Il fusto non supera i 25cm di altezza ed è in larga parte sotterraneo. Possiede un sistema radicale tuberoso multi-ramificato.
Le foglie, pennate, sono lunghe da 20 a 100cm, e sono composte da 5 a 30 paia di foglioline. Le foglioline sono oblungo-lanceolate, lunghe 8–25cm e larghe 0.5–2cm. Sono spesso revolute, con picciolo spinoso.
Come tutte le cicadi è una specie dioica, con strutture riproduttive maschili e femminili disposte su individui differenti. I coni maschili sono lunghi 5–15cm, cilindrico-fusiformi, spesso a grappoli. I coni femminili, di colore rossastro, sono ovoidali lunghi 5–20cm e 4–6cm di diametro.
I semi sono ovoidali, rosso-arancio, lunchi circa 1cm.
Biologia
Si riproduce per impollinazione entomofila ad opera di due specie di insetti pronubi: Rhopalotria slossoni (Coleoptera, Belidae) e Pharaxonotha floridana (Coleoptera, Erotylidae).[3]
Distribuzione e habitat
L'areale della specie si considerava in passato limitato alla parte centrale di Cuba e alla Repubblica Dominicana;[1] la specie è in realtà presente anche negli Stati Uniti sud-orientali (Florida, Georgia), nelle isole Bahamas e nelle isole Cayman, ove era nota come Z.integrifolia[4]; storicamente si trovava anche a Porto Rico e Haiti, ma in atto sembra essersi estinta in quelle aree.
Predilige i terreni sabbiosi o limosi, ben drenati, con luce solare filtrata o esposizione parzialmente ombreggiata.
Usi
Le popolazioni Seminole della Florida, presso cui è nota col nome comune di Koonti, utilizzavano l'amido della Z. pumila come alimento. Tale uso era diffuso anche presso altre popolazioni di Nativi americani (in particolare i Tequesta e i Maroons). La pianta è in realtà tossica, in quanto produce una tossina che colpisce l'apparato digerente e il sistema nervoso. La tossina può comunque essere eliminata con accurati risciacqui. L'amido, simile al sago, si estrae dalle radici e dal tronco. Tipicamente le radici venivano frantumate in un mortaio di legno e la polpa così ottenuta veniva fatta essiccare, ottenendo una farina giallastra, utilizzata per la preparazione di vari cibi.
Nell'Ottocento l'amido era estratto a livello industriale per essere utilizzato come appretto da bucato. Nella preparazione industriale per ottenere un colore più bianco si utilizzavano multiple fasi di macerazione.
Note
(EN) Stevenson, D.W. 2010, Zamia pumila, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
(EN) Zamia pumila, in The Plant List. URL consultato il 9 dicembre 2016.
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