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La sfinge del tabacco (Manduca sexta (Linnaeus, 1763))[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America Settentrionale, Centrale e Meridionale.

Come leggere il tassobox
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Sfinge del tabacco
Maschio di Manduca sexta
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Sphinginae
Tribù Sphingini
Genere Manduca
Specie M. sexta
Nomenclatura binomiale
Manduca sexta
(Linnaeus, 1763)
Sinonimi

Sphinx carolina
Linnaeus, 1764
Sphinx lycopersici
Boisduval, 1875
Sphinx sexta
Linnaeus, 1763

Sottospecie
  • Manduca sexta sexta
  • Manduca sexta caestri
  • Manduca sexta jamaicensis
  • Manduca sexta leucoptera
  • Manduca sexta paphus
  • Manduca sexta saliensis

Descrizione



Adulto


L'ala anteriore, che mostra un colore di fondo brunastro, presenta superiormente una linea bianca zigzagante, in posizione submarginale, solitamente abbastanza evidente.[2][3]
La pagina superiore dell'ala posteriore, anch'essa brunastra, evidenzia invece delle bande scure, variabili in larghezza e posizione, intervallate da spazi bianchi che talvolta possono essere ombreggiati di bruno, come nel caso della sottospecie jamaicensis.[2][3] Il termen risulta lievemente dentellato, specialmente nell'ala posteriore.[2]
Le pagine inferiori delle due ali si mostrano marroncine, di una tonalità più tenue rispetto alle superiori, e nel maschio mostrano disegni leggermente più marcati.[3]
Nell'apparato boccale il secondo segmento del palpo labiale ha una lunghezza pari alla propria larghezza, e risulta arrotondato ventralmente.[3]
Nelle zampe anteriori, la tibia risulta corta e tozza, appena più lunga del primo tarsomero, il quale appare esternamente provvisto di quattro spine più lunghe, e di altre più ridotte; al contrario, le tibie del secondo e terzo paio di zampe hanno la stessa lunghezza del primo tarsomero. Il tarso delle zampe anteriori è più lungo nelle femmine, ed ha numero maggiore di piccole spine.[3]
Il torace e l'addome sono marroncini, il secondo più scuro e allungato nel maschio; la parte ventrale dell'addome, più chiara, rivela sterniti provvisti di spine ridotte, mentre sui fianchi si scorgono bande giallastre intervallate da altre più strette e scure.[2][3]
Le antenne sono filiformi e lievemente uncinate all'apice, più spesse e con uncino più corto nel maschio.[3]
Nel genitale maschile, l'uncus è alquanto dilatato nella parte subapicale, e dorsalmente molto convesso. Pure lo gnathos appare ricurvo dorsalmente e con margini dilatati prima dell'apice, con le porzioni ipertrofiche poste in posizione angolata l'una rispetto all'altra. L'edeago rivela un breve dente acuminato in posizione terminale, come in Manduca diffissa petuniae.[3]
L'apertura alare va da 95 a 120 mm nel maschio e da 59 a 65 mm nella femmina.[4]


Uovo


Le uova sono sferoidali e verdi traslucide. Vengono deposte, singolarmente o a gruppi di 2-4, di norma sulla pagina inferiore delle foglie della pianta ospite.[4]


Larva


Il bruco, molto vorace, nelle prime fasi di sviluppo si mostra biancastro, con un capo ed un cornetto caudale molto sviluppati. Quest'ultimo tende a ridursi nel passaggio alle successive fasi larvali, mentre la colorazione tende al verde non appena la larva inizia ad alimentarsi. Il bruco maturo è verde brillante, con un cornetto caudale ridotto e rossiccio, e sette bande bianche trasversali sui fianchi, che dipartono dalla linea spiracolare.[4]


Pupa


La crisalide è anoica, lucida e marrone, con ombreggiature arancioni, ed un cremaster poco sviluppato. Si può rinvenire entro una camera scavata dalla larva matura nel sottosuolo, dalla quale inizia a riemergere poco prima dello sfarfallamento.[4]

