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La tartaruga comune o tartaruga caretta (Caretta caretta (Linnaeus, 1758)[2]) è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. Fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo, la specie è diffusa in molti mari del mondo: oltre che negli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, si può trovare nel mar Nero.

Disambiguazione – "Caretta" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Caretta (disambigua).
Come leggere il tassobox
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Caretta caretta
Caretta caretta
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Superfamiglia Chelonioidea
Famiglia Cheloniidae
Sottofamiglia Cheloniinae
Genere Caretta
Specie C. caretta
Nomenclatura binomiale
Caretta caretta
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Testudo caretta

Areale

Respira con il naso, con la bocca, e con un buco che si trova nella parte anteriore del corpo.


Descrizione


Le tartarughe marine sono animali che si sono adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di 4 zampe al posto delle pinne come un comune animale marino. Alla nascita è lunga circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, con massa variabile tra i 100 ed i 160 kg. La testa è grande, con il rostro molto incurvato. Gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti.

Ha un carapace di colore rosso marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone giallastro, a forma di cuore, spesso con larghe macchie arancioni, dotato di due placche prefrontali ed un becco corneo molto robusto. Lo scudo dorsale del carapace è dotato di cinque coppie di scuti costali; lo scudo frontale singolo porta cinque placche. Ponte laterale fra carapace e piastrone con tre (di rado 4-7) scudi inframarginali a contatto sia con gli scudi marginali che con quelli del piastrone.

Gli esemplari giovani spesso mostrano una carena dorsale dentellata che conferisce un aspetto di "dorso a sega". I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni. Anche le unghie degli arti anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina.


Biologia


Una Caretta caretta in superficie per respirare
Una Caretta caretta in superficie per respirare

Di Caretta caretta, come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco. Come tutti i rettili, hanno sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.


Riproduzione


Tracce di tartarughe marine comuni tornate in acqua dopo la deposizione delle uova
Tracce di tartarughe marine comuni tornate in acqua dopo la deposizione delle uova
Piccolo appena nato

In estate maschi e femmine si danno convegno nelle zone di riproduzione, al largo delle spiagge dove le seconde sono probabilmente nate. Hanno infatti un'eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. Alcuni studi hanno dimostrato che le piccole appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate geomagnetiche del nido ed altre caratteristiche ambientali che consentono un imprinting della zona di origine[3].

Gli accoppiamenti avvengono in acqua: le femmine si accoppiano con diversi maschi, collezionandone il seme per le successive nidiate della stagione; il maschio si porta sul dorso della femmina e si aggrappa saldamente alla sua corazza, utilizzando le unghie ad uncino degli arti anteriori, poi ripiega la coda e mette in contatto la sua cloaca con quella della femmina. La copula può durare diversi giorni.

Avvenuto l'accoppiamento, le femmine attendono per qualche giorno in acque calde e poco profonde il momento propizio per deporre le uova; in ciò sono facilmente disturbate dalla presenza di persone, animali, rumori e luci. Giunte, con una certa fatica, sulla spiaggia vi depongono fino a 200 uova, grandi come palline da ping pong, disponendole in buche profonde, scavate con le zampe posteriori. Quindi le ricoprono con cura, per garantire una temperatura d'incubazione costante e per nascondere la loro presenza ai predatori. Completata l'operazione, fanno ritorno al mare. È un rito che si può ripetere più volte nella stessa stagione, ad intervalli di 10-20 giorni.

Le uova hanno un'incubazione tra i 42 e i 65 giorni (si è registrato un periodo lungo di 90 giorni, a causa di una deposizione tardiva che è coincisa con il raffreddamento del suolo[senza fonte]), e, grazie a meccanismi non ancora chiariti, si schiudono quasi tutte simultaneamente; con differenze sostanziali tra i vari substrati che costituiscono la spiaggia dove è stata fatta la deposizione: la temperatura e l'umidità del suolo, la granulometria della sabbia sono fattori determinanti per la riuscita della schiusa. I suoli molto umidi determinano spesso la perdita delle uova poiché molte malattie batteriche e fungine possono attaccare le uova; inoltre alcuni coleotteri possono raggiungere il nido e parassitarle. La temperatura del suolo determinerà il sesso dei nascituri: le uova che si trovano in superficie si avvantaggiano di una somma termica superiore a quelle che giacciono in profondità, pertanto le uova di superficie daranno esemplari di sesso femminile e quelle sottostanti di sesso maschile[senza fonte].

