Percnon gibbesi (H. Milne Edwards, 1853), conosciuto comunemente come granchio corridore atlantico, è un granchio della famiglia Plagusiidae, originariamente diffuso nelle zone costiere di Atlantico e Pacifico[1], ma da alcuni anni segnalato anche nel mar Mediterraneo[2][3][4].
Percnon gibbesi è una specie diffusa lungo le coste tropicali dell'oceano Atlantico (dalla Florida al Brasile e dall'isola di Madera al Golfo di Guinea) e del Pacifico (dalla Bassa California al Cile settentrionale)[1].
Nel 1999, in seguito alla tropicalizzazione del Mediterraneo, è stato segnalato per la prima volta anche nel mar Mediterraneo, nell'isola di Linosa[2]. Dopo questa prima segnalazione è stato trovato anche nelle isole Baleari[3], a Pantelleria[5], a Malta[6], nelle isole Egadi in Sicilia[4], Sardegna, nelle isole di Ischia, in tutto l'arcipelago Pontino ed in altre località del mar Tirreno[7], nelle coste della Calabria[8], in quelle del Salento (Puglia), in Grecia[9], in Turchia[10] ed in Libia[11]. Al 2016 la colonizzazione del Mediterraneo da parte di questa specie può dirsi completa[12].
Popola gli anfratti rocciosi del piano infralitorale.
Descrizione
P. gibbesi
Presenta un carapace discoidale appiattito, che negli adulti raggiunge i 3–4cm di diametro, di colore rosso-brunastro con venature azzurrastre. Le zampe, il cui margine anteriore è dotato di una fila di spine, presentano anelli giallastri in corrispondenza delle articolazioni. I massillipedi presentano anch'essi dei piccoli processi spinosi.
Biologia
È una specie generalmente erbivora, o per meglio dire algivora, caratteristica che lo differenzia dalla maggior parte dei granchi del piano infralitorale del mar Mediterraneo e che almeno in parte ne spiega la facilità di propagazione in quest'area . Di recente però, vi sono alcuni avvistamenti che testimonierebbero anche la loro indole onnivora. Nelle coste della Sicilia, specialmente nelle spiagge fra Cefalù, Finale di Pollina e Tusa, non è raro vederli con piccoli pesci/altri crostacei, nelle grinfie delle loro chele[13].
Nonostante le differenti abitudini alimentari è un potenziale competitore per alcune specie autoctone mediterranee quali Pachygrapsus marmoratus ed Eriphia verrucosa, con le quali condivide l'habitat[14].
Un recente studio ha dimostrato come il Ghiozzo Paganello (Gobius paganellus) sia in grado di predarlo in maniera efficiente, contribuendo quindi a ridurre l'abbondanza di questa specie invasiva[15].
Note
Manning RB and Holthuis LB, West African Brachyuran Crabs (Crustacea, Decapoda), in Smithsonian contributions to Zoology 1981; 306: 1-379.
Garcia L and Reviriego B, Presència del grank subtropical Percnon gibbesi (H. Milne Edwards, 1853),(Crustacea, Decapoda, Grapsidae) a les Illes Balears. Primera cita a la Mediterrània occidental, in Bolleti de la Societat d’Història natural de les Balears 200; 43: 81-89.
Borg J.J. & Attard-Montalto J., The grapsid crab Percnon gibbesi (Milne Edwards, 1853) (Crustacea, Decapoda, Brachyura), a new addition to the marine fauna of Malta., in Central Mediterranean Naturalist 2002; 3: 159–160.
Russo G.F., Villani G., Diffusione nel Tirreno Centrale della specie alloctona Percnon gibbesi. (Decapoda, Grapsidae), in Biol. Mar. Medit. 2005; 12 (1): 329-339.
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