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Elephantopinae Less., (1830) è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni di origine africana, appartenenti alla famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Come leggere il tassobox
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Elephantopinae
Elephantopus tomentosus
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Elephantopinae
Less., 1830
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Elephantopinae
Generi

Etimologia


Il nome della sottotribù deriva dal suo genere più importante (Elephantopus) che a sua volta deriva da due parole greche elephantos (= elefante) e pous (= piede) che insieme significano "piede di elefante" alludendo probabilmente alle rosette basali tipiche nella maggior parte di queste piante[3], ed è stato definito per la prima volta dal botanico tedesco Christian Friedrich Lessing (Syców, 1809 – Krasnojarsk, 1862) nella pubblicazione "Linnaea; Ein Journal für die Botanik in ihrem ganzen Umfange. Berlin - 5: 135. Jan 1830" del 1830.[4]


Descrizione


Il portamentoOrthopappus angustifolius
Il portamento
Orthopappus angustifolius
Le foglieElephantopus scaber
Le foglie
Elephantopus scaber
I fioriElephantopus carolinianus
I fiori
Elephantopus carolinianus

Le piante di questa sottotribù sono erbacee perenni. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici. La parte sotterranea del fusto è un rizoma stolonifero. Alcune specie sono ricoperte da un tomento aracnoide (Caatinganthus).[5][6][7][8][9]

Le foglie si presentano sia sotto forma di rosette basali (soprattutto) che di singole foglie disposte in modo alterno lungo il fusto. La lamina in genere è lineare.

Le infiorescenze sono formate da capolini raccolti in modo corimboso o a glomeruli (spesso con gruppi secondari di capolini). I capolini sono composti da un involucro formato da brattee che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Gli involucri sono formati da una serie di brattee fogliose esterne; normalmente sono 4, 6 o 8 copie di brattee a disposizione decussata, ossia sono a inserzione opposta e incrociate nella loro disposizione ad angolo retto.[10] I ricettacoli sono nudi (senza pagliette a protezione della base dei fiori). In Caatinganthus sono presenti 4 - 6 brattee esterne di tipo foglioso, mentre internamente sono presenti 4 di tipo scarioso. Nelle specie degli altri generi sono presenti solamente 8 brattee in tutto.

I fiori sono pochi (da 2 a 4 in Elephantopus), e sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e normalmente zigomorfi.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma prismatica con 5 - 10 coste; contengono rafidi elongati. Il pappo non è molto vistoso, ed è composto da diverse setole o reste disposte in modo uniseriale.


Distribuzione e habitat


Il gruppo delle Elephantopinae è pantropicale (America centrale e America del sud), ma alcune specie si spingono fino alle aree temperate degli Stati Uniti; due generi sono presenti anche in Africa (Elephantopus, Pseudelephantopus). Alcune specie di questi due generi sono presenti anche in Asia (India).


Sistematica


La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[15], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]


Filogenesi


La sottotribù Elephantopinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[2] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Elephantopinae appartengono al subclade relativo all'America tropicale (l'altro subclade americano comprende anche specie del Nord America e del Messico).[9]

In particolare i generi del Vecchio Mondo (vedi il paragrafo “Distribuzione”), sono di tipo erbaceo con poche brattee involucrali, capolini con 4 fiori, corolla zigomorfa e le pareti delle antere sottili e glabre.

Recentissime analisi (2019) con nuovi metodi filogenomici hanno migliorato la posizione della sottotribù. In particolare Elephantopinae appartiene al gruppo di sottotribù che si sono evolute, nell'ambito della tribù, per ultime. Questo gruppo comprende le sottotribù Vernoniinae, Lepidaploinae, Chrestinae e Dipterocypselinae.[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]

  • le infiorescenze si presentano composite;
  • le corolle sono liguliformi (fortemente zigomorfe) con profonde insenature.

In precedenza i generi della sottotribù erano descritti all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8]

Il numero cromosomico del gruppo varia da 2n = 22 (Elephantopus e Orthopappus) a 2n = 26 (Pseudelephantopus).[9]


Composizione della sottotribù


Questa sottotribù comprende 4 generi e 26 specie.[8][9]

GenereN. specieDistribuzioneCaratteri principali
Caatinganthus H. Rob., 19992Brasile (settentrionale)La corolla è actinomorfa. - Le piante sono prive di rosette basali.
Elephantopus L., 175321America del nord-est e aree pantropicaliIl numero cromosomico è 2n = 22. - Il pappo è formato da 5 robuste setole (raramente di più). - Il polline è "lophato".
Orthopappus Gleason, 1906Una specie:
(O. angustifolius (Sw.) Gleason)
America tropicaleIl pappo è formato da diverse setole capillari. - Il polline non è "lophato" e provvisto di diverse creste echinate.
Pseudelephantopus Rohr, 17922America tropicaleLa corolla è zigomorfa con profonde insenature. - Le foglie in prevalenza sono raccolte in rosette basali. - Le setole del pappo sono contorte. - Il numero cromosomico è 2n = 26.

Chiave per i generi


I generi di questa sottotribù si individuano secondo i seguenti caratteri:[9]

Caatinganthus.
  • 2A: il pappo è formato da 5 setole contorte; il numero cromosomico di queste specie è 2n = 26;
Pseudelephantopus.
  • 2B: il pappo è formato da barbe dritte o setole; il numero cromosomico di queste specie è 2n = 22;
  • 3A: il pappo è formato normalmente da 5 forti setole, raramente di più; nel polline la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni;
Elephantopus.
  • 3B: il pappo è formato da molte setole capillari; nel polline la parte più esterna dell'esina non è sollevata a forma di creste e depressioni;
Orthopappus.

Note


  1. (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. Susanna et al. 2020.
  3. eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 4-febbraio-2014.
  4. The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 4-febbraio-2014.
  5. Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. Strasburger 2007, pag. 860.
  7. Judd 2007, pag.517.
  8. Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 163.
  9. Funk & Susanna 2009, pag. 450.
  10. Musmarra, pag. 430.
  11. Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. Judd 2007, pag. 523.
  15. Judd 2007, pag. 520.
  16. Strasburger 2007, pag. 858.
  17. World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  18. Siniscalchi et al. 2019.

Bibliografia



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