La lepre birmana (Lepus peguensis Blyth, 1855) è un mammifero lagomorfo della famiglia dei Leporidi.
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Stato di conservazione | |
![]() Rischio minimo[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Euarchontoglires |
(clade) | Glires |
Ordine | Lagomorpha |
Famiglia | Leporidae |
Genere | Lepus |
Sottogenere | Indolagus |
Specie | L. peguensis |
Nomenclatura binomiale | |
Lepus peguensis Blyth, 1855 | |
Sinonimi | |
Lepus siamensis | |
A dispetto del nome, oltre che in Birmania la specie è diffusa con due sottospecie (Lepus peguensis peguensis e Lepus peguensis vassali) anche in Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam.
Misura fino a 60 cm di lunghezza, per un peso che può arrivare a sfiorare i 3 kg.
Il corpo presenta forma slanciata ed allungata, con grossa testa anch'essa allungata.
Il pelo è bruno con brizzolature nerastre sul dorso, mentre il ventre è bianco: il petto ed i fianchi sono di colore bruno-rossiccio, mentre occhi ed orecchie sono bordati di bianco. La coda è bianca sulla faccia inferiore e nera su quella superiore.
Poco si sa di questa specie schiva ed elusiva, poiché mancano studi approfonditi sul suo conto: si ritiene tuttavia che le sue abitudini di vita, la sua alimentazione e le sue modalità riproduttive non differiscano di molto da quelle della congenere ed affine lepre indiana (Lepus nigricollis).
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