Specie P. sardus
Nomenclatura binomiale
Prolagus sardus
Wagner, 1829

Esistono numerose specie appartenenti al genere Prolagus, tutte vissute in Europa, Asia minore e Nord Africa a partire dal Miocene. La specie P. sardus, l'ultima del suo genere, era presente in Sardegna, Corsica e isole minori a partire dal Pleistocene inferiore e si estinse molto probabilmente in epoca romana; alcuni indizi lasciano supporre però che potesse essere sopravvissuto in piccole isole prossime alla Sardegna (come Tavolara) fino a 300 anni fa circa, o addirittura fino alla seconda metà dell'800. L'isola di Tavolara in particolare fu disabitata per secoli fino al 1780 circa.

La struttura scheletrica completa di Prolagus fu ricostruita nel 1967, grazie a numerosi ritrovamenti di ossa nella grotta di Corbeddu nei pressi di Oliena. Alcuni anni dopo, a partire da tali resti, gli stessi ricercatori, guidati dalla paleontologa statunitense Mary Dawson, furono in grado di ricostruire, con buona accuratezza, una riproduzione in gesso di come doveva apparire l'animale in vita: esso appare molto più tozzo e robusto rispetto alle specie di lagomorfi viventi, somigliante ad una sorta di via di mezzo fra un grosso coniglio selvatico ed un pica.

Prolagus costituiva una fonte inesauribile di cibo per molteplici predatori pleistocenici, come uccelli rapaci, mustelidi ed il canide Cynotherium sardous che sembra essersi evoluto in ambiente insulare proprio per la caccia a questo lagomorfo. La presenza del Prolagus inoltre facilitò l'insediamento delle prime comunità umane dell'isola.

P. sardus si estinse a causa dell'introduzione nell'isola di nuovi predatori (cani, gatti e piccoli mustelidi) e competitori ecologici (conigli e lepri). Non è da escludere anche la trasmissione di agenti patogeni da parte dei conigli e delle lepri introdotte in Sardegna e Corsica dai Romani.[2].


Note


  1. (EN) Prolagus sardus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. Prolagus sardus, su EMA Database, European Mammal Assessment (EMA), 2007. URL consultato l'11 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2008).

Voci correlate



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Collegamenti esterni


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На других языках


[es] Prolagus sardus

La pika sarda (Prolagus sardus) es una especie extinta de mamífero lagomorfo de la familia Prolagidae, que vivía en la isla mediterránea de Cerdeña hasta su extinción a finales del siglo XVIII o principios del siglo XIX. Fue descrita por algunos autores sardos como un "conejo gigante sin cola" y se piensa que los nurágicos, los antiguos pobladores de Cerdeña, lo consideraban una exquisitez. La pika sarda junto con la pika corsa (Prolagus corsicanus) eran las dos únicas especies pertenecientes al género Prolagus, y las últimas pikas que sobrevivieron en el continente europeo. Los zoólogos actuales creen que Prolagus sardus y Prolagus corsicanus constituían en realidad una misma especie.

[fr] Pika sarde

Prolagus sardus
- [it] Prolagus sardus

[ru] Сардинская пищуха

Сарди́нская пищу́ха[1], или сардинийская пищуха[2] (лат. Prolagus sardus) — вымерший вид зайцеобразных[3], обитавший исключительно на средиземноморских островах Сардиния и Корсика. Был описан как большой заяц без хвоста[4]. На сардинских пищух с древности охотились местные жители, употреблявшие их мясо в пищу. В результате на рубеже 1200-х годов нашей эры (по радиоуглеродным датировкам), вид был полностью истреблён, его кости находят при археологических раскопках в кухонных остатках поселений античности на Сардинии[5]. По некоторым историческим свидетельствам, вид мог просущестовавть до 1700-х годов[6]. Средний вес взрослой особи учёные оценивают в 500 граммов[7].



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