I piccoli per uscire dal guscio utilizzano una struttura particolare, il "dente da uovo", che verrà poi riassorbito in un paio di settimane. Usciti dal guscio impiegano dai due ai sette giorni per scavare lo strato di sabbia che sormonta il nido e raggiungere la superficie e quindi, in genere col calare della sera, dirigersi verso il mare. In condizioni naturali corrono prontamente verso il mare. Possiamo considerare il piccolo appena nato come una sorta di "robot" il cui programma biologico attiva la ricerca in automatico della fonte più luminosa in un arco sull'orizzonte di 15 gradi. Questa in condizioni normali è rappresentata dall'orizzonte marino su cui luna e/o stelle si riflettono. Ma ormai la forte antropizzazione determina una concentrazione di luci artificiali che spesso disorientano le piccole appena nate, facendole deviare dal cammino, determinando talora la perdita di tutta la nidiata.

Solo una piccola parte dei neonati riesce nell'impresa, cadendo spesso vittima dei predatori; di quelli che raggiungono il mare infine, solo una minima parte riesce a sopravvivere sino all'età adulta. Giunte al mare nuotano ininterrottamente per oltre 24 ore per allontanarsi dalla costa e raggiungere la piattaforma continentale, dove le correnti concentrano una gran quantità di nutrienti.

Dove esattamente trascorrano i primi anni della loro vita è un mistero che i biologi non sono ancora riusciti a spiegare, il cosiddetto "periodo buio"; solo dopo alcuni anni di vita, raggiunte dimensioni che le mettano al riparo dai predatori, fanno ritorno alle zone costiere. Alcune osservazioni, fatte in collaborazione con i pescatori della costa jonica calabrese[senza fonte], hanno consentito di censire diverse centinaia di esemplari quasi coetanei che soggiornano in un punto determinato, di fronte al faro di Capospartivento, dove si incontrano correnti importanti in una zona di calma: al confine delle correnti le tartarughe passerebbero diversi anni prima di iniziare la grande migrazione verso altri mari. Di tanto in tanto emergono dallo specchio d'acqua con la punta del loro naso per la respirazione.


Distribuzione e habitat


Principali punti di nidificazione nel mondo
Principali punti di nidificazione nel mondo

La specie, e le sue sottospecie, risiedono di preferenza in acque profonde e tiepide, prossime alle coste, dell'Oceano Atlantico, del Mar Mediterraneo e del Mar Nero nonché dell'Oceano Indiano e dell'Oceano Pacifico. Le maggiori concentrazioni di questo animale si trovano in Sud-Africa, Florida, Australia, Mozambico e Oman.

Nel Mar Mediterraneo frequenta soprattutto le acque dell'Italia, della Grecia, della Turchia e di Cipro ma anche di Tunisia, Libia, Siria e Israele[4]. Le acque del mar Adriatico nord-occidentale, in particolare nell'area del Delta del Po, costituiscono un sito di foraggiamento stagionale e anche stanziale, di anno in anno sempre più importante, frequentato da svariate decine di migliaia di esemplari, soprattutto subadulti[5].


Siti di nidificazione nel Mar Mediterraneo


Nel Mediterraneo gli ambienti di riproduzione sono ormai limitatissimi per il disturbo umano dovuto al turismo balneare.

