bio.wikisort.org - Animalia

Search / Calendar

I Lepisosteidi (Lepisosteidae) sono l'unica famiglia di pesci dell'ordine dei Lepisosteiformi (Lepisosteiformes). Comprende sette specie suddivise in due generi che abitano le acque dolci, salmastre e, occasionalmente, marine del Nordamerica, dell'America Centrale e delle isole dei Caraibi[2][3].

Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Lepisosteidi[1]
Lepisosteus oculatus
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Actinopterygii
(clade) Ginglymodi
Ordine Lepisosteiformes
Hay, 1929
Famiglia Lepisosteidae
Cuvier, 1825
Generi

In italiano questi pesci vengono chiamati anche pesci caimano, per il lungo muso simile a quello del rettile, o lucci, sebbene non siano affatto imparentati con i veri lucci, appartenenti alla famiglia degli Esocidi.


Etimologia


Il nome Lepisosteus deriva dal greco antico λεπίς, lepís, «scaglia» e ὀστέον, ostéon, «osso»[4]. Atractosteus, il nome dell'altro genere della famiglia, deriva dal greco antico ἄτρακτος, átraktos, «freccia»[5].

In inglese il nome utilizzato per indicare le varie specie di lepisostei è gar. Con questo nome, che nell'antico inglese significava «lancia», veniva originariamente indicata un'altra specie, l'aguglia comune, Belone belone, molto diffusa nel Nordatlantico[6]. Proprio per evitare confusione con i lepisostei nordamericani, al giorno d'oggi l'aguglia comune viene chiamata garpike, «luccio lancia», o gar fish, «pesce lancia»[7].

Il pesce noto in inglese come garfish, freshwater garfish o talvolta needlefish è anch'esso una specie di aguglia, Xenentodon cancila.


Evoluzione


I Lepisosteiformi sono un ordine di Attinopterigi «primitivi» molto antico; sono infatti note specie fossili appartenenti a questo ordine risalenti addirittura al Cretaceo Superiore. Fossili di lepisostei sono stati trovati in Europa, Sudamerica e Nordamerica; si può facilmente intuire quanto fosse più ampia la distribuzione passata di questi pesci rispetto all'odierna. Sono considerati le forme sopravvissute di un gruppo di pesci ossei piuttosto primitivi molto diffusi nel Mesozoico; il loro parente attuale a cui sono più strettamente imparentati è l'amia calva, un altro pesce arcaico endemico anch'esso del Nordamerica.


Anatomia e morfologia


Un grosso lepisosteo allo Shedd Aquarium
Un grosso lepisosteo allo Shedd Aquarium

Il corpo dei Lepisosteidi è allungato e ricoperto interamente da scaglie ganoidi; anche la mascella è allungata al pari del corpo ed è munita di lunghi denti affilati. La coda è eterocerca e la pinna dorsale è situata nei pressi della coda[8]. Dal momento che la loro vescica natatoria molto vascolarizzata può funzionare anche da polmone[1] , molti Lepisosteidi affiorano di tanto in tanto in superficie per prendere una boccata d'aria, soprattutto quando si trovano in acque stagnanti o calde, dove la concentrazione di ossigeno è piuttosto bassa. Di conseguenza sono creature molto resistenti e sono in grado di tollerare condizioni che ucciderebbero gran parte degli altri pesci.

Tutti i Lepisosteidi hanno dimensioni relativamente grandi, ma il luccio alligatore (Atractosteus spatula) è il più grande di tutti, dato che alcuni esemplari hanno raggiunto la lunghezza di 3 m[9]. Perfino le specie più piccole, come Lepisosteus oculatus, sono piuttosto grandi e raggiungono normalmente la lunghezza di 60 cm e più[10].


Ecologia


Tranne che quando catturano la preda i Lepisosteidi tendono a muoversi lentamente. Prediligono le zone di acque basse di fiumi, laghi e bayou e spesso si uniscono in piccoli gruppi[2]. Sono predatori voraci che catturano la preda con i loro denti aghiformi, grazie ad un rapido movimento della testa[10]. I Lepisosteidi si nutrono esclusivamente di pesci più piccoli e di crostacei come i granchi[9]. Alcune specie (ad esempio Lepisosteus osseus) sono diffuse in quasi tutto il Nordamerica[2]. Sebbene si incontrino soprattutto in acque dolci, alcuni vivono anche in acque salmastre e poche specie, tra cui la più nota è Atractosteus tristoechus, sono state talvolta avvistate anche in mare[2][11].


Specie


Un Atractosteus fossile
Un Atractosteus fossile
Fossili di Atractosteus africanus
Fossili di Atractosteus africanus

La famiglia dei Lepisosteidi comprende sette specie suddivise in due generi[1] :

Famiglia Lepisosteidae


Importanza per l'uomo


Esemplari di Lepisosteus
Esemplari di Lepisosteus
Xenentodon cancila è un esempio di «falso» lepisosteo
Xenentodon cancila è un esempio di «falso» lepisosteo

La carne dei lepisostei è commestibile e talvolta viene immessa sul mercato, ma le loro uova sono velenose, a differenza di quelle degli storioni a cui somigliano nell'aspetto[12]. Alcune specie sono anche vendute come pesci da acquario[10].

