Lachnaia italica Weise, 1881 è un insetto appartenente all'ordine dei coleotteri.[1]
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Stato di conservazione | |
![]() Specie non valutata | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Polyphaga |
Infraordine | Cucujiformia |
Superfamiglia | Chrysomeloidea |
Famiglia | Chrysomelidae |
Sottofamiglia | Cryptocephalinae |
Tribù | Clytrini |
Genere | Lachnaia |
Sottogenere | (Lachnaia) |
Specie | L. italica |
Nomenclatura binomiale | |
Lachnaia italica Weise, 1881 | |
Sottospecie | |
Lunga circa un centimetro[senza fonte], ha le elitre di colore tendente all'arancio mentre la testa e il pronoto sono neri. Sulle elitre ci sono sei macchie di colore nero. È spesso confusa, dato che è molto simile, con Lachnaia sexpunctata. Queste due specie sono difficilmente distinguibili sulla base delle caratteristiche morfologiche esterne, normalmente soggette a variabilità, è possibile distinguerle con sicurezza solo attraverso l'esame dell'edeago[2].
Le larve vivono all'interno delle colonie di Formica rufa nutrendosi prevalentemente di detriti. L'insetto adulto rode di preferenza i giovani germogli e i margini fogliari, più raramente i fiori e i frutti. Tra le piante ospiti dell'adulto ci sono le Fagaceae (Quercus spp.), Rubus spp. e Rosaceae spp. Sono stati osservati esemplari adulti danneggiare anche coltivazioni di susine (Prunus salicina)[2].
Diffusa in Italia, come si può capire dal nome, ma anche nei paesi confinanti come Francia, Svizzera e Slovenia.[3]
Sono note le seguenti sottospecie[1]:
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