Principali siti di nidificazione nel Mediterraneo
Principali siti di nidificazione nel Mediterraneo

Italia

Le principali zone di nidificazione in Italia sono:

Deposizioni occasionali sono state segnalate anche in altre zone:

Le nidificazioni al di fuori del contesto delle aree riproduttive sono spesso ad opera di tartarughe primipare, o non perfettamente in salute che vinte dalle correnti sono costrette a nidificare in località lontane e diverse da quelle naturali. In questi casi le uova possono risultare sterili o non perfettamente formate, ma soprattutto in passato si assisteva alla perdita di quasi tutte le uova per fattori ambientali legati al clima ed ai suoli. In realtà, i cambiamenti climatici in corso favoriscono non solo la deposizione, ma anche il successo riproduttivo in località non usuali alla deposizione stessa.[53][54]


Grecia

Cefalonia - 21 agosto 2018. Censimento da parte dei volontari del luogo, durante una schiusa.
Cefalonia - 21 agosto 2018. Censimento da parte dei volontari del luogo, durante una schiusa.

Turchia


Cipro

Apollo's bay limassol area

Akrotiri beach (ship wreck)


Tunisia


Libia

La Libia è un paese ancora fuori dai circuiti turistici, ricco di spiagge incontaminate. Qui nidificano migliaia di tartarughe ogni anno. Lungo i 1 250 chilometri di costa è stata calcolata la presenza di 9 000 nidi.


Egitto


Siria


Israele


Libano


Tassonomia



Sottospecie


Esistono due sottospecie:[senza fonte]


Specie simili


Superficialmente i giovani possono assomigliare alla tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii). Gli adulti hanno qualche somiglianza con la tartaruga franca o tartaruga verde (Chelonia mydas) e con la tartaruga embricata (Eretmochelys imbricata).


Conservazione


La IUCN Red List classifica Caretta caretta come specie vulnerabile (Vulnerable)[1].

La specie è minacciata dall'inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione, dalle collisioni con le imbarcazioni, e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca[4].

In corso di valutazione è l'effetto del riscaldamento globale sulla sex-ratio nei siti classici di riproduzione: essendo il sesso dei nascituri dipendente dalla temperatura d'incubazione, l'aumento di quest'ultima potrebbe determinare una sproporzione di femmine rispetto ai maschi (fino a 99:1), con estinzione di alcune popolazioni[59]. Il successo riproduttivo in siti inusuali molto più a nord di quelli classici[53] potrebbe però compensare questo andamento[59].

La specie è inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[60].

L'istituzione in corso di un'area di protezione marina della Rete Natura 2000 SIC[61], tra Emilia Romagna e Veneto, è volta a tutelare la sempre maggiore popolazione di C. caretta e tursiope troncato nelle acque prossime al Delta del Po.


