Ekmania lepidota Gleason, 1919 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Ekmania lepidota è anche l'unica specie del genere Ekmania Gleason, 1919.[1][2][3]
![]() | |
---|---|
![]() | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Vernonioideae |
Tribù | Vernonieae |
Sottotribù | Piptocarphinae |
Genere | Ekmania Gleason, 1919 |
Specie | E. lepidota |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Vernonieae |
Genere | Ekmania |
Specie | E. lepidota |
Nomenclatura binomiale | |
Ekmania lepidota Gleason, 1919 | |
Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico Henry Allan Gleason (1882-1975) nella pubblicazione " Bulletin of the Torrey Botanical Club. New York" ( Bull. Torrey Bot. Club 46: 250) del 1919.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta nella stessa pubblicazione.
L'habitus di queste piante è di tipo arbustivo con copertura tipo lepidota; sono presenti anche portamenti tipo vite. In queste specie è presente una pubescenza per peli di tipo stellato. Gli organi interni contengono lattoni sesquiterpenici.[5][6][7][8][9]
Le foglie lungo il caule sono disposte sia in modo opposto che in modo alternato. La forma della lamina è più o meno lanceolata con apici acuti. I margini sono interi e piatti. Le pagine fogliari sono discolori. Le venature della pagina fogliare sono di tipo pennato. In alcuni casi il picciolo è lobato o alato.
Le infiorescenza, terminali, sono composte da capolini in agglomerati tipo corimboso. Le infiorescenze sono sottese da piccole fogliose brattee subinvolucrali. I capolini (sessili o peduncolati) sono composti da un involucro formato da circa 30 brattee embricate in 4 - 5 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee dell'involucro sono per lo più decidue. Il ricettacolo è privo di pagliette.
I fiori, circa 12 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma da cilindrica a prismatica e con 10 coste (non sono bicornuti), hanno la superficie sericea con ghiandole. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi allungati (o possono mancare); non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo, biseriato, è formato internamente da poche setole piatte e decidue; mentre esternamente le setole sono laciniate raggruppate in un collare e sono persistenti.
Le piante di questo gruppo sono distribuite a Cuba.[2]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]
Le piante di questo gruppo appartengono alla sottotribù Piptocarphinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Piptocarphinae appartengono al clade relativo all'America.[18]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]
Altre caratteristiche, ritenute in passato più significative, come le punte smussate dei peli dello stilo e i peli stellati, ora sono considerate caratteristiche secondarie o “deboli”.[19]
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Piptocarphinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9] Alle analisi del DNA la sottotribù appare parafiletica e con le sottotribù Vernoniinae, Lepidaploinae e Elephantopinae forma un "gruppo fratello".[18]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Ekmania ) sono:[8]
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Altri progetti
![]() |