In passato varie parti dei lepisostei si sono rivelate di grande utilità per l'uomo. I nativi americani utilizzavano le squame come punte di freccia, mentre con la loro dura pelle gli antichi popoli caraibici costruivano corazze e i primi pionieri americani foderavano le punte dei loro aratri[13]. Non sappiamo granché della precisa funzione che i lepisostei giocavano all'interno del vasto panorama religioso e culturale dei nativi americani, ma sappiamo con certezza che i Creek e i Chickasaw intraprendevano «danze del lepisosteo»[14].


Note


  1. (EN) Rainer Froese e Daniel Pauly, (a cura di) (2009). "Lepisosteidae" in FishBase. Gennaio 2009.
  2. (EN) Family Lepisosteidae - Gars, su filaman.ifm-geomar.de. URL consultato il 21 aprile 2007.
  3. (EN) Sterba, G: Freshwater Fishes of the World, p. 609, Vista Books, 1962.
  4. Genera reference detail, su filaman.ifm-geomar.de. URL consultato il 21 aprile 2007.
  5. (EN) Genera reference detail, su ifm-geomar.de. URL consultato il 1º settembre 2020.
  6. (EN) Gar, su dictionary.reference.com. URL consultato il 21 aprile 2007.
  7. (EN) Common Names of Belone belone, su fishbase.org. URL consultato il 21 aprile 2007.
  8. (EN) Wiley, Edward G., Encyclopedia of Fishes, a cura di Paxton, J.R. & Eschmeyer, W.N., San Diego, Academic Press, 1998, pp. 78–79, ISBN 0-12-547665-5.
  9. (EN) "Atractosteus spatula - Alligator gar", su FishBase. URL consultato il 21 aprile 2007.
  10. (EN) Kodera H. et al.: Jurassic Fishes. TFH, 1994, ISBN 0-7938-0086-2.
  11. (EN) Monks N. (a cura di): Brackish Water Fishes, pp 322-324. TFH 2006, ISBN 0-7938-0564-3.
  12. (EN) Ark. Family Learns The Hard Way Gar Eggs Are Toxic, su cbsnews.com. URL consultato il 21 aprile 2010.
  13. (EN) Maurice Burton, Robert Burton, The international wildlife encyclopedia, vol. 9, Marshall Cavendish, 2002, p. 929, ISBN 978-0-7614-7266-7. URL consultato il 18 luglio 2010.
  14. (EN) Mark Spitzer, Season of the Gar: Adventures in Pursuit of America's Most Misunderstood Fish, U of Arkansas P, 2010, pp. 118-19, ISBN 978-1-55728-929-2.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Pesci: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pesci

На других языках


[en] Gar

Gars are members of the family Lepisosteidae, which are the only surviving members of the Ginglymodi, an ancient holosteian group of ray-finned fish, which first appeared during the Triassic, over 240 million years ago. Gars comprise seven living species of fish in two genera that inhabit fresh, brackish, and occasionally marine waters of eastern North America, Central America and Cuba in the Caribbean,[2][3] though extinct members of the family were more widespread. Gars have elongated bodies that are heavily armored with ganoid scales,[4] and fronted by similarly elongated jaws filled with long, sharp teeth. Gars are sometimes referred to as "garpike", but are not closely related to pike, which are in the fish family Esocidae. All of the gars are relatively large fish, but the alligator gar (Atractosteus spatula) is the largest; the alligator gar often grows to a length over 2 m (6.5 ft) and a weight over 45 kg (100 lb),[5] and specimens of up to 3 m (9.8 ft) in length have been reported.[6] Unusually, their vascularised swim bladders can function as lungs,[7] and most gars surface periodically to take a gulp of air. Gar flesh is edible and the hard skin and scales of gars are used by humans, but gar eggs are highly toxic.[citation needed]

[fr] Lepisosteidae

Les Lépisostéidés (Lepisosteidae), couramment appelés brochets crocodiles, forment une famille de poissons osseux d'eau douce originaire d'Amérique du Nord. Des espèces fossiles âgées de millions d'années (Crétacé) sont connues. Leur "gueule" comporte environ 500 dents. Leur museau, à l'origine de leur surnom, a la forme de celui d'un crocodile. Une fois la proie en bouche, le brochet crocodile ne la lâche plus, il attend patiemment qu'elle soit épuisée puis l'avale sans la croquer. Les brochets crocodiles peuvent mesurer jusqu'à 3 mètres.
- [it] Lepisosteidae

[ru] Панцирниковые

Панцирниковые[1][2], или панцирные щуки[1], или каймановые рыбы[2] (лат. Lepisosteidae), — семейство лучепёрых рыб, единственное современное в отряде панцирникообразных (Lepisosteiformes). Группа насчитывает семь ныне живущих видов рыб, обитающих в пресных, солоноватых, а изредка даже в морских водах[1][3]. Представители встречаются на востоке Северной и Центральной Америки от южного Квебека до Коста-Рики, а также на Карибских островах (Куба)[1][4][5].



Текст в блоке "Читать" взят с сайта "Википедия" и доступен по лицензии Creative Commons Attribution-ShareAlike; в отдельных случаях могут действовать дополнительные условия.

Другой контент может иметь иную лицензию. Перед использованием материалов сайта WikiSort.org внимательно изучите правила лицензирования конкретных элементов наполнения сайта.

2019-2024
WikiSort.org - проект по пересортировке и дополнению контента Википедии