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L'albero dei pomodori (Solanum betaceum), conosciuto anche come pomodoro arboreo, tamarillo o tomate de árbol è un arbusto di 3 – 4 m di altezza, con corteccia grigiastra e fogliame perenne, le prime descrizioni storiche lasciano pensare che sia autoctono del Perù, di alcuni luoghi del nord del Cile e dell'Argentina in zone di antiche foreste umide ai piedi della cordigliera delle Ande al giorno d'oggi scomparse. Si coltiva soprattutto in America meridionale (Perù, Colombia, Ecuador, Bolivia e Argentina), ma anche in Europa meridionale e Nuova zelanda.[1]

Un giovane esemplare
Un giovane esemplare
Frutti
Frutti
Vista della pianta in vaso
Vista della pianta in vaso
Fiori
Fiori
Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Solanum betaceum
Frutti di Solanum betaceum
Stato di conservazione
Vulnerabile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Solanum
Sottogenere Cyphomandra
Specie S. betaceum
Nomenclatura binomiale
Solanum betaceum
Cav., 1799
Sinonimi

Cyphomandra betacea

Nomi comuni

Tomate de arbol

Il suo luogo di origine preciso ancora non è chiaro, perché si sono identificate piccole popolazioni originali in aree ristrette di Cile, Argentina e Bolivia. Per garantire la conservazione, lo studio e il miglioramento genetico è imprescindibile disporre di campioni selvatici.[2]


Descrizione


Ha foglie alternate, intere, alle estremità dei rami, con picciolo robusto di 4 - 8 centimetri di lunghezza. La lamina fogliare presenta una lunghezza di 15 - 30 centimetri di lunghezza, con forma ovalata, acuminata, di colore verde scuro, un po' ruvida al tatto. Le foglie giovani presentano una fina pubescenza su entrambe le facce. La nervatura è marcata e in rilievo. I fiori sono piccoli, di 1,3 - 1,5 centimetri di diametro, di colore bianco-rosaceo, disposti in piccoli grappoli terminali. Hanno 5 petali e 5 stami gialli. Fiorisce dopo 8 - 10 mesi dalla semina in maggio-giugno, il frutto è una bacca ovoidale di 4 - 8 centimetri di lunghezza per 3 - 5 centimetri di larghezza, con un lungo pedunculo nel quale persiste il calice del fiore. La buccia è liscia, di colore rosso o arancione a maturità, con striature di colore più chiaro. La polpa è sugosa, con uno spunto acido, di colore arancione-rosso, con numerosi semi. I frutti sono commestibili e si possono consumare crudi in insalata e succhi o cucinati in conserve. La polpa è ricca di ferro, potassio, magnesio, fosforo e vitamine A, C ed E.


Adattamenti e esigenze climatiche


Cresce in climi propri della foresta umida di montagna dell'America meridionale, con temperature tra i 13 e 24 °C, in ambienti dove la precipitazione varia tra i 600 e 1500 millimetri annuali. È molto sensibile alle basse temperature, soffre per i venti intensi e siccità. Richiede suoli franchi arenosi, con buon drenaggio, ricchi in materia organica e trae beneficio dalla concimazione.


Usi


Si sa che il frutto possiede un alto contenuto di acido ascorbico. Si può utilizzare sia cucinato sia crudo e si usa per preparare succhi di frutta.


Moltiplicazione e coltivazione


Si moltiplica per seme, che germinano con molta facilità. Presenta una crescita molto rapida, dando frutti entro un anno dalla semina e continuativamente durante 48 mesi.

I principali produttori sono Portogallo, Colombia, Brasile, Nuova Zelanda, Kenya, Burundi, Sudafrica, California, India e Sri Lanka.


Tassonomia


Il Solanum betaceum è stato descritto da Antonio José di Cavanilles e pubblicato negli Annali di Storia Naturale 1: 44–45. 1799.[3]

Etimologia

Solanum: Nome genérico che deriva del vocablo latino equivalente al greco στρύχνος (strychnos) per designare il Solanum nigrum (la "Erba mora") — e probabilmente altre specie del genere, inclusa la melanzana —, già impiegato da Plinio il Vecchio nella sua Storia naturalis (21, 177 e 27, 132) e, prima ancora, da Aulus Cornelius Celsus in Di Re Medica (II, 33).[4][5] Potrebbe essere relazionato con il Latino sole, per il fatto che queste piante prosperano in luoghi soleggiati.[6]

betaceum: vocabolo latino che significa "simile alla barbabietola".[7]


Note


  1. Tomate de árbol o Chilto (Solanum betaceum), su sib.gov.ar. URL consultato il 15 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2014).
  2. Solanum betaceum (Tamarillo, Tree Tomato)[collegamento interrotto]
  3. tropicos.org, http://www.tropicos.org/Name/29608823.
  4. Mélongène en Lécluse F., Léxique français-grec avec l'explication latine, à l'usage des classes de.
  5. F. Gafiot, Dictionnaire Latin-Français, p. 1452 y 1485, Hachette, Paris, 1934.
  6. Solanum en Flora Ibérica, RJB/CSIC, Madrid
  7. En Epítetos Botánicos

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Tamarillo

Die Tamarillo oder Baumtomate (Solanum betaceum, Syn.: Cyphomandra betacea (cav.) .mw-parser-output .Person{font-variant:small-caps}Sendtn.) ist eine Art aus der Gattung der Nachtschatten. Bekannt ist die Tamarillo vor allem durch die kleine, eiförmige rote oder gelbe Frucht, derentwegen sie kultiviert wird.

[es] Solanum betaceum

Solanum betaceum (tomate de árbol, tomatillo, sachatomate, tomate andino, mango nórdico, tomate serrano, tomate de yuca, berenjena, chilto, tomate de cola, tomate de palo, también conocido por el nombre inventado en inglés, tamarillo) es un arbusto de 3 a 4 m de altura, con corteza grisácea y follaje perenne. Las primeras descripciones históricas lo ubican en Perú, Bolivia y algunos lugares del norte de Argentina. Se cultiva en Perú, Colombia,[1] Ecuador, Bolivia, Argentina y Venezuela.

[fr] Tamarillo

Solanum betaceum, Tomate en arbre, Tomate arbuste
- [it] Solanum betaceum

[ru] Тамарилло

Тамарилло, или Цифомандра свекольная, или Томатное дерево (лат. Cyphomandra betacea) — плодовое растение семейства Паслёновые. Тамарилло — псевдоиспанское коммерческое название (по созвучию с испанским томатильо от маори tama — «превосходство» + исп. amarillo — «желтый») было присвоено плодам томатного дерева в 1966 г. в Новой Зеландии.



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