Localizzazione geografica dell'isola della Giamaica, uno dei due loci typici della specie, e locus typicus della sottospecie M. s. jamaicensis
Localizzazione geografica dell'isola della Giamaica, uno dei due loci typici della specie, e locus typicus della sottospecie M. s. jamaicensis

Distribuzione e habitat


Il medico e naturalista svedese Carl von Linné (1707-1778), che per primo descrisse la specie nel 1763[1]
Il medico e naturalista svedese Carl von Linné (1707-1778), che per primo descrisse la specie nel 1763[1]

L'areale di questa specie si estende a cavallo tra l'ecozona neartica e quella neotropicale, comprendendo il Canada (Ontario), gli Stati Uniti d'America (Arizona, California, Carolina del Nord e del Sud, loci typici di M. s. sexta, Colorado, Florida, Maine, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Nuovo Messico, Texas), il Messico, il Belize (Cayo, Corozal, Orange Walk, Stann Creek), l'Honduras (Francisco Morazán), il Nicaragua (Chontales, Estelí, Granada, León, Managua, Masaya, Matagalpa, Rio San Juan), Haiti, la Repubblica Dominicana, Porto Rico, la Giamaica (locus typicus di M. s. jamaicensis), le Bahamas, la Dominica, la Martinica, la Guadalupa, Saint Lucia, la Colombia, il Venezuela, il Suriname (locus typicus di M. s. paphus), la Guyana, la Guyana francese, l'Ecuador, le Galápagos (locus typicus di M. s. leucoptera), il Perù, il Brasile (Paraná), la Bolivia (Santa Cruz), il Cile (locus typicus di M. s. caestri), l'Argentina (Córdoba, Entre Ríos, Misiones, Salta, Tucumán) e l'Uruguay.[1][2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13][14][15][16]

L'habitat è rappresentato da zone boschive, piantagioni e giardini coltivati.[4]


Biologia


Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola, posta all'estremità dell'addome.[4]


Periodo di volo


Gli adulti sono rinvenibili tutto l'anno nella fascia tropicale dell'areale, mentre nel sud degli Stati Uniti è bi- o trivoltina, con voli tra aprile-maggio e ottobre.[4]


Alimentazione


Gli adulti si nutrono, a partire dal tramonto, del nettare di varie specie tra cui:[4]

I bruchi sono in grado di arrecare notevoli danni economici alle coltivazioni ed ai giardini; possono attaccare soprattutto membri delle Solanaceae, tra cui:[2][4][5][7][9]


Parassitoidismo


In taluni casi la larva può essere oggetto di parassitoidismo da parte di insetti ditteri oppure imenotteri braconidi.[4]


Tassonomia



Sottospecie


Attualmente vengono riconosciute sei sottospecie:[2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13][14][15][16]

Taglia più ridotta, ali anteriori brunastre e omogenee, con una macchia chiara a livello della cellula discale; linea submarginale assente o vestigiale; marcati punti chiari sul dorsale dell'addome; genitale maschile simile a M. s. paphus, con il lobo dentato dell'arpa ristretto.
Rispetto a M. s. sexta si mostra più scura, con le ali anteriori più rossastre e quelle posteriori marroncine, pur se con una certa variabilità; il genitale maschile è simile a quello di M. s. sexta.
Antenne più sottili e leggermente ingrossate all'apice; torace più chiaro dell'addome; addome con macchie dorsolaterali bianche indistinte; ali anteriori tra il bianco sporco e il grigio chiaro, con l'area submarginale in parte marrone, macchia discale bianca e una linea ondulata marrone in posizione posdiscale; linea apicale obliqua e nera, con mezzelune brune poco differenziate in posizione submarginale; apertura alare di 45 mm.
Si distingue da M. s. sexta per il fatto che, sull'ala anteriore, la banda bianca submarginale appare meno pronunciata e le fasce bianche sull'ala posteriore sono più chiare; la colorazione di fondo dell'ala anteriore risulta variabile, ma spesso pallida come in M. s. caestri; anche il genitale maschile è simile a quest'ultima sottospecie.
Segnatamente più scura rispetto a M. s. sexta, sia nell'ala anteriore, sia in quella posteriore, con geometrie più marcate rispetto al colore di fondo.

