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Lessingianthus H.Rob., 1988 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
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Lessingianthus
Lessingianthus glabratus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Lepidaploinae
Genere Lessingianthus
H.Rob., 1988
Classificazione Cronquist
taxon non contemplato
Specie
(Vedi testo)

Etimologia


Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Harold Ernest Robinson (1932-2020) nella pubblicazione " Proceedings of the Biological Society of Washington" ( Proc. Biol. Soc. Washington 101(4): 939) del 1988.[3]


Descrizione


Il portamentoLessingianthus roseus
Il portamento
Lessingianthus roseus
Le foglieLessingianthus monocephalus
Le foglie
Lessingianthus monocephalus
InfiorescenzaLessingianthus rubricaulis
Infiorescenza
Lessingianthus rubricaulis
I fioriLessingianthus ammophilus
I fiori
Lessingianthus ammophilus

Le piante di questa voce hanno un habitus erbaceo perenne (talvolta sono xilopodiali). La pubescenza è formata da peli semplici.[4][5][6][7][8]

Le foglie lungo il fusto sono disposte normalmente in modo alterno e sono sessili. La lamina è intera e in genere ha la forma lanceolata. I margini sono interi. La consistenza può essere coriacea. Le venature sono pennate.

Le infiorescenze sono di tipo semplice o cimoso-seriale, terminale o ascellare, formate da alcuni capolini sessili o peduncolati. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro composto da 45 - 100 brattee disposte su 4 - 6 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee, in genere persistenti, si presentano con forme lineari, diritte e pungenti. Il ricettacolo può essere provvisto di pagliette oppure no.

I fiori, 15 - 50 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno cilindrica, hanno 5 coste con la superficie glabra e senza ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato da corti a moderatamente allungati; non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, di norma è persistente, è formato da setole capillari insieme a squamelle in una o più serie.


Biologia



Distribuzione e habitat


La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Sud America.[2]


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]


Filogenesi


Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lepidaploinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[16] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lepidaploinae appartengono al subclade relativo all'America tropicale (l'altro subclade americano comprende anche specie del Nord America e del Messico).[17]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • l'infiorescenza è cimosa-seriale;
  • la pubescenza è fatta di peli semplici o a forma di "T";
  • l'involucro è persistente con ricettacolo privo di pagliette;
  • gli acheni sono privi di fitomelanina;
  • il polline tricolporato è echino-lophato;
  • l'areale principale di questo gruppo è l'America tropicale.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lepidaploinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] La costituzione di questo gruppo è relativamente recente (2009); in precedenza tutti i generi della sottotribù erano descritti all'interno della sottotribù Vernoniinae.[7] Nell'ambito della tribù Lepidaploinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione abbastanza "centrale" insieme alle sottotribù Vernoniinae, Chrestinae e Elephantopinae. Attualmente la sottotribù Lepidaploinae, così come è circoscritta, non risulta monofiletica.[17]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Lessingianthus ) sono:[7]

  • il polline hanno dei "colpi" (aperture allungate) che raggiungono i poli e tre distinte lacune equatoriali;
  • i capolini sono grandi (1 cm di lunghezza);
  • la base dello stilo è usualmente priva di nodi.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 34.[7][8]


Elenco delle specie


Questo genere ha 144 specie:[2]

A

B

C

D

E

F

G

H

I

L

M

N

O

P

R

S

T

U

V

W

X

Y

Z


Sinonimi


Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]


Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  3. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  4. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  5. Strasburger 2007, pag. 860.
  6. Judd 2007, pag.517.
  7. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 156.
  8. Funk & Susanna 2009, pag. 443.
  9. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  10. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  11. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  12. Judd 2007, pag. 523.
  13. Judd 2007, pag. 520.
  14. Strasburger 2007, pag. 858.
  15. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  16. Susanna et al. 2020.
  17. Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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