I Phrissomini Thomson, 1860, sono una piccola tribù di coleotteri cerambicidi atteri diffusa soprattutto in Africa, ma con qualche specie anche nel bacino del Mediterraneo ed in Asia.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Polyphaga |
Infraordine | Cucujiformia |
Superfamiglia | Cerambycoidea |
Famiglia | Cerambycidae |
Sottofamiglia | Lamiinae |
Tribù | Phrissomini Thomson, 1860 |
I Phrissimini presentano tutte le caratteristiche morfologiche dei Lamiini, ma, a differenza di questi, sono caratterizzati da atterismo delle ali posteriori membranose[1]. Le elitre sono accorciate, saldate lungo la sutura a formare un guscio resistentissimo. I colori predominanti sono tinte del bruno e del nero opaco e spesso gli adulti sono incrostati di terra.
La larva dei Phrissomini, bianca e carnosa, con la testa sclerificata allungata, non presenta alcuna caratteristica che la renda differente da quelle dei Lamiini.
I Phrissomini sono specie diurne, che si possono facilmente incontrare mentre trotterellano sui sentieri o aggrappati sul tronco delle piante ospiti.
Rispetto ad altri cerambicidi sono di indole piuttosto tranquilla, tuttavia non è difficile incontrare individui con arti mutilati (soprattutto Morimus), a causa di lotte infraspecifiche per la conquista della femmina.
Le larve si nutrono di legno morto di svariate latifoglie.
Il solo atterismo non è sembrato ad alcuni autori un carattere sufficiente per giustificare la formazione di una tribù.
Il fatto poi che l'atterismo si sia sviluppato indipendentemente in molti altri gruppi di Cerambycoidea o in generale di coleotteri, potrebbe indicare che i Phrissomini siano in realtà una tribù polifiletica.
Perciò alcuni specialisti considerano i Phrissomini solo dei Lamiini con speciali adattamenti involutivi all'habitat.
I Phrissomini sono rappresentati in Italia solo da due generi e tre specie, la cui posizione sistematica è anch'essa fonte di dibattito tra gli studiosi.
A questi si aggiunge Morimus ganglbaueri Reitter, 1894, una forma intermedia ai precedenti, considerata sottospecie del primo o del secondo, ibrido o sottospecie distinta.
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