Sinonimi


Relativamente alla specie, sono stati riportati tre sinonimi:[2][3][4][5][6][7][8][9][10][11][12][13][14][15][16]


Galleria d'immagini



Note


  1. Carl von Linné, Centuria Insectorum Rariorum, 27, Uppsala, 1763.
  2. Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 24-25, ISBN 086096022 6.
  3. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta sexta, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).
  4. Silkmoths - Manduca sexta sexta, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2011).
  5. Funet [collegamento interrotto], su ftp.ipv6.funet.fi. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  6. Silkmoths - Manduca sexta jamaicensis, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2011).
  7. Silkmoths - Manduca sexta luciae, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
  8. Silkmoths - Manduca sexta paphus, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
  9. Silkmoths - Manduca sexta leucoptera, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
  10. Silkmoths - Manduca sexta caestri, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2011).
  11. Silkmoths - Manduca sexta saliensis, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 5 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2011).
  12. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta caestri [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  13. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta jamaicensis [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  14. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta leucoptera [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  15. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta paphus [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  16. CATE Creating a Taxonomic e-science - Manduca sexta saliensis [collegamento interrotto], su cate-sphingidae.org. URL consultato il 5 dicembre 2011.
  17. Charles Émile Blanchard, Zoologie Agricole. In Gay C., Historia fisica y politica de Chile segun documentos adquiridos en esta republica durante doce aos de residencia en ella y publiciada bajo los auspicios del supremo gobierno. Zoologia, Parigi, 1854.
  18. Arthur Gardiner Butler, Transactions of the Zoological Society of London 9: 608, Londra, 1875.
  19. Lionel Walter Rothschild & Heinrich Ernst Karl Jordan, A revision of the Lepidopterous family Sphingidae. Novitates Zoologicae 9 (Suppl.): 64, 79, 1903.
  20. Pieter Cramer, Uitlandsche Kapellen (Papillons exotiques) 3:39, 1779.
  21. Jean Baptiste Alphonse Dechauffour de Boisduval, Histoire Naturelle des Insectes. Species Général des Lépidoptéres Hétérocéres. Tome Premier. Sphingides, Sésiides, Castnides 1: 1-568, pl. 1-11, 1875.
  22. Carl von Linné, Museum S'ae R'ae M'tis Ludovicae Ulricae Reginae Svecorum, Gothorum, Vandalorumque: vi + 720 + [2], 1764.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Biologia

На других языках


[en] Manduca sexta

Manduca sexta is a moth of the family Sphingidae present through much of the Americas. The species was first described by Carl Linnaeus in his 1763 Centuria Insectorum.

[es] Manduca sexta

Manduca sexta es una especie de Lepidoptera americana de la familia sphingidae, conocida también como gusano del tabaco. Durante su estadio larval se alimenta de patata, tabaco, tomate y otras plantas de la familia Solanaceae y durante su estado adulto consume néctar de algunas flores.[1] Es un insecto holometábolo comúnmente usado como organismo modelo en la neurobiología, debido a su sistema nervioso asequible, su corto ciclo de vida y a que es relativamente fácil de mantener en laboratorio. Los estadios larvales son los más usados debido a que es fácil hacer la disección y aislar los órganos.[2]

[fr] Sphinx du tabac

Manduca sexta
- [it] Manduca sexta

[ru] Бражник табачный

Бражник табачный[1] (лат. Manduca sexta) — вид бабочек рода Manduca из семейства бражников (Sphingidae). Широко распространён от тропических регионов Южной Америки до северных районов США (Массачусетс), считается вредителем табачных плантаций, легко размножается в неволе и используется в исследованиях как модельный организм.



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