È una specie ovovivipara; la femmina produce da 6 a 12 uova che sono incubate e si schiudono nell'organismo materno[3].
Distribuzione e habitat
Vive in Nordafrica, in Medio Oriente, in Asia minore e nell'Europa orientale[2].
Dato per estinto dal 1937 in Romania, quando l'ultimo esemplare era stato avvistato nei pressi del villaggio di Cochirleni, di recente è stato riscoperto (2011[4]), ritrovato anche vicino al Danubio, nel settembre del 2014[5].
La sua presenza è stata accertata nella parte meridionale della Sicilia, osservando esemplari catturati vivi e uccisi in strada nel territorio di Licata, nella costa meridionale, vicino al fiume Salso[3][6][7].
Già in passato si erano avute segnalazioni di questa specie nel territorio di Licata, ma la conferma dell'esistenza di una popolazione riproduttiva era sinora mancata. La sua introduzione viene attribuita agli antichi Greci, che abitarono a lungo nell'area, presso i quali tali ofidi potrebbero essere stati utilizzati per rituali bellici[3]; attorno all'area del ritrovamento si consumarono in effetti due note battaglie (405 a.C. circa/310 a.C.), nella colonia dell'antica Imera.
Carl Nilsson Linnaeus, Systema naturæ per regna tria naturæ, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, diferentiis, synonymis, locis. Stockholm, 1758, L. Salvius. Tomus I. Editio Decima, Reformata. (Anguis jaculus, p. 228). (anche on-line)
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