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Eupyrrhoglossum venustum Rothschild & Jordan, 1910[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in America meridionale.

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Eupyrrhoglossum venustum
Eupyrrhoglossum venustum
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Protostomia
Phylum Arthropoda
Subphylum Tracheata
Superclasse Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Endopterygota
Superordine Oligoneoptera
Sezione Panorpoidea
Ordine Lepidoptera
Sottordine Glossata
Infraordine Heteroneura
Divisione Ditrysia
Superfamiglia Bombycoidea
Famiglia Sphingidae
Sottofamiglia Macroglossinae
Tribù Dilophonotini
Sottotribù Dilophonotina
Genere Eupyrrhoglossum
Specie E. venustum
Nomenclatura binomiale
Eupyrrhoglossum venustum
Rothschild & Jordan, 1910)

Descrizione



Adulto


È simile ad E. sagra, ma l'ala anteriore mostra sette linee nere trasversali comprese tra la zona basale e la nervatura CuA1; inoltre la banda gialla sull'ala posteriore ha contorni diffusi e non netti.[1][2][3]
L'ala anteriore è più robusta e sviluppata di quella posteriore, e mostra una colorazione di fondo tra il grigio plumbeo ed il marrone; si nota pure una banda nera trasversale, con andamento zigzagante, in posizione subterminale. Nella femmina è dominante la tonalità marrone. La pagina inferiore è marrone spento, tendente al grigio nella zona basale, per il maschio, e nocciola tendente al biancastro nella zona basale, per la femmina.[1][2][3]
L'ala posteriore è grigiastra a parte la suddetta banda gialla, che qui è più pallida rispetto alle due specie congeneri, e tende ad allargarsi in prossimità del margine anteriore. la pagina inferiore è marroncina distalmente e grigiastra a livello basale nei maschi, color nocciola distalmente e biancastra nell'area basale nelle femmine.[3]
Il capo è provvisto di cresta mediana meno pronunciata che in E. sagra, così come il torace; gli occhi sono molto sviluppati.[1][2]
Le antenne sono sottili, non clavate, leggermente uncinate alle estremità ed hanno una lunghezza pari a circa la metà della costa; l'ultimo antennomero è cilindrico.[1]
Nel maschio il torace è dorsalmente grigio plumbeo, più scuro ai lati, ma molto pallido ventralmente; nella femmina è invece marrone nel recto e biancastro nel verso; le stesse variazioni si estendono anche all'addome, che però ventralmente risulta chiaro solo per la metà anteriore, ed è provvisto di due ciuffi laterali terminali piuttosto squadrati.[3]
L'apertura alare è di 31 mm.[1][3][4]


Larva


Il bruco è verde e cilindrico; è presente il cornetto caudale sull'ottavo urotergite.[4]


Pupa


Le crisalidi appaiono nere, lucide, con iridescenze di colore arancione scuro; si rinvengono entro bozzoli posti a scarsa profondità nella lettiera del sottobosco. La fase pupale dura circa quindici giorni.[4]


Distribuzione e habitat


Localizzazione geografica del Brasile, locus typicus della specie[1]
Localizzazione geografica del Brasile, locus typicus della specie[1]

L'areale di questo taxon è incluso all'interno dell'Ecozona neotropicale, comprendendo il Venezuela, il Brasile (locus typicus) ed il Perù.[1][2][3][4][5]

L'habitat è rappresentato da foreste tropicali e sub-tropicali, dal livello del mare fino a modeste altitudini.[4]


Biologia


Durante l'accoppiamento, le femmine richiamano i maschi grazie ad un feromone rilasciato da una ghiandola, posta all'estremità addominale.[4]


Periodo di volo


Gli adulti sono rinvenibili durante tutto l'anno.[4]

Lo zoologo britannico Lionel Walter Rothschild e l'entomologo tedesco Heinrich Ernst Karl Jordan, che per primi descrissero la specie nel 1910[1]

Alimentazione


I bruchi attaccano le foglie di membri delle Rubiaceae Juss., tra cui:[4]


Tassonomia



Sottospecie


Non sono state individuate sottospecie.[2][3][4][5]


Sinonimi


Non sono stati riportati sinonimi.[2][3][4][5]


Note


  1. (EN) Lionel Walter Rothschild, Heinrich Ernst Karl Jordan, List of the Sphingidae collected by the late W. Hoffmanns at Allianca, Rio Madeira, Amazonas., in Novitates Zoologicae - A Journal of Zoology. In connection with the Tring Museum, Hazell, Watson & Viney Limited - Londra ed Aylesbury, vol. 17, n. 1, marzo 1910, pp. 447-455. URL consultato il 2 gennaio 2012.
  2. Bernard D'Abrera, Sphingidae Mundi. Hawk Moths of the World. Based on a Checklist by Alan Hayes and the collection he curated in the British Museum (Natural History), 1ª ed., Faringdon, Oxon., SN7 7DR United Kingdom, E.W. Classey Ltd., 1986, pp. 111-112, ISBN 0860960226.
  3. CATE Creating a Taxonomic e-Science, su cate-sphingidae.org. URL consultato il 3 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  4. Silkmoths, su silkmoths.bizland.com. URL consultato il 3 gennaio 2012.
  5. Funet, su ftp.funet.fi. URL consultato il 3 gennaio 2012.

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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[fr] Eupyrrhoglossum venustum

Eupyrrhoglossum venustum est une espèce d’insectes lépidoptères de la famille des Sphingidae, de la sous-famille des Macroglossinae, de la tribu des Dilophonotini et du genre Eupyrrhoglossum.
- [it] Eupyrrhoglossum venustum



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