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Ambystoma mexicanum (Shaw, 1789), comunemente chiamato axolotl (pron. /aksoˈlɔtl/[2], dal nahuatl classico āxōlōtl, [aː'ʃoːloːtɬ]) o assolotto[3][4] (in spagnolo ajolote, [aχo'lote]), è una salamandra pedomorfica originaria di Città del Messico.[5] È considerato una specie a rischio estremamente alto di estinzione in natura, per diversi fattori quali la pesca, l'inquinamento e la perdita del proprio habitat.

Come leggere il tassobox
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Axolotl
Degli esemplari di axolotl in cattività
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Sottoclasse Lissamphibia
Ordine Caudata
Famiglia Ambystomatidae
Genere Ambystoma
Specie A. mexicanum
Nomenclatura binomiale
Ambystoma mexicanum
Shaw, 1789
Sinonimi

Gyrinus mexicanus

Nomi comuni

Axolotl, assolotto

Sono elencati come categoria II nella convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[6]


Descrizione


Un adulto maturo di axolotl, tra i 10 e i 15 anni di vita, varia dai 15 ai 25 cm di lunghezza, mentre sopra i 30 cm è abbastanza raro.

La testa è ampia e gli occhi non hanno palpebre. Gli arti sono poco sviluppati e posseggono dita lunghe e sottili. I maschi si differenziano dalle femmine per l'ampio canale genitale mentre le femmine riescono a riempire il proprio corpo di uova al momento della riproduzione. Tre paia di branchie si trovano dietro la testa e vengono utilizzate per smuovere e ossigenare l'acqua, mentre quattro branchie esterne allineate alle branchie anteriori si trovano nascoste nella parte posteriore.

Gli axolotl hanno denti rudimentali a malapena visibili che potrebbero essere nati durante un processo di metamorfosi dell'animale: questi animali si nutrono principalmente per suzione grazie anche all'azione delle branchie anteriori che vengono utilizzate per bloccare la preda. Le branchie posteriori sono usate per la respirazione, anche se l'axolotl può respirare anche ingoiando l'aria dalla superficie esterna.

Gli axolotl hanno quattro diverse pigmentazioni che nel momento della muta possono creare differenti varianti. Normalmente il colore della pelle è marrone scuro con macchioline dorate e un sottotono olivastro. I quattro tipi sono leucistico (rosa pallido con occhi neri), albino (dorato con occhi dorati), assantico (grigio con occhi neri) e melanoide (tutto nero senza macchie dorate o sottotono olivastro). In aggiunta a queste varianti c'è un'ampia varietà nella grandezza, nella frequenza e nell'intensità delle macchie dorate e una mutazione che porta alla formazione di un mantello pezzato bianco e nero una volta raggiunta la maturità. Gli axolotl godono di una seppur limitata capacità di alterare i colori della propria livrea per mimetizzarsi meglio nell'ambiente circostante.


Distribuzione e habitat


Allo stato naturale l'axolotl era endemico del lago di Xochimilco, che si trova a 20 km a sud-est della Città del Messico.[7]


Biologia


Un axolotl leucistico
Un axolotl leucistico

La neotenia è stata osservata in tutte le famiglie di anfibi urodeli come la salamandra e l'axolotl (larva di Ambystoma mexicanum) in cui sembra essere un meccanismo di sopravvivenza solo in ambienti acquatici di montagna e di collina con poco nutrimento e in particolare con poco iodio. In questo modo le salamandre possono riprodursi e sopravvivere nella forma piccola e meno dispendiosa dello stadio larvale, il quale essendo acquatico richiede cibo di minore qualità e quantità rispetto al più grosso adulto, che è terrestre e carnivoro. Se le larve di salamandra ingeriscono una sufficiente quantità di iodio, direttamente o indirettamente attraverso il cannibalismo, rapidamente iniziano la metamorfosi e si trasformano in forme adulte terrestri più grosse e con maggiori richieste alimentari.


Alimentazione


La specie si nutre di ogni forma di vita a portata della sua bocca, dai pesciolini ai piccoli crostacei, molluschi e anche di pezzi di salmone.


Riproduzione


Si riproduce per pedogenesi. Le larve prodotte in un primo tempo non porteranno a individui maturi, solamente da larve venute fuori da una seconda riproduzione si avranno individui adulti.[senza fonte] con riproduzione sessuata (cioè riproduzione con un maschio e una femmina).


Rigenerazione


Se danneggiato, questo animale è capace di rigenerare senza cicatrici, arti, polmoni, midollo spinale e persino parti del cervello. Sembra che questa caratteristica molto particolare derivi da delle cellule molto simili a quelle staminali adulte presenti nei mammiferi.[8]


Conservazione


L'axolotl è divenuto un organismo modello e animale da compagnia da diversi anni, viene quindi riprodotto con successo in cattività ma in natura è vicino all'estinzione. Nel corso degli anni il numero degli axolotl trovati è risultato essere sempre inferiore. Al contrario, il numero dei pesci esotici, come le carpe, che si nutrono di uova e larve di questa specie risultano in aumento nel lago di Xochimilco, oggetto di scarichi inquinanti.

Una recente indagine scientifica, nel 2014, non ha rivelato axolotl, anche se gli animali catturati allo stato selvatico si trovano ancora nel mercato locale, il che indica che i pescatori ancora sanno dove trovarli. Un tempo veniva consumato come prelibatezza locale finché non lo si considerò a rischio e quindi ne fu proibita la pesca.[1]


Note


  1. (EN) Luis Zambrano et al. 2010, Ambystoma mexicanum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 24 marzo 2019.
  2. Luciano Canepari, axolotl, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  3. Assolotto, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
  4. Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "axolotl", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2016, ISBN 978-88-397-1478-7.
  5. (EN) Ambystoma mexicanum (Axolotl), su iucnredlist.org. URL consultato il 26 novembre 2022.
  6. (EN) Appendices | CITES, su cites.org. URL consultato il 26 novembre 2022.
  7. (EN) Associated Press in Mexico City, Mexico's 'water monster' the axolotl may have vanished from natural habitat, su the Guardian, 29 gennaio 2014. URL consultato il 18 aprile 2018.
  8. https://www.nature.com/nature/journal/v460/n7251/abs/nature08152.html#a1

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[es] Ambystoma mexicanum

El ajolote (del náhuatl āxōlōtl  [aːˈʃoːloːtɬ] (?·i) «ā» -atl- ‘agua’, «xōlōtl» ‘extraño, monstruo’: "monstruo de agua") (Ambystoma mexicanum), es una especie de anfibio caudado ambistomátido del género Ambystoma relacionado con la salamandra tigre.[3][4] Fue descrito originalmente por George Kearsley Shaw y Frederick Polydore Nodder. Es endémico del sistema[5] lacustre de la Cuenca de México y ha tenido una gran influencia en la cultura mexicana. Se encuentra en peligro crítico de extinción por la pérdida de hábitat, introducción de peces exóticos, sobreexplotación, contaminación y su consumo como alimento.[1] Es una especie neoténica, es decir, puede alcanzar la madurez sexual reteniendo sus características larvarias, es decir, no completando el proceso de metamorfosis al contrario que la mayoría de los anfibios.[6][1]

[fr] Axolotl

L’Axolotl, Ambystoma Mexicanum, est une espèce de salamandre néoténique faisant partie de l'ordre des urodèles et de la famille des Ambystomatidae[1].
- [it] Ambystoma mexicanum



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