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Il Neoboletus luridiformis, ex Neoboletus erythropus ex 'Boletus erythropus (Neoboletus praestigiator, Neoboletus xanthopus), comunemente chiamato porcino dal piede rosso', è un fungo della famiglia delle Boletaceae, commestibile solo dopo cottura in quanto contiene una tossina termolabile. È conosciuto con l'epiteto " premio del micologo ", grazie alla sua bontà come commestibile, spesso sconosciuta ai fungaioli, che disdegnano i porcini a pori rossi e con la carne virante al blu.

Come leggere il tassobox
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Neoboletus luridiformis
Neoboletus luridiformis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Genere Neoboletus
Specie B. luridiformis
Nomenclatura binomiale
Neoboletus luridiformis
Pers. ( Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini, 2014
Sinonimi
  • Neoboletus erythropus
  • Boletus erythropus
  • Boletus miniatoporus Secr.
  • Boletus luridiformis Rostkovius
  • Tubiporus erythropus (Fr.) Maire, (1937)
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Caratteristiche morfologiche
Neoboletus luridiformis

Cappello convesso

Imenio pori

Lamelle no

Sporata oliva

Velo nudo

Carne virante

Micorrizico

Commestibile dopo cottura

Descrizione della specie



Cappello


Diametro fino a 20 cm, occasionalmente fino a 30 cm, prima emisferico, poi convesso per poi diventare appianato, con cuticola opaca, asciutta e finemente vellutata, leggermente vischiosa con il tempo piovoso, carnoso, sodo, colore bruno scuro o rosso mattone o rossastro, di solito uniforme, con velature olivastre, talvolta bruno seppia, con margine prima involuto, poi regolare, spesso eccedente.


Gambo


Bulboso, corto, carnoso, robusto, prima panciuto allo stato giovanile, poi, più tardi, cilindrico, ingrossato alla base, colore di fondo sul giallo arancio, caratterizzato da puntinature o granulazioni sul rosso scuro, più scuro alla base dove assume una colorazione rossastra. Se manipolato vira al blu. Culinariamente senza valore.


Tubuli


Abbastanza lunghi, non aderenti, completamente liberi al gambo, gialli, alla sezione verdastri, sottili.


Pori


Piccoli e rotondi, prima giallastri, poi rosso-arancio, viranti rapidamente al blu se toccati.


Spore


12-17 x 5-7 µm, fusiformi, lisce, bruno-olivastre in massa, giallastre

Esemplare dal gambo ingrossato
Esemplare dal gambo ingrossato

Carne


Soda, compatta negli esemplari giovani, molliccia in quelli adulti, di colore giallo limone, al taglio diventa subito verde azzurro (3-4 secondi), poi si scurisce lentamente diventando grigio verdastra, all'estremità assume una colorazione vinosa.


Habitat


Fungo simbionte, piuttosto comune, fruttifica da maggio ad ottobre sotto latifoglie e conifere in zone collinari e montuose, raramente in pianura.
A volte gregario. Cresce con particolare proliferazione sull'Etna e rappresenta nelle antiche tradizioni culinarie locali etnee un'ottima pietanza dopo le adeguate procedure di cottura.

Da alcuni è considerato uno dei "funghi spia" perché di solito, inizia a fruttificare dai 3 ai 7 giorni prima dei Porcini, anche perché ne condivide l'habitat.[1]


Commestibilità


Buona, ma richiede cottura prolungata, in quanto contiene una tossina termolabile, inattivata intorno ai 70 °C, che ne impedisce il consumo crudo. Se non cotto adeguatamente può causare gastroenteriti di lieve entità unitamente a brevi ma pur sempre fastidiosi episodi di diarrea, nausea e vomito.[2]

È un fungo molto ambito nelle regioni alpine e nel nord Europa ed ha un'ottima resa a causa della sua consistenza: il sapore ricorda vagamente quello delle melanzane.[1]


Preparazione


Il fungo va cotto a lungo: il metodo più comune consiste nel cuocere i funghi a pezzi o fette per 20 minuti direttamente nel modo voluto, il più prudente prevede anche una prebollitura a pezzi per 30 minuti, buttando via l'acqua di cottura. Si sappia che la prebollitura diminuisce drasticamente il valore gastronomico di questo fungo.
In ragione della sensibilità individuale e della concentrazione di tossina, variabile con la zona di raccolta, non è possibile specificare un metodo univoco. In assenza di consolidate abitudini personali, familiari o locali, si raccomanda prudenza.


Etimologia


Dal greco eruthrós (ἐρυθρός) = rosso e poús (πούς) = piede, cioè dal "piede rosso".


Specie simili


Può essere confuso altri boleti a pori rossi:


Sinonimi e binomi obsoleti



Nomi comuni



Note


  1. Boletus erythropus - Porcino dal Piede Rosso, su mondofunghi.com.
  2. Sito dell'Associazione Micologica Naturalistica Italiana - sezione Lazio, su micoweb.it. URL consultato il 21 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2013).

Bibliografia



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