Note


  1. (EN) Casale, P. & Tucker, A.D. 2015, Caretta caretta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 9 dicembre 2015.
  2. Caretta caretta, su The Reptile Database. URL consultato il 5 maggio 2015.
  3. (EN) Brothers J.R., Lohmann K.J., Evidence for Geomagnetic Imprinting and Magnetic Navigation in the Natal Homing of Sea Turtles, in Current Biology, vol. 25, n. 3, 2015, pp. 392–396.
  4. (EN) Loggerhead turtle, su WWF. URL consultato il 20 aprile 2015.
  5. Vecchio, S. e Pari, S., Tartarughe dell’Adriatico (PDF), in Storie Naturali, n. 8, Regione Emilia Romagna, 2014.
  6. Nido di Caretta caretta a Borgo Bonsignore, su corrieredisciacca.it.
  7. Calogero Giuffrida, Ecco la prima Caretta di Giallonardo attesa la maxi schiusa (video), su Agrigento Oggi, 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2015).
  8. agrigentonotizie.it, http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/ispezione-nido-caretta-caretta-102-schiuse-sciacca-4-settembre-2015.html.
  9. Tartarughe marine, si schiude il nido di Sciacca. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  10. Corriere Di Sciacca : Nidi Di Tartarughe Marine A San Marco: Una Risorsa, Non Un Problema (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2013).
  11. TartaClubItalia • Leggi argomento - Sciacca - si schiudono uova di Caretta caretta.
  12. Tartaruga depone 60 uova a Mondello (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2013). 15 luglio 2013
  13. Gea, approdo infausto a Manfria per una tartaruga Caretta-Caretta, su corrieredigela.it.
  14. Nel 2012 vennero segnalate 45 uova, vedi Claudia Campese, Playa, tartaruga marina depone 45 uova - Volontari: «Non succedeva da 35 anni»., 11 agosto 2012 su www.meridionews.it.
  15. Catania – In spiaggia le onde “scoprono” un nido di Caretta caretta (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015)., Geapress.org, 30 luglio 2015.
  16. Caretta caretta, miracolo alla Plaja., Argocatania.org, 7 agosto 2015.
  17. In totale hanno raggiunto il mare 28 piccoli: Luisa Santangelo, Playa, si schiudono le uova di Caretta Caretta - Tartarughe avvistate dai clienti di una discoteca., 28 agosto 2015 su www.meridionews.it.
  18. Luisa Sant'Angelo, Playa, ieri nate quattro tartarughe marine - «Ma lidi e cemento scoraggiano le madri»., 7 settembre 2015 su www.meridionews.it
  19. http://catania.meridionews.it/articolo/45785/tartaruga-caretta-caretta-salvata-al-porto-di-ognina-volontari-si-trasformano-in-una-ambulanza-umana/
  20. http://meridionews.it/articolo/45133/pozzallo-caretta-caretta-deposita-le-uova-a-pietrenere-eravamo-in-spiaggia-labbiamo-vista-uscire-dallacqua/
  21. http://meridionews.it/articolo/44765/le-uova-di-caretta-caretta-nella-spiaggia-di-montalbano-il-video-dei-volontari-che-salvano-il-nido-da-mareggiata/
  22. http://www.corrierediragusa.it/articoli/attualit%E0/ispica/35590-caretta-caretta-depone-uova-su-spiaggia-di-s-maria-focallo.html
  23. NASCITA NON SEGNALATA DI TARTARUGHE MARINE A TRE FONTANE STUPENDO ESEMPIO DI SENSIBILITÀ CIVICA, in Campobello News, 5 settembre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  24. Calatabiano, a San Marco due esemplari di Caretta caretta vengono alla luce nella notte di San Lorenzo, su gazzettinonline.it, 13 agosto 2018.
  25. Tartaruga depone uova sulla spiaggia di San Saba, su messinaora.it, 2 agosto 2020.
  26. Facebook, su facebook.com. URL consultato il 28 giugno 2021.
  27. TARTARUGHE: SORPRESA, TORNANO A NIDIFICARE IN CALABRIA, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 28 giugno 2021.
  28. Campomarino di Maruggio, niente nido di tartaruga caretta-caretta.
  29. Taranto, la nascita delle tartarughe: 16 caretta caretta raggiungono il mare, su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 7 agosto 2017. URL consultato l'8 agosto 2017.
  30. http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?idArchivio=2&id=3350&startRec=0[collegamento interrotto]
  31. http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/07/09/villasimius_tartaruga_depone_le_uova_nella_spiaggia_di_campus-68-513854.html
  32. ::Il mare e il male di Cuma « www.cirobiondi.it. URL consultato il 10 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2007).
  33. 44 tartarughine “Caretta caretta” sul litorale casertano. URL consultato il 10 novembre 2022 (archiviato il 21 ottobre 2021).
  34. sito = CampaniasuWeb.it [collegamento interrotto], su campaniasuweb.it.
