La cimice verde (Palomena prasina Linnaeus, 1761) è un insetto eterottero della famiglia Pentatomidae.
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Exopterygota |
Subcoorte | Neoptera |
Superordine | Paraneoptera |
Sezione | Rhynchotoidea |
Ordine | Rhynchota |
Sottordine | Heteroptera |
Infraordine | Pentatomomorpha |
Superfamiglia | Pentatomoidea |
Famiglia | Pentatomidae |
Sottofamiglia | Pentatominae |
Genere | Palomena |
Specie | P. prasina |
Nomenclatura binomiale | |
Palomena prasina (Linnaeus, 1761) | |
Nomi comuni | |
Cimice verde | |
Specie comune e polifaga, attacca piante erbacee e arboree. È uno dei principali agenti dell'aborto traumatico in cui il guscio si forma normalmente ma il seme è atrofizzato e del cimiciato delle nocciole, tra le maggiori avversità del nocciolo.
Il colore di Palomena prasina varia dal verde (maggior parte degli individui) al marrone-rossastro. Da adulto, raggiunge in media la lunghezza di 15 mm.
È una specie comune in gran parte dell'Europa, dalle isole mediterranee fino al sud della Penisola scandinava. [1] In Italia è presente in tutta la penisola e nelle isole maggiori.[2]
Si rinviene su diversi tipi di piante erbacee, arbusti ed alberi, con una spiccata predilezione per Corylus spp. e Quercus spp.
Come gran parte delle cimici, se disturbata emette sostanze maleodoranti, secrete da ghiandole poste sul torace.
La femmina depone fino a 100 uova in piccoli ammassi dalla caratteristica forma esagonale. Dalle uova fuoriescono ninfe dall'aspetto grossolanamente somigliante a quello dell'adulto, eccezion fatta per l'assenza di ali (emimetabolia). Le ninfe passano attraverso 5 stadi pre-immaginali, nell'ultimo dei quali compare un abbozzo di ali. Esse diventano adulte a settembre, ibernandosi a novembre.
La cimice verde è molto dannosa per diverse specie di piante erbacee e alberi. Con le sue punture, infatti, causa la morte delle gemme fiorali e il deperimento della pianta che diventa giallastra. Il danno si manifesta sulle foglie e sui frutti ed è causato dalle punture di nutrizione di tutte le forme mobili del fitofago. Le foglie presentano necrosi localizzate e disseccamenti. Sui frutti le punture dell'insetto causano tipiche punteggiature clorotiche che successivamente si necrotizzano. I frutti attaccati dalle cimici assumono uno sgradevole sapore e non possono essere commercializzati. Indirettamente la cimice può trasmettere alle piante, attraverso le ferite lasciate dagli stiletti boccali, alcune malattie secondarie, come la batteriosi.
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