  35. https://www.infocilento.it/2018/09/09/il-cilento-dei-record-nate-altre-102-tartarughe-caretta-caretta/
  36. Salerno, sorpresa in spiaggia: tartaruga depone uova, su repubblica.it, 31 luglio 2014. URL consultato il 20 aprile 2015.
  37. La tartaruga caretta caretta preferisce il Cilento, altra nidificazione, questa volta ad Ascea, su cilentonotizie.it, 18 luglio 2015. URL consultato il 18 luglio 2015.
  38. Ufficio di gabinetto del Sindaco, Caretta Caretta depone le uova sulla spiaggia di Roseto, in , 15 settembre 2013. URL consultato il 20 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2015).
  39. Foto Scarlino, sulla spiaggia nascono 22 piccole Caretta Caretta - 1 di 6 - Firenze - Repubblica.it.
  40. La carica delle 103 tartarughe si tuffa nel mare dell'Elba. URL consultato il 20 agosto 2017.
  41. La nascita delle tartarughe tra i bagnanti - TGR Toscana, in TGR. URL consultato il 12 settembre 2018.
  42. Tartarughe Caretta caretta, diminuiscono i nidi: sono 4 in Toscana, su gonews.it, 9 settembre 2022. URL consultato il 9 settembre 2022.
  43. Redazione, Tartarughe Caretta caretta: nidi a Marina di Pietrasanta, su www.lagazzettadiviareggio.it. URL consultato il 9 settembre 2022.
  44. Ardea, tartaruga depone le uova tra gli ombrelloni al lido dei Coralli. URL consultato il 29 agosto 2017.
  45. http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsdettaglio&id=4405
  46. Tartaruga nidifica sulla spiaggia di Montalto di Castro.
  47. Da Marina di Cerveteri a Palo, la tartaruga caretta caretta ha finalmente depositato le uova, su BaraondaNews.it - Quotidiano online di ladispoli cerveteri e litorale nord di Roma, 3 agosto 2020. URL consultato il 4 agosto 2020.
  48. redazione, Le tartarughe marine scelgono la spiaggia di Terracina per deporre le uova, su h24 notizie - portale indipendente di news dalla provincia, 1º luglio 2021. URL consultato l'11 agosto 2021.
  49. Ostia, sorpresa in spiaggia: tartaruga Caretta Caretta depone più di 100 uova, su RomaToday. URL consultato il 3 settembre 2021.
  50. Un altro nido di tartaruga scoperto a Ostia: è il quinto nel Lazio dall'inizio dell'estate, su la Repubblica, 6 luglio 2021. URL consultato il 3 settembre 2021.
  51. corrieredelveneto.corriere.it, https://corrieredelveneto.corriere.it/venezia-mestre/cronaca/21_luglio_10/jesolo-evento-eccezionale-spiaggia-tartaruga-marina-depone-uova-aaf65ece-e1a8-11eb-90c8-ef43d9acdd2b.shtml?refresh_ce-cp.
  52. articolo da "il Gazzettino", su ilgazzettino.it.
  53. articolo da .itadria, su adria.italiani.it.
  54. Arriva la conferma: a Finale Ligure la prima nidificazione di tartaruga marina in Liguria, su primocanale.it. URL consultato il 16 settembre 2021.
  55. Clarke M., Campbell A. C., Waheed Salam Hameid, Ghoneim S., Preliminary report on the status of marine turtle nesting populations on the Mediterranean coast of Egypt, in Biological Conservation 2000; 94(3): 363-371.
  56. (EN) Brian Groombridge, Marine Turtles in the Mediterranean: Distribution, Population Status, Conservation, 1990, p.  35..
  57. (EN) Demirayak F., Sadek R., Hraoui-Bloquet S., Khalil M., Marine turtle nesting activity assessment on the Lebanon coast. Phase I: Survey to identify nesting sites and fishery interaction. URL consultato il 10 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2022).
  58. (EN) N. Mrosovsky e Jane Provancha, Sex ratio of hatchling loggerhead sea turtles: data and estimates from a 5-year study, in Canadian Journal of Zoology, vol. 70, n. 3, 1º marzo 1992, pp. 530–538, DOI:10.1139/z92-080. URL consultato il 17 gennaio 2022.
  59. CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
  60. Sito marino della Rete Natura 2000 SIC, su ambiente.regione.emilia-romagna.it.

Bibliografia



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[es] Caretta caretta

La tortuga boba (Caretta caretta)[6] es la única especie del género Caretta, que pertenece a la familia Cheloniidae, dentro de la superfamilia de las tortugas marinas. Habita en el océano Atlántico, Pacífico e Índico, así como el Mediterráneo.

[fr] Caretta caretta

Caouanne, Caret
- [it] Caretta caretta

[ru] Логгерхед

Логгерхед[1][2], головастая черепаха[2], головастая морская черепаха[1] или каретта[1] (лат. Caretta caretta) — вид морских черепах, единственный представитель рода логгерхеды[1] или головастые морские черепахи[1] (Carreta Rafinesque